Capitolo 18

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-Ripetimi un po': chi è 'sto tizio?- mi domanda Liam, voltando la testa verso di me e fissandomi con i suoi occhi color nocciola.
-Harry Styles. Forse ti suona familiare perché è apparso in molte riviste.- gli spiego, mentre guido la mia auto verso il luogo che mi ha indicato Mr. Occhi di Ferro tramite messaggio. Ho preferito ribadirgli più volte che ho una macchina, piuttosto che farmi accompagnare da uno dei suoi scagnozzi.
Sia io che il mio amico siamo vestiti con pantaloni, camicia e giacca eleganti, con un po' di colonia sul collo e sui polsi.
Io sto cercando oramai da ore di mantenere il controllo e di creare a mente un piano di fuga per dopo la cena, perché adesso so che Mr. Occhi di Ferro farà di tutto pur di avvicinarsi a me. L'ha già fatto due volte. Non c'è due senza tre.
Grazie al cielo, non è stato difficile convincere Liam a venire con me per questa serata e con la scusa che non conosco nessuno e anche lui, l'ho convinto a starmi sempre vicino per tutta la serata.
Arrivati nella strada giusta, parcheggio al primo posto libero che vedo ed io e Liam ci incamminiamo verso il ristorante "The Modern".
Una volta vista l'insegna, la mia mascella e quella del castano cadono quasi a terra.
Si vede che Mr. Occhi di Ferro non ha problemi a dimostrare di avere i soldi.
È un ristorante enorme e spazioso, con delle piccole scale di ceramica che ti portano all'ingresso e le pareti di vetro. Riesco a vedere l'interno: tanta gente, camerieri ovunque, sedie nere e tavoli di vetro, un angolo bar e alcune piante messe in modo artistico per dare un aspetto piacevole all'ambiente.
Ne avevo sentito parlare da Rose mesi fa. Un ristorante quasi a cinque stelle.
-Paga lui, sì?- la voce di Liam non è affatto scherzosa, anzi è serissimo.
-Lo spero per noi.- deglutisco a disagio, guardando dall'alto in basso questa specie di opera artistica.
È vero che sto per sposare una ragazza ricca, ma di per me non ho abbastanza soldi per un posto del genere.
Con riluttanza e un pizzico di imbarazzo, io e Liam entriamo nel ristorante. Mi sento come una formica nel formicaio sbagliato. Non ci sta fissando nessuno, eppure sento mille occhi addosso.
I miei occhi vengono attratti da una figura che ride assieme ad altre vicino alla cassa e subito lo riconosco, come lui riconosce me. -Mr. Tomlinson.- mi saluta, porgendomi una mano e un sorriso caloroso. -Che bello rivederla, sta davvero molto bene stasera.-
Gli stringo la mano con forza, per fargli capire che sono ancora arrabbiato per la questione di Bailey. -Anche per me è un piacere incontrarla di nuovo.- sorrido fintamente.
Se fossi Pinocchio, mi si sarebbe allungato il naso così tanto che sarebbe finito in Massachusetts.
-Le presento Liam Payne, facciamo boxe insieme da mesi.- distolgo la sua attenzione da me per qualche secondo e i due si stringono la mano in modo cordiale. -È un piacere, Mr. Styles.-
-Anche per me. Vi stavamo giusto aspettando per chiedere il tavolo. Seguitemi pure.- senza che Liam se ne accorga, mi fa l'occhiolino e ci porta dalle persone con cui stava chiacchierando.
Vorrei strangolarlo, seriamente. Poi però mi rendo conto che non può permettersi altro: siamo in compagnia, in un ristorante famoso di New York, ho il mio amico sempre al mio fianco e ho la mia auto per tornare perfettamente a casa da solo.
Questa volta ha le mani legate.
Non può toccarmi.
Fra le sette persone che ci sono, noto Bailey. È vestita in modo elegante, con un abito fra il rosso e l'arancione, i capelli bruni sono legati in un elegante chignon e gli occhi ametisti hanno le lenti a contatto per evitare gli occhiali.
Sta veramente molto bene. Non sembra più un robot, ma una donna qualsiasi. Sembra anche più giovane. Sarà poco o più grande di me.
Assieme a lei vi sono tre uomini e tre donne. Uno degli uomini e un po' basso, con la barba bianca e un po' di calvizia; sarà sui sessanta. L' uomo che sembra stare sui quaranta, è alto, con i capelli e gli occhi scuri. Infine, quello che mi sembra un mio coetaneo, ha i capelli biondi e un sorriso gentile. Fra le donne, c'è una di loro con i capelli lunghi e biondi, qualche ruga qui e là e con i tacchi vertiginosi, probabilmente sui cinquant'anni. Le due ragazze invece saranno sui trenta, con gli stessi tratti del viso e i capelli una ramati e l'altra tinti di viola.
-Mr. Tomlinson, Mr. Payne, vi presento la famiglia Castle. Ognuno di loro è specializzato in lettere e mi aiutano a dirigere la "Words Styles".- Mr. Occhi di Ferro assume un tono cordiale, che quasi mi fa ridere, prima di parlare all'uomo più anziano. -Mr. Castle, le presento Louis Tomlinson, un giovane scrittore, e il suo amico, Liam Payne. Louis, Liam, lui è Frederick Castle, vicecapo direttore della casa editrice.- ci presenta, facendoci stringere la mano dall'uomo anziano, il quale poi ci indica la sua famiglia: -Lei è mia moglie, Bethany, e loro sono i nostri figli; Roger, Raymond, Sarah e Jasmine.- i quattro ci sorridono, facendoci un cenno di saluto.
Mr. Occhi di Ferro presenta velocemente Liam a Bailey e poi un cameriere ci accompagna al nostro tavolo.
L'aria condizionata mi fa stringere leggermente nelle spalle e mi accomodo ad una delle sedie del tavolo rettangolare. Sono all'angolo, di fronte a me c'è Mr. Occhi di Ferro - non ci credo neanche morto che è finito "per caso" di fronte a me - alla mia destra c'è Liam. Alla sinistra del riccio c'è Bailey e alla sua destra, che corrisponde alla mia sinistra, circa un metro lontano da noi c'è un muro.
In pochi minuti, ci portano i menù, del pane e le bibite ordinate.
Faccio di tutto pur di non guardare quella faccia da Dio davanti a me. È così bello stasera, con questa giacca scura che gli accarezza le spalle larghe, la maglia bianca di sotto stretta, così generosa nel mostrarmi i suoi pettorali...
Bevo velocemente un po' della mia acqua. Ma che accidenti sto pensando?!
Sono più che felice quando arrivano le prime portate, almeno la mia mente si distrae. Mangio con discrezione il mio coniglio, ma sento come se una calamita mi attirasse in avanti. Mr. Occhi di Ferro mi sta lanciando delle occhiate di nascosto e sa che posso percepirlo.
Bastardo.
-Dunque, Louis, Harry ci ha detto che sei un amante della scrittura, dico bene?- Mrs. Castle mi rivolge uno sguardo dolce, sorridendo appena.
Annuisco, imbarazzato. -È vero, confermo. Sto già scrivendo quello che spero che diventerà il mio primo romanzo.- sorrido a disagio, sorsando un po' di vino nel mio secondo bicchiere.
-Ah. E come sta procedendo?- si unisce al dialogo il marito di lei, mentre vedo con la coda dell'occhio Liam che mi guarda confuso.
Già, non avevo ancora detto a nessuno di questa cosa.
-Bene, direi... piuttosto bene, sì. Sono al capitolo dieci, se non sbaglio.-
-Veramente? Che bello! Di cosa parla?- una delle figlie, penso Jasmine, si incuriosisce all'istante e si sporge sul tavolo per guardarmi in viso.
In un attimo, ho gli occhi di tutte le persone al tavolo addosso.
Dio, che imbarazzo.
-Be', ecco... parla di questa ragazza, questa liceale, che è fidanzata sin dal primo anno di liceo col suo ragazzo, ma... le cose fra loro si complicano quando lei incontra... il suo nuovo professore di lingue straniere.- cerco di riassumere il contesto della mia storia con poche parole, riempiendomi successivamente la bocca di carne per zittirmi.
-Wow... un triangolo amoroso, la scelta fra l'amore e il piacere, il rischio con la legge per un rapporto alunna/insegnante! Spettacolare, mi viene già in mente una copertina adatta.- si emoziona l'altra sorella, penso Sarah, tirando fuori dalla borsetta un taccuino e una matita, prendendo a... credo che stia disegnando.
Davvero ha capito tutto questo da ciò che ho detto?
-Sarah! Avevamo detto niente disegni durante i pasti.- la rimprovera il fratello, Raymond, rivolgendo poi un sorriso di scuse a me e a Liam. -Perdonatela, è lei che si occupa principalmente delle copertine dei libri che pubblichiamo; a volte la sua vena artistica prevale.-
-Non fa niente.- fa spallucce il mio amico, rivolgendomi poi uno sguardo che sta a significare "dopo ne parliamo". Ed io so che ne parleremo.
Finiti i primi, ci vengono portati i secondi, e ancora Mr. Occhi di Ferro non ha aperto bocca con me.
Non sembra stanco e neanche annoiato. Questo pranzo di lavoro è principalmente per lui e per la famiglia Castle, per quale motivo ha invitato anche me e mi ha detto di portare chi volevo?
Mentre mangio le mie capesante, la conversazione continua. Spesso con risate, spesso soffermandoci sui lavori della famiglia Castle e a volte includendo anche me.
Fatto fuori anche i secondi, aspettiamo che vengano a chiederci i dessert.
-Dio, non mangiavo così bene da anni!- sorride soddisfatto Liam, dandomi una pacca sulla spalla. -Grazie di avermi invitato, fratello.-
-Di nulla.- gli sorrido a mia volta, abbassando poi il capo sulla tovaglia di color crema.
Non mi ha detto niente. Mai. Neanche un suono per tutta la serata.
Guardo il mio orologio. Le dieci e un quarto. Cavolo, di già?
-Questo posto si è del tutto meritato le sue quattro stelle e mezzo. Non trova, Mr. Styles?- il più grande dei fratelli, Roger, sorride calorosamente a Mr. Occhi di Ferro, il quale risponde con un cenno di assenso. Nessun sorriso. -Sono d'accordo, Roger.- poi torna dritto con la testa, gli avambracci poggiati sul tavolo.
È in questo momento che mi spara uno dei suoi sguardi che mi dicono tutto, ma allo stesso tempo non mi parlano. Mi fissa negli occhi, come un serpente che cerca di incantare la preda. E subito dopo, ghigna.
Fa quel tipo di sorriso che ho imparato a conoscere. Quello che fa ogni volta che sta per prendermi.
Comincio a sudare e sento il battito aumentare improvvisamente. Ho le mani scivolose per il nervoso e il senso di impotenza.
Siamo in pubblico, dannazione, non può fare alcunché qui.
Che cosa hai in mente, Mr. Occhi di Ferro?
-Comunque ho ancora un po' di appetito...- sussurra con voce roca, volendo non farsi sentire, solo da me, e passandosi la lingua velocemente fra le labbra.
Prende con una strana calma il suo tovagliolo e ci si pulisce la bocca.
Strano, non è sporco.
Allontana il tovagliolo di seta, lasciandolo andare e facendolo cadere a terra. Volontariamente.
-Ops...- mima con le labbra, continuando a sorridermi.
Corrugo la fronte. Che diavolo sta facendo?
Senza far rumore, sposta la sedia e si piega per prendere il tovagliolo. Solo che non torna più su.
A che gioco sta giocan...
Evito di farmi scappare un piccolo strillo quando la mia sedia viene spostata ancora di più in avanti e sgrano gli occhi dall'incredulità.
Non posso crederci.
È sotto il tavolo. Oltre la tovaglia.
Vicino alle gambe mie, di Bailey e Liam. E mi sta aprendo i pantaloni.
Non posso fottutamente crederci.
Gesù Cristo Santo benedetto!
Quest' uomo mi manderà al manicomio. Ma è pazzo?!
Lo sento distintamente slacciarmi il bottone e abbassarmi la zip.
Non lo farà, non è possibile che sia così sprovveduto da...
Un suo strattone mi abbassa i jeans e i boxer, costringendomi a tenermi sia al tavolo che alla sedia.
Mi sta seriamente per fare un...?
Davvero?! Qui, cazzo?!
Non appena usciamo da questo posto, Mr. Occhi di Ferro, giuro che ti uccido!
Spalanco la bocca quando sento la sua lingua - la sua ruvida, bagnata e leggermente calda lingua - leccarmi dalla punta fino alla base. Poggio i gomiti sul tavolo e mordo con forza un pugno.
Merda, erano anni che non mi facevano un pompino. Rose l'ha sempre trovato troppo disgustoso.
E addio all' astinenza.
-Cazzo...- borbotto a denti stretti e venendo scosso da una serie di brividi quando prende a mordicchiarmi e a succhiarmi la punta del cazzo.
Le sue mani, non so come, sono finite sulle mie palle.
Mi copro velocemente la bocca, quando inizia a prendermi lentamente nella sua calda e umida gola, senza fretta, proprio come un serpente che ingoia per intero la sua preda.
Inizia a scoparmi con tutte le attenzioni possibili. Usa i denti per sfregare leggermente la mia pelle, la sua lingua va a schiacciare sopra o sotto la mia erezione fra i suoi palati e incava le guance per stringermi in una morsa morbida e stretta.
Mi passo una mano sulla fronte bagnata e l'altra la porto tra i suoi capelli, quando sento che sta toccando leggermente le mie vene più sensibili con i denti.
Dentro... fuori... dentro... fuori...
Veloce, lento, veloce, lento, alternato.
Dio, mi sta letteralmente mangiando.
E se qualcuno mi sente sono morto. Anzi, siamo morti.
-Dov'è andato Mr. Styles?- alzo con uno scatto lo sguardo verso Mr. Castle, che ha attirato l'attenzione di tutti con la sua domanda.
Oh, no, merda!
-Non si preoccupi, Mr. Castle. Mi ha riferito che si dirigeva alla toilette e che poi sarebbe andato fuori a fumare. Eravate talmente presi dal vostro discorso che ha preferito non disturbare.- sorride gentilmente Bailey, ignorando i miei occhi increduli su di lei.
Che cosa?!
Immediatamente, tutti riprendono a parlare, anche Liam che conversa con i quattro fratelli, però Bailey ha preferito puntare i suoi occhi fra il viola e il nero su di me.
Deglutisco appena, continuando a sentire la bocca di Mr. Occhi di Ferro intorno a me e la sua lingua che stimola la mia punta.
Lei non smette di fissarmi, nessuna emozione in volto, e poi... sorride maliziosa.
Mi sento svenire e non solo perché il riccio ha preso a succhiarmi con più forza e velocità.
Lei sa.
Merda, lei sa!
Prende il cucchiaio che ha usato per la sua zuppa e se lo mette in bocca, continuando a guardarmi in viso. Lo tira fuori lentamente, lasciandomi memorizzare i movimenti delle sue labbra rosse per il rossetto.
Lo lecca sensualmente, usando spesso anche i denti, senza fermarsi nel sorridermi maliziosa e divertita.
Vedo lei, ma sento Mr. Occhi di Ferro.
Mi aggrappo alla sedia sotto di me, stringendo forte e certo di star facendo sbiancare le nocche.
Stronzo. Vuole farmi venire.
Mi mordo a sangue il labbro inferiore e aggrotto le sopracciglia. Ho la gola secca.
Aumenta il ritmo, di nuovo, una stoccata della sua bocca, più forte, una dopo l'altra.
Prendo dei respiri profondi e poggio la testa su una mano. Chiudo gli occhi con forza e ingoio il mio stesso gemito quando l'orgasmo mi travolge, non facendomi più sentire le gambe e la mente svuotata.
Mi alzo leggermente dalla sedia per aiutarlo nel rivestirmi e mi riallaccia i pantaloni.
Cristo, l'ha fatto sul serio.
E nessuno se n'è accorto...
Perché il solo pensiero mi fa eccitare ancora?
Mr. Occhi di Ferro esce da sotto il tavolo e si risiede, senza che nessuno lo veda.
Oh, mio Dio.
Mi sembra di sentire ancora il calore della sua bocca, la sua saliva su di me, il suo alito a colpirmi ogni volta... Di lavoretti come questi ne ho ricevuti pochi in vita mia, ma il suo - odio ammetterlo, però è vero - è stato il migliore in assoluto.
I suoi occhi, proprio come il suo sorriso, sono orgogliosi nel guardarmi. E lo posso capire: è riuscito nel toccarmi senza neanche essere sorpreso nell'atto.
Mi aveva detto che io sono il suo primo uomo. Questo non mi sembrava affatto il suo primo pompino.
Vaffanculo i dotati come te, Mr. Occhi di Ferro!
-Volete ordinare il dessert?-
Guardo il cameriere che si è rivolto solo a noi due e noto che tutti gli altri hanno già il dolce in tavola.
Sto per rispondere, quando sento qualcosa sulla gamba. Fisso il riccio di fronte a me e lo vedo ghignare.
Mi sta davvero facendo "piedino"?
-Io sono sazio, grazie.- ha una nota di soddisfazione nella voce ed io vorrei solo seppellirmi.
Non mi sbarazzerò mai di lui.
Sono quasi tentato di arrendermi... quasi.

One Hundred's TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora