Capitolo 53

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Mi lascio cadere sul letto tutto sudato e prendo l' aria, sorridendo. Harry, al mio fianco, mi copre con la coperta per evitare di farmi prendere freddo e mi bacia la guancia. -Ti amo, Mr. Tomlinson.-
-Oh, e io amo te, dotatissimo Mr. Styles.- ridacchio, facendo ridere entrambi.
-Perciò mi ami solo per il mio corpo?-
-Credevo che fosse ovvio...- borbotto, annusando il profumo dolce del cuscino.
-Vieni qui, tu, piccola peste!- ruggisce, saltandomi addosso e facendomi il solletico. Scalcio in preda alle risate e muovo la testa come un pazzo. -Ti prego, no, basta! Harry, dai, no!- strillo, ridendo in modo forte. Sono felice che Pierre e Jocy non siano in casa, sennò chissà cos' avrebbero pensato...
-Mi arrendo, mi arrendo!-
-Ah, sì? Allora dimmi per cosa mi ami.- sale a cavalcioni su di me, bloccandomi le braccia sul materasso e io lo ammiro in tutta la sua bellezza. Mi mordo il labbro e fingo di pensarci: -Be'... hai degli occhi niente male.-
-Oh, ti ringrazio! Poi?-
-Le tue labbra... sono da baciare.- sussurro. Lui si avvicina col viso al mio e struscia tra loro i nostri bacini. -E...?-
-E...- sospiro, il suo membro di nuovo duro che spinge contro il mio. -E sei un amabile pallone gonfiato.-
-Che bastardo che sei!- e di nuovo giù col solletico. Non penso di aver mai passato un periodo così bello in tutta la mia vita. Sono passati circa dieci giorni dalla conferenza stampa e da allora per tutti è stato normale vederci insieme. Niente paparazzi, niente scoop, solo io e Harry. Finalmente insieme. E, adesso, abbiamo appena concluso una sessione innaturale di sesso. Devo veramente cominciare a fare yoga se non voglio rimanere bloccato in una delle nostre posizioni... e la cosa sarebbe imbarazzante.
-Ho un regalo per te.- mi bisbiglia all' orecchio, baciandomi il lobo. Si alza e lo seguo con lo sguardo. -Non è ancora il mio compleanno.-
-Lo so bene. Consideralo un inizio.- sorride e prende dalla sua classica valigetta da lavoro una lettera. Merda, cos' è, un altra richiesta di divorzio?
-Aprila.- me la porge e io faccio come richiesto, le dita tremanti e in trepida attesa. La apro e leggo cosa vi è scritto.
Oh... mio... Dio...
-Tu... tu hai... hai comprato una casa?- lo fisso commosso, il battito mi salta in gola. Annuisce e gli si creano quelle adorabili fossette sulle guance. -Per noi. Non volevo che abitassimo in una delle mie case dove ho vissuto con Jasper, il mio lavoro o uno dei miei amanti. Volevo un nuovo inizio, così...- si gratta nervoso il capo e si muove sul posto, è agitato al massimo per una mia reazione.
Dio, tesoro.
Mi alzo in piedi sul letto e mi aggrappo a lui per baciarlo. -Sei fantastico.-
-Lo so, altrimenti perché staresti con me?-
-E un pallone gonfiato.-
Ridacchia malizioso. -Ho ben altro di gonfiato al momento...-
-Brutto pervertito!- rido, mentre fa cadere entrambi sul letto. Mi tiene stretto a sé come se ne valesse della sua vita, baciandomi il viso e accarezzandomi la pelle nuda. -Starei qui con te, così, per sempre.- dice con tono bassa, la sua fronte è poggiata alla mia e mi sorride raggiante.
-Lo vorrei anch' io, ma non possiamo. Tua sorella ci ha invitati a mangiare da lei la prossima settimana, ricordi?-
-E tua madre vuole farti conoscere suo marito.-
-Gesù, ci comportiamo come una vera famiglia!- fingo disgusto, seguito da lui: -Infatti, cos' è successo alla mia reputazione da puttaniere?!-
-Mmh, forse è andata a puttah! Fermo, no!- torno a urlare fra le risate, con lui che non mi molla un attimo.
-Sei squallido, Mr. Tomlinson, sei così squallido!-
-Ma sono attraente!-
-Ah, su questo non ci piove.-
-Basta con il solletico, Harry! Me la sto facendo sotto!- lo prego con le lacrime agli occhi e, finalmente, mi libera dalle sue grinfie. Mi allontano da lui per sicurezza e riprendo a respirare. -Ti. Odio.-
-Tu mi ami.- canticchia.
-Ahimè, è vero. Nonostante tu sia qualcosa di stupido.- lo guardo di traverso e lui ghigna, -E un corvo nero mancato.-
-Non volevi definirti "rondine"?-
-Se "corvo nero" è quello che preferisci tu, mi va bene. E poi quando lo dici...-
-Non ci provare, Styles!- alzo un dito per avvertirlo, -Sono stanco, voglio riprendere fiato e magari mangiare qualcosa.- dichiaro e mi metto addosso un pigiama invernale. Harry segue il mio esempio e ci dirigiamo di sotto. -Oh, sia lodata Jocy!- sorrido felice quando vedo i biscotti al miele e al cioccolato, lasciati sul tavolo in una teglia. Ne prendo uno, lo mordo e mi siedo con le gambe piegate sullo sgabello alto. Harry ne afferra uno a sua volta e si siede, ma più elegantemente e con meno energia. -Tra poco iniziano le vacanze natalizie.- apre un discorso.
-Già.- dico, senza prestargli troppa attenzione. Questi biscotti sono una meraviglia!
-E il Queens ci ha dato parecchie materie da studiare, dato che siamo all' ultimo anno. Materie nella quale io faccio schifo...-
Arcuo un sopracciglio nell' alzare gli occhi su di lui. Mi scappa un mezzo sorriso: -Harry Edward Styles, mi stai chiedendo aiuto per i compiti?-
-Ehi, sono intelligente, ma questo non vuol dire che posso sapere tutto!-
-Disse colui che sa almeno sette lingue!-
-Oh, foda vostede, ama!-
-Sarò anche un ignorante in lingue, non so che lingua fosse e neanche cos' hai detto, ma so riconoscere quando vengo insultato, perciò sparo a caso e fottiti.- ghigno con fare cattivo, ottenendo solo una risatina da parte sua. Mangiamo ancora accompagnando il tutto con del latte e lui mi indica l' orologio. Mezzanotte esatta.
L' osservo sorpreso. -Tu hai chiesto i biscotti, non li ha fatti Jocy di sua volontà, dico bene?-
-Dolcetto della Mezzanotte, Mr. Tomlinson.- mi fa l' occhiolino e mastica il suo biscotto. Trovo tenero il fatto che voglia prendersi cura di me, anche quando non glielo chiedo. -E questo è il Bacio della Mezzanotte.- allungo il busto verso di lui e faccio combaciare le nostre labbra. Mi risiedo e mi gusto queste prelibatezze.
-Novità dalla polizia?-
Scuote la testa. -Stanno ancora cercando il corpo. Dalla foto non capiscono bene dove si trovi, è più dura del previsto. Abbiamo fatto bene, quel giorno, a portarci dietro Bailey.-
-Vero.- confermo, senza di lei sarei stato accusato di intralcio alle prove. Fortunatamente, è una delle donne più cazzute che abbia mai conosciuto.
-Andiamo a dormire, domani sarà un giorno pesante.- mi fa presente il riccio, porgendomi una mano. Gliela prendo e seguo Mr. Occhi di Ferro verso quella che è diventata la nostra stanza. Non ha torto: domani darò il mio ultimo saluto a mio figlio.

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