-Andiamo, Mary, potevi scegliermi un costume migliore!- brontolo alla mia amica, la quale è concentrata nel disegnarmi i baffi con una matita del trucco. -Non lamentarti. Sarai lo Zorro più sexy della festa.- sorride e mi passa lo specchio, stando attenta alle sue finte ali di fata.
Stasera c'è la tanto attesa festa di Halloween del Queens, con musica, costumi e i nostri amici. Abbiamo deciso con Nate che ci saremmo ritrovati all' entrata del college per poter andare insieme e anche che non avremmo usato nessuna macchina col rischio di ubriacarci tutti. Io ho protestato più volte nel dire che non volevo prendere il taxi e che non ho alcuna intenzione di bere, però quando questi tre si mettono in testa una cosa non li si può fermare.
Ammiro contento il mio riflesso, fiero del risultato della biondina qui di fronte a me e mi alzo dalla sedia. -Mai sexy quanto me.- esce dal bagno Lacy, si poggia al muro con una mano e porca puttana, voglio farmi la mia migliore amica! Il top è stretto e corto come la gonna, che le arriva alle cosce sode, principale attrazione di due gambe da urlo accompagnate da tacchi rossi. Una collana nera a forma di ragno penzola dal suo collo, mischiata al blu e al rosso del suo costume. Ha la schiena, le braccia, le gambe e l' addome completamente liberi e ben visibili.
Sia io che Mary fischiamo estasiati. -Mio Dio... Attenti, newyorkesi, nascondete le Mary Jane e le Gwen Stacy!- ghigno in modo fintamente malizioso, facendo arrossire Lacy che mi rifila un' occhiolino. -Oppure i Deadpool.- se ne esce Mary, battendosi il cinque con la sorella e ridendo insieme a lei. Scuoto la testa disperato, almeno ho la certezza assoluta che non sono omofobe. Lacy si avvicina a me e ci aiutiamo a vicenda nel mettere le nostre maschere. -Sembri Banderas.-
-Sembri una prostituta.-
-Oh, grazie.- mi fa il labbruccio commosso per scherzo, anche se poi mi colpisce con un pugno amichevole alla spalla. Aspettiamo pazientemente Niall, il quale ci raggiunge dopo circa sei minuti, al telefono e col suo costume addosso. -Oh, andiamo, Bailey! Quello di ieri era solo un bacetto innocente, stai trasformando un graffio in una ferita mortale.- parla spazientito e si mette una mano sul fianco, -Non me ne frega niente che sono più piccolo di te, posso comunque scoparti come uno della tua età!-
Oddio, cos'ha detto?!
Io e le ragazze lo fissiamo con le bocche aperte, nel frattempo la sua fronte si corruga. -Bailey? Pronto? Ba-Bailey?!- dice più di una volta il suo nome, ma capisce che ha riattaccato e lascia perdere. -Al diavolo. Tanto aveva il culo messicano...-
-Sei un... demonio!- mi lascio sfuggire, un lieve sorriso sulle labbra per l' incredulità e il divertimento. -Per non dire deficiente.- annuisce Lacy, affiancata da Mary che nasconde una risata dietro la mano. Niall ci guarda confuso: -Cosa? Perché, che ho detto?-
-Lascia stare. Tornando a cose serie... da che diavolo ti sei travestito?- domanda Mary, portando gli occhi dall' alto verso il basso del suo corpo, come anche io e Lacy stiamo facendo. L' irlandese fa oscillare la sua lunga tunica nera, accompagnata da una sciarpa dorata e rossa e da quello che sembra un ramoscello che tiene in mano. -Sono un Grifondoro.-
-Già, ma quello dei poveri.- commento e Niall scoppia in una risata fragorosa. -Lo so, me ne rendo conto. Non ho fatto in tempo a trovare un costume decente, i negozi erano già tutti vuoti, così mi sono arrangiato.-
-Eh... Niall? Perché proprio Grifondoro?- arcua un sopracciglio Lacy e si solleva per un secondo la maschera, avendo così l' occasione di poterlo osservare meglio. Il biondo fa spallucce. -È la mia casata.-
-Ok, ma così non ti porti un po' di sfiga da solo?-
-In che senso?-
-Il tuo secondo nome è James.- fa Mary.
-E allora?-
-Il padre di Harry Potter, James Potter, era nei Grifondoro.- faccio io.
-Quindi?-
-Niall, che fine fa James Potter?- perde la pazienza Lacy, incrociando le braccia al petto e quasi pregando con lo sguardo il cugino di arrivarci.
-Viene ucciso da... oh, porco Godric.-
-Ringraziamo il cielo, se n'è accorto! Sennò stavamo qua fino a Natale.- ci guarda Lacy, per poi vedere la reazione del cugino, con gli occhi spalancati e un' espressione offesa. -Ehi! Basta, ti diserededo come cugina!-
Eh?!
-Tu mi che?- la faccia di Lacy è bellissima quanto esilarante, -Semmai mi diseredi.-
-Non è diserededo?-
-Non esiste diserededo!- mi intrometto io, ignorando Mary che è piegata in due dalle risate e mi sta leggermente colpendo con le ali. Le sopracciglia di Niall si appiattiscono in due linee rette sopra i suoi occhi e mi ricorda tanto quella faccina col punto in mezzo alle due lineette. -Andiamo e basta.- fa cenno verso la porta, superandoci e oltrepassando la soglia... o almeno ci prova, dato che inciampa su qualcosa e quasi non cade a terra. -Cristo Santo, ma che...?!- impreca e ci avviciniamo a lui. Il colpevole della sua "quasi caduta" è una scatola marrone e vecchia. Una di quelle nella quale avevo trovato le foto scattatemi dal mio stalker.
Oh oh.
-Mmh, strano. Non è passato il postino, oggi.- si gratta la testa confusa Mary, prendendo la scatola e portandola in cucina. Comincio a sudare freddo e il cuore mi batte come un tamburo. Le rubo la scatola dalle mani e sorrido nel modo più innocente che posso. -Se non è passato il postino, allora questa non è nostra.-
-No, infatti è tua.- Niall indica un lato della scatola, dove qualcuno ha composto il mio nome con lettere del giornale.
Cazzo, è veramente lo stalker!
-La lascio in camera mia e la apro quando torniamo, adesso è meglio se andiamo alla festa.-
-Oh, no, dai, adesso sono curiosa.- si mette in ginocchio sulla sedia Lacy, sporgendosi e mettendo la scatola sul tavolo. Assieme alla sorella e al cugino, comincia ad aprirla.
No, fermi!
-Ragazzi, davvero, non è niente di importante.- provo ad attirare la loro attenzione, ma è tutto inutile. Niall ride: -Dai, fratello, cosa ci nascondi? Non è Styles, perché questi non sono i tipi di pacchi che ti manda lui... o che ti dà.-
-Sei un maiale, Potter.- dice senza pensarci Lacy, togliendo lo scotch dalle ante della scatola, poi si rende conto della citazione che ha fatto e giù un altro "batti cinque" con Mary, seguito da risate e urla isteriche. -Che cosa ti hanno mandato?- continua, aprendo finalmente quella che so essere la mia fine.
-Chi te l'ha mandato, piuttosto? Un ammiratore?- sorride curioso Niall.
-O un' ammiratrice.- alza le sopracciglia allusiva Mary.
Ok, ora stanno esagerando.
Mi avvicino a loro e li aiuto nel togliere la carta trasparente piena di bollicine da scoppiare. Tanto ormai è inutile opporsi, sono già nella merda. Va bene, chiunque sia il mio stalker forse ha problemi di soldi, dato che la carta con le bollicine è per le cose fragili e... un libro non mi sembra una cosa fragile.
-Un libro?- mi toglie le parole di bocca Lacy, sfogliandolo e tenendo ben salda la copertina scura rigida. La sua espressione, da confusa e curiosa, diventa spaventata e disgustata non appena lancia un urlo acuto e fa cadere il libro aperto sul tavolo. -Cazzo, ma quello è sangue!- strilla, stringendosi al cugino e osservando come tutti noi le pagine sporche di rosso.
Oddio!
Un libro insanguinato? Merda, perché?! Dio, non voglio neanche sapere se è sangue umano o meno.
-Louis... non lo toccare.- scuote la testa Mary, allontanandosi di qualche passo, però io non l' ascolto. Con cura, tasto le pagine e capisco che il liquido si è seccato. Prendo il libro e lo annuso. Sì, è senza dubbio sangue. Non ho paura, potrebbe anche essere uno scherzo dato che è Halloween, ma comprendo che devo averne non appena leggo il titolo del libro sulla copertina: -"Il Conte di Montecristo"...- i miei occhi diventano due fessure e una specie di fulmine mi attraversa il cervello.
Oh, mio Dio...
-Perché proprio quel libro? Non parla di vendetta?- chiede Niall, venendo poi rabbonito da Mary: -Tu davvero pensi a questo, al tema del libro? Non al sangue che vi è dentro?!-
-Niall potrebbe anche aver ragione.- si allontana da lui Lacy e si appoggia me per leggere alcune righe delle pagine insanguinate. -Infatti, le pagine sporche di sangue, sono quelle in cui il Conte si vendica.-
-Oddio...- si porta le mani alla bocca Mary, se non la conoscessi bene direi che sta per piangere o vomitare.
-Conoscevi qualcuno che lo leggeva?- la voce della sorella maggiore mi arriva, ma il mio corpo si è come appesantito tutto d' un colpo. Fatico a respirare, non riesco a muovermi. -Sì: Grace Edith Smith.- il solo dire il suo nome mi duole il cuore e mi torna in mente la prima volta che abbiamo parlato seriamente. Lei stava leggendo proprio questo libro, ironia della sorte.
-E chi è?-
Prendo un respiro profondo e mi tolgo la maschera, sto per confessare loro il mio più grande segreto ed errore. Devo dirglielo, perché ora ne ho la certezza: il mio stalker è il mio aggressore ed è legato a Grace e, con questo libro insanguinato, mi sta dicendo che si vuole vendicare. Oppure è proprio Grace ed è venuta qui per me. -Il mio stupro.- chiudo gli occhi e serro le labbra, non ce la faccio a vedere i loro visi.
-Che cosa?-
Apro gli occhi e quelli azzurri di Lacy, scioccati e orripilati, mi fanno traballare sul posto. Il suo è un sussurro, ma l' ho sentito bene. -Il mio primo amore. Il mio sbaglio peggiore. L' ho stuprata quando avevamo entrambi quattordici anni.-
-Cristo, Louis.- Niall fa un passo indietro e Mary trattiene il respiro, poi viene da me e mi dà uno schiaffo. Non è molto forte, ma me lo merito lo stesso. -Questo è da parte di tutte le femmine del mondo.- mi ringhia, incazzata come non l' ho mai vista, e ai suoi occhi mi sento un mostro. Cammina decisa verso l' uscita. -Io non prendo il taxi con lui, ci vediamo lì.- taglia corto e se ne va. Non voglio mentire dicendo che non mi sia scappato un singhiozzo, perché non è vero. Guardo il mio amico e lui alza le spalle, impotente. -Louis... fratello, io...- non sa neanche cosa dire ed esce di casa. Rimaniamo solo io e Lacy.
Ti prego, Lace... ti prego.
-Lacy.- dico il suo nome in modo straziante, -Ti supplico...- non riesco a trattenere le lacrime, proprio come lei, perché so già di averla persa. Dopo Alden, Lacy odia gli uomini che sono capaci di infliggere qualsiasi tipo di violenza e so che non esiterà nell' odiare anche me, nonostante io sia suo amico. Si morde il labbro ed esita.
Per favore.
-Lacy, guardami, sono sempre io.- tento di prenderle la mano, ma lei sfugge alla mia presa. Piange, singhiozza e scuote la testa. -No, non sei tu.- nega e mi guarda addolorata, -Non sei tu.-
Lacy...
-Sì invece. Non sono più quel ragazzino. Ero ubriaco, non ti farei mai del male.-
-Dite tutti così e poi ci uccidete, uccidete noi donne.-
No...
Il suo lato femminista è uscito e ha preso il sopravvento su di lei, sulla mia amica che è sempre stata al mio fianco.
-Ti prego, ascoltami.-
-No!- urla, ma poi parla di nuovo a scatti: -Devo... devo andare... Nate... Nate mi aspetta... mi dispiace.- la vedo che combatte contro se stessa, vuole restare con me e parlare dell' accaduto, ma allo stesso tempo desidera scappare. Il nome del suo peobabile futuro marito mi fa salire un brivido su per la schiena e decido che no, non posso lasciare che soffra ancora in futuro. -Lacy? Devo parlarti.- la richiamo, dato che si stava dirigendo verso la porta. Si gira preoccupata verso di me e sospettosa, non sa cosa aspettarsi e io non posso non comprenderla. -Dimmi.- mi mostra di nuovo il suo viso, bagnato dalle lacrime e spaventato.
No, ti prego, non avere paura.
Boccheggio e cerco le parole adatte. Non voglio che abbia paura di me, però so che non mi guarderà mai più come prima.
Sto di merda, so di aver perso le uniche cose per me valevano veramente. Ho perso Harry, ho perso la mia felicità e ora sto perdendo anche i miei amici.
Così, alla fine, comincio il mio discorso e le dico la verità, consapevole che se non lo faccio adesso, dopo non ne avrò più il coraggio: -Riguarda Nate e Jordan.-Apro gli occhi con fatica e sento la testa pulsare. Mi porto una mano alla nuca e me la massaggio.
Porca puttana, che diavolo è successo?
Mi lecco le labbra secche e sento la gola bruciarmi. Provo a mettermi in piedi, ma cado rovinosamente a terra, sbattendo il culo sul cemento e poggiando la schiena contro il muro. Dio, mi gira tutto... non ricordo un accidenti. Dove sono finito? E perché puzzo?
Sento il rumore di una porta che si apre alla mia sinistra e vedo delle scarpe da corsa grigie che corrono di poco e si avvicinano a me. -Louis?- mi pare la voce di un angelo che urla e stringo gli occhi. -Abbassa la voce, ti prego.- supplico l' angelo, che si inginocchia per arrivare faccia a faccia con me e riconosco Mary. Porta il cappuccio della sua felpa sopra la testa e i pantaloni da tuta le aderiscono le gambe magre, è tutta grigia.
Bello il grigio, sì... di che stavamo parlando?
-Hai dormito qui, stanotte?-
-Cosa intendi per "qui"?-
-Intendo vicino alla porta del dormitorio, era così faticoso dover almeno prendere l' ascensore?-
-Stanotte? Perché, è mattina?- biascico ignorandola e alzo di poco la testa, nonostante questa vada sempre verso il mio petto. Non avrei mai detto che fosse mattina, o forse sì, il cielo è nuvoloso, in procinto di pioggia e la nebbia circonda tutto quanto.
-Certo che è mattina, sennò perché sto andando a fare jogging secondo te? Dai, vieni, ti porto dentro.- si offre gentilmente e mi prende un braccio, se lo passa sopra le spalle e mi fa alzare. Mi appoggio a lei il meno che posso, anche se rischio sempre una caduta mortale, e ci conduce all' ascensore. Con difficoltà, mi fa entrare in esso e io sonnicchio appoggiato a una delle pareti fredde di metallo. -Louis, aspetta a dormire. Ti porto prima nella tua stanza.- mi avverte Mary e ci porta in casa. Faccio finta di zoppicare e rido come un coglione. -Sei bella, Mary.-
-Grazie, Louis.-
-Mi hanno drogato, Mary?-
-Non penso, Louis.-
-Dove sono Mimì e Cocò?-
-Se intendi Lacy e Niall sono andati al college. Si sono fatti accompagnare da Jordan, visto che tu eri sparito.- mi spiega e vedo a stento la nostra cucina. Ci sono i resti di una colazione e la scatola, quella orribile scatola mandatami dal mio stalker, è deposta sull' isola.
-La scatola...-
-Già, quella scatola andrà dritta dritta dalla polizia.-
-No. No, Mary... io me... me la vedo da solo.- scuoto la testa, ma me ne pento. Fa male, Dio Cristo.
-Ovvio che te la vedi da solo, hai due occhi.-
Rido, ma non fa ridere. -Sai cosa intendo.-
-Sì, lo so. Non appena sarai di nuovo te stesso ne parleremo.- mi rassicura e apre con una fiancata la porta della mia stanza. Mi fa sedere sul letto e mi aiuta a spogliarmi. -Dov' è la festa?- domando, perché mi è tornato in mente che devo andare là.
Non mettermi il pigiama, Mary, tu, Lacy e Niall mi state aspettando al Queens.
-La festa era ieri sera. Ora dormi.- le sue parole mi lasciano stordito peggio di prima e nego: -No, è adesso. Dobbiamo andare al college.-
-Ti sbagli, era ieri. Io oggi sono di riposo, poi domani vado dalla Styles per un nuovo servizio fotografico. Perciò approfittane finché sono qui.-
-Cosa mi è successo?-
-Hai bevuto, ecco cosa.-
Ho bevuto?
La mia mente scava il più possibile tra i ricordi, facendomi male e rivoltandomi lo stomaco, ma mi arriva un flashback di me, a uno dei tavoli che avevano messo in palestra, che bevo qualsiasi cosa mi capiti sotto mano. La musica a palla mi fa ronzare le orecchie e le luci colorate, viola e rosa, mi fanno vedere tutto a pois.
-Mi sono ubriacato, Mary.-
-Me ne sono accorta.- annuisce e mi fa mettere sotto le coperte, -Resta sul fianco, se riesci, non voglio che ti soffochi col vomito.-
-Ok.- borbotto e mi raggomitolo come un gatto infreddolito, stringo a me il cuscino e chiudo gli occhi. Mi piace il calore di questo letto.
-Louis?-
-Mmh?-
-Non ricordi proprio niente di ieri sera?-
-Dovrei?- parlo contro il cuscino e sento la sua voce rotta da un pianto imminente: -Sì, dovresti.-
-Ricordo solo la nostra litigata. A proposito, mi dispiace...-
-No. Non intendo quello. E comunque, ne parleremo oggi pomeriggio tutti insieme. Adesso dormi.- sento la sua mano accarezzarmi i capelli e poi la porta si chiude. -Buonanotte, Mary.- la saluto, anche se è già uscita. Mi stiracchio e mi rilasso, provando a ricordare qualsiasi cosa. Come sono finito a dormire contro un muro del dormitorio? Perché mi sono ubriacato? E perché Mary stava per piangere?
All' improvviso, ricordo tutto. Apro gli occhi e smetto di respirare.
Oh, no... no, no, no!
Ero rimasto da solo. Ho detto la verità a Lacy riguardo al suo ragazzo e a suo fratello, ma ho comunque perso la sua fiducia e quella di Mary e Niall. E ho passato metà festa da solo, a ballare e a bere come l' ubriacone che sono.
Non posso crederci, non posso averlo fatto...
Metà festa. Solo metà festa.
Perché poi è arrivata Amber.
Non posso averlo fatto di nuovo!
"Ciao, Louis!".
"Ti va di ballare?".
"Stai benissimo, stasera".
"Louis, ti senti bene?".
"Perché mi hai baciata? Non stai per sposarti?".
"Ma che fai? Louis... Louis, no, fermo... Louis, no!".
Urla, un pianto, delle suppliche, una sberla, le sue mutandine strette nella mia mano.
Oh, Dio.
Non ci credo... ho stuprato Amber.
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One Hundred's Trilogy
Fanfiction🔴🔞 Raccolta della One Hundred's Trilogy: • One Hundred Kinds of Styles. • One Thousand Tears of Styles. • One Million Kisses of Styles. @uncoverdlouis: "È una morte lenta, bellissima e dolorosa questa fanfiction". @_ilary-: "La sto rileggendo. Non...