Mio figlio è morto.
Mio figlio è morto.
Mio figlio è morto.
Non riesco a non pensare ad altro. In testa risuonano le urla di dolore di Rose, m' immagino l' elettrocardiogramma che segna una linea dritta per il cuore di Troy e ripenso al fatto che Elle sia scappata e sia introvabile, ingiustamente.
Vaffanculo, Elle!
Quella stronza, la voglio morta!
-Louis?-
Alzo di poco la testa e guardo il mio riflesso sul vetro della finestra, ho la mascella serrata e le spalle tese, mentre uso le mani per sorregermi al parapetto. Volto il capo, l' odore pulito dell' ospedale mi invade le narici e Mary mi porge un foglio piegato in quattro. So benissimo che cos' è, ma al momento non me ne può fregar di meno.
-Buttalo.- mormoro e torno a fissare il cielo leggermente nuvoloso.
-Non vuoi sapere la verità?-
-Sangue o non sangue, era comunque mio figlio. Non mi interessa l' esame di paternità che mi hanno chiesto gli O'Donnell, è già tanto se ho consentito a quella cazzo di infermiera di prendermi il DNA.-
-Sul serio non vuoi saperlo?-
-È morto, Mary!- la aggredisco e la fisso nei suoi occhi azzurri, -Troy è morto, lo capisci?! Non ha più importanza di chi sia!-
-Per lui sì!- mi sgrida, addolorata e con occhi lucidi. -Rose ha confermato, può essere solo un Tomlinson o un Rasteece. Non vuoi dare un cognome a questa piccola anima spezzata? Fallo per me, per Rose, ci rimarrebbe malissimo.- mi supplica con voce spezzata. Merda, che situazione orribile. Ha ragione e purtroppo io lo so. Rilascio pesantemente l' aria e faccio cenno all' esame. -Tu l' hai visto?-
-No, solo i genitori di Rose.-
-D' accordo.- deglutisco, -Ascolta, se te la senti... ho bisogno che lo guardi tu per me. Non credo di farcela.-
Annuisce. -Va bene.- apre il foglio e mi allontano da lei, poggiando un braccio al muro e tenendo gli occhi su un albero del giardino privato dell' ospedale. Sento un sospiro e il suono della carta. Torno a osservare la mia amica: con un braccio stretto intorno al busto si sorregge un braccio, che con le dita coprono la bocca.
-Allora?-
Il suo cielo in tempesta mi fulmina di nuovo. Singhiozza, serra gli occhi e perde delle lacrime che le bagnano la mano.
No... no.
-Cristo...- sussurro, poggiando la fronte al braccio. Mi gira ancora la testa e forse più forte di prima.
-Mi dispiace.- borbotta dietro il palmo, piangendo e andando a poggiarsi col fianco sul muro opposto.
Dio... no, no, no, no, no!
Porca puttana, vaffanculo! Non è giusto, non è fottutamente giusto! Troy non c' entrava nulla, Elle, non c' entrava proprio un cazzo!
-Che vada all' inferno.- borbotto e mi dirigo verso l' ascensore.
Esco dall' ospedale come hanno fatto poco fa tutti gli altri, a differenza degli O'Donnell e di Mary che vogliono rimanere con Rose. Ho voglia di bere o di fumare, ma mi trattengo per la mia stessa salute. Un clacson attira la mia attenzione e con il riflesso del sole sul parabrezza vedo una delle auto di Harry.
Oddio.
Corro verso la Camaro scura e salgo al posto del passeggero, solo che al volante non c'è Harry, bensì Bailey. -Cosa ci fai qui?-
-Ordine di Harry.- dice solamente e parte, facendomi tenere con entrambe le mani al sedile. Cielo, ma questa ragazza non conosce i limiti di velocità?!
-Rallenta, Bailey!-
-No! Mr. Styles mi ha ordinato di portarti da lui in più in fretta possibile. Se ci fermano, tu fingi un attacco di cuore.-
-Ma se stai andando in direzione opposta all' ospedale!-
-Appunto.-
Sterza bruscamente e svolta per dirigersi fuori da New York. Non capisco, che sta succedendo? Dove mi sta portando? Si ferma dopo un po' e riconosco il posto: New Jersey, Liberty State Park. È qui che Harry mi ha fatto salire sul suo motoscafo, con tanto di fuochi d' artificio e la canzone "We found love" nelle orecchie. La sera in cui lo rifiutai e ci allontanammo per la prima volta.
Lo vedo, appoggiato alla ringhiera che gli evita di cadere nel fiume. Sta fissando New York intensamente e sembra perso nei suoi pensieri.
-So tutto, Louis.- mi richiama Bailey, -E questo spiega il suo umore nero di stamattina. Guarda, sono veramente stanca di voi due. Decidete il vostro destino come compagni una volta per tutte e lasciate me fuori da tutto questo.- tira il freno, slaccia la cintura e osserva distrattamente fuori dal finestrino.
Ha ragione... dobbiamo smetterla.
Apro la portiera e scendo, dirigendomi verso il riccio. Il lieve vento quasi invernale gli smuove i capelli e io mi stringo nel cappotto. -Harry?- lo chiamo, tuttavia lui non si muove.
-Cinque vite.- apre bocca senza guardarmi, -Cinque vite, oggi, sono andate perse. Solo perché lavoravano per me... Io non capisco il senso di fare e costruire armi. Se nessuno di noi ce l' avesse, in questo mondo del cazzo, se non fossero mai esistite non ci sarebbero mai state le guerre mondiali. Non ci sarebbero ancora adesso soldati che vanno in guerra, lasciando le loro famiglie, per proteggere il loro paese.- si mette dritto e nasconde le mani nelle tasche della giacca, -Lo sai perché ho licenziato Mardoc? Non solo perché penso che, in qualche modo, siano riusciti a illudere l' allarme con un suo aiuto involontario, ma perché ho scoperto che il suo lavoro con me era solamente secondario; è il capo di una compagnia che crea armi e le rivende, la Defends Company.- ridacchia con sarcasmo. -Che cazzata. Non riesco nemmeno a immaginare come deve essere... morire per un' arma... per una cosa così piccola qual' è una pallottola, che se ti becca nel punto giusto ti può togliere il respiro una volta per tutte. Dio, che schifo.- geme disgustato e si volta nella mia direzione, lo scroscio dell' acqua alle sue spalle accompagna le sue parole: -Volevo venire al matrimonio, impedirti di rovinarti la vita... e invece ho dovuto aiutare i famigliari dei miei dipendenti a preparare i loro funerali. È stata una mattinata di merda. E ora... l' unica cosa che voglio è sapere se... se l' hai fatto davvero.- cammina nella mia direzione e io piego la testa per poterlo guardare in viso. -Jasper ha firmato le carte per il divorzio, non so il perché e non m' importa, so solo che posso definirmi ufficialmente single, dopo tre anni. Dimmi che non sei sposato, altrimenti credo che crollerò ai tuoi piedi.- dice, le iridi verdi disperate e la voce bassa.
Harry...
Ringrazio il cielo di non dovergli infliggere un altro dolore. Prendo dalla tasca dei pantaloni la fede nuziale che mi sono tolto il prima possibile e allungo una mano verso di lui. -Dammi la tua fede.-
Disorientato, fa come gli ho chiesto. Stringo i due anelli con i nomi di Rose e Jasper, ammirando il fiume.
È il momento di chiudere col passato.
Allungo il braccio all' indietro, il pugno chiuso, e poi lancio lontano le due fedine dorate, lasciandole annegare.
Harry, gli occhi sgranati per lo stupore, boccheggia.
-È finita.- faccio spallucce. È davvero finita. Mi prende per una spalla e mi stringe a sé. Seppellisco il naso nel suo collo e inspiro, sentendomi meglio, e ciò mi consentisce di liberare le mie emozioni: -Sei.- sussurro, -Le anime sono sei. Mio figlio è morto.- piango e stringo la sua giacca, singhiozzando nel suo abbraccio che diventa più confortevole. -Era mio... era mio...-
Era mio e l' ho perso.
Non lo vedrò mai durante il suo primo giorno di scuola, non potrò presentarmi il giorno della sua laurea... non sono più un padre.
-Cosa intendi con "era tuo"? Non era ovvio?-
Porca troia, accidenti!
Mi allontano da lui e mi passo una mano sugli occhi. -Harry... c'è una cosa che devi sapere.- inizio a raccontargli tutto quello che è successo in sua assenza, di come abbia scoperto di Rose e Jasper, del fatto che ho dovuto mentirgli perché ero sotto ricatto, di come Mary mi abbia salvato dal dire "lo voglio" e del fatto che Elle sia fuggita senza lasciare traccia.
-Rose... e Jasper?-
-Già.-
-Questo spiega tante cose... E Rose con Mary?-
-Sì.-
-Perfetto, wow, questo è seriamente... impressionante.-
-Alla fine non siamo gli unici con dei segreti.- sorrido di poco, seguito da lui. -Vero. Mi dispiace per tuo figlio.-
-Grazie. Io... penso di dover dormire un po', dopo tutto questo.-
-Ma certo. Torni a casa con me?-
Mi avvicino a lui e faccio unire le nostre mani. -Torno sempre da te.-
-E l' hai fatto anche stavolta. Comunque, dovremmo passare al dormitorio per prendere le tue cose. Ancora. E mandare alla polizia la foto di Amber.-
Mi sale la nausea. -Lo so, ne sono coscente. Starai al mio fianco quando parlerò con loro?-
-Ovviamente, con Miss Porters appresso per difenderti in qualunque caso. Tornando al matrimonio, se non fosse intervenuta Mary...?-
-Non avrei mai detto di sì, Harry. Lo confesso, le mie sorelle erano la mia priorità, però mi sono fidato di Evelyn e lei ha fatto lo stesso in tempo. Ti avrei messo al primo posto e da adesso lo farò sempre.- lo guardo intensamente e gli rubo un bacio. Metto le braccia intorno al suo collo e mi abbandono a lui, fino alla fine.
Ti amo, Mr. Occhi di Ferro.
-E ho intenzione di mettertici pure io.- mi soffia sulle labbra e mi prende per mano, dirigendosi deciso verso la macchina. Apre la portiera del guidatore. -Miss Porters, è pregata di sedersi nei sedili posteriori.- parla formalmente e l' avvocato esegue senza protestare. Mi fa condurre verso il sedile del passeggero, allaccio per la seconda volta la cintura e lui parte per non so dove.
-Ok, voi due dovete finirla con questi misteri, dove stiamo andando stavolta?-
-Ho una conferenza stampa tra quindici minuti e voglio che tu sia presente. Bailey, avverti i giornarlisti che stiamo arrivando.-
-Mr. Styles, è proprio sicuro di voler presente... lui?- domanda dubbiosa, indicandomi.
-Al mille per cento.- sorride furbo e accelera. Arriviamo alla grande scalinata ai piedi del grattacielo di Harry, dove il marciapiede è riempito di paparazzi, macchine fotografiche, telecamere e giornalisti. Alcuni di loro hanno addirittura delle sedie dove potersi accomodare.
Mio Dio, quanta gente!
Tra le telecamere riconosco i loghi della CNN Breaking News, del ABC News e di alcuni telegiornali che io stesso guardo la mattina. Ok, sto per svenire; per quale assurdo motivo mi ha portato qui?!
-Harry, portami via, odio i paparazzi.- lo imploro. Parcheggia non molto lontano da loro e mi guarda. -Tu fidati di me e non scendere dall' auto fino a quando non te lo dico io. Miss Porters, andiamo.- fa cenno a Bailey e scendono, lasciandomi da solo. Salgono insieme le scale per arrivare in cima, subito aggrediti dai flash, e Harry parla al microfono: -Grazie a tutti per essere venuti. Per quanto riguarda gli eventi di stamane...-
Fa un discorso che pare durare una vita e Niall mi comunica tramite messaggio che lo si può vedere in diretta sia sulla tv che su internet, nei siti dei telegiornali. Vado a vedere di persona sul mio telefono e, conoscendo la sua altezza di vista, non riesco a dire se sembri più alto o più basso.
-Ha intenzione di rimborsare i famigliari delle vittime della rapina?-
-Che fine ha fatto Mardoc?-
-Perché lo ha licenziato?-
-Sta già cercando un nuovo manager?-
-Cos' è successo tra lei e Mr. Rasteece?-
Domande, domande, domande su domande... come fa a resistere?
-Risponderò a tutte le vostre domande, ma non oggi. Ho un annuncio importante da fare.- dichiara. Dato che da dove sono riesco solamente a vedergli il profilo, punto lo sguardo sul mio cellulare che rappresenta alla perfezione il suo viso. -Mi sono innamorato.-
Nell' aria si sollevano una decina di sospiri, compreso il mio. Cosa cazzo sta combinando?! Bailey, al suo fianco, si lascia sfuggire un lieve sorriso.
-So che non c' entra nulla con i miei impegni economici, ma ad alcuni di voi sembra interessare di più la mia vita privata.- sputa acido, -Mi conoscete tutti per la mia riservatezza, mi avete visto uscire con donne di alta classe e famose, poi c'è stata quell' intervista per il New York Times dove ho svelato la mia omosessualità... ma la storia è un' altra. Fino a ieri sera, Jasper Rasteece non era solo il mio manager, era mio marito.- di nuovo, sospiri sorpresi e versi scioccati. -Ero incastrato in un matrimonio finto. Non lo amavo, non ci siamo mai amati. Prima di diventare l' uomo che sono oggi, ho fatto una cosa orribile che mi ha fatto crescere: ho permesso a una persona a me cara di uccidersi. L' ho condotta io al suicidio, io e il mio comportamento immaturo da adolescente. Non mi perdonerò mai per questo e ho lasciato a Jasper il manico del coltello per punirmi, tenendomi legato a lui e usufruendo del mio denaro. Sentivo di dover soffrire, era l' unica cosa che mi facesse stare meglio...-
Dio mio, Harry, che stai facendo?
-Sono stato sposato per tre anni, i più lunghi della mia vita. Ma ora posso dire "basta". Bailey?- chiama la sua assistente, che annuisce e cammina verso di me.
Oh oh.
Mi apre la portiera, metto via il cellulare e scendo. Rigido, cammino tra la folla di giornalisti e raggiungo Harry. Altri scatti, altre foto. Che cosa ha in mente?
Mi prende sotto braccio e parla al suo pubblico: -Ho mentito riguardo a Louis Tomlinson; non è mai stato solamente un' avventura. Lui è l' uomo più cocciuto, sincero e altruista che io abbia mai conosciuto. Mi ha rubato il cuore lo stesso giorno in cui ci siamo parlati la prima volta, solo che io ero troppo codardo per ammetterlo. È vero, io amo un uomo! E se qualcuno di voi ha qualcosa da ridire, lo faccia pure, me lo dica. Me ne frego se i miei dipendenti non vorranno più lavorare con me, solo perché hanno la mente troppo chiusa da non accettare una relazione tra due uomini... io ho il mio Louis dalla mia parte.- mi mostra ancora i suoi occhi, illuminati dai flash delle fotocamere. -Come ti ho già detto, voglio mettere te al primo posto. Esattamente come avrei dovuto fare mesi fa. Ti amo, Louis. Sei l' unica cosa importante nella mia vita e non voglio rischiare di perderti mai più.- sorride sincero, facendomi sciogliere il cuore.
Mi correggo, sto per svenire adesso.
Facendo commuovere le persone che ci stanno filmando e riprendendo, mi tiene entrambe le mani e si inginocchia di fronte a me. -Louis William Tomlinson... vuoi fare coppia fissa con me?-
Ah, sto per piangere!
Rido con le lacrime che mi bagnano le guance e annuisco. -Cento, mille, un milione di volte sì, Mr. Occhi di Ferro!-
Fino all' infinito.
Si alza in piedi, mi prende per i fianchi e mi bacia, accompagnato dall' applauso dei giornalisti. Non ha importanza se finiremo su tutte le prime pagine delle riviste e dei giornali... tanto non posso più perdere nulla.
Non posso più perdere Harry.
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One Hundred's Trilogy
Fanfic🔴🔞 Raccolta della One Hundred's Trilogy: • One Hundred Kinds of Styles. • One Thousand Tears of Styles. • One Million Kisses of Styles. @uncoverdlouis: "È una morte lenta, bellissima e dolorosa questa fanfiction". @_ilary-: "La sto rileggendo. Non...