Capitolo 49

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-Dovevi combattere, Louis!-
-Ha messo in mezzo anche te.- rispondo a Evelyn e verso il the dalla teiera in due tazzine.
Sono tornato al dormitorio solo per stanotte e ho ringraziato Niall e Mary per non aver dato la mia camera a nessuno. Sono persino andati da Harry per prendere la mia roba, la quale ora è tutta nella mia macchina e ci resterà fino a dopo il matrimonio, quando io e Rose avremo trovato un posto dove abitare.
Ebbene sì, domani mi sposo. Wow... sono veramente nella merda.
-Chi si ne frega di me!-
-Io!- mi volto verso di lei, -Io me ne frego, sei mia madre! Non posso vederti dietro le sbarre, non posso permettere che paghi tu per me! Inoltre, mi ha anche minacciato che non avrei più rivisto Fizzy, Lottie e le gemelle. Ti rendi conto di cosa vorrebbe dire, per me, stare lontano dalle ragazze?!-
-Certo che lo so, io stessa sono stata lontana da voi per anni!- esclama, gli occhi leggermente sgranati e la preoccupazione dipinta in volto, -Ciò che vuoi fare è nobile, quasi eroico, ma sacrificare il resto della tua vita per noi...-
-È quello che voglio.- la interrompo, determinato. Le passo il the e bevo un sorso del mio. -Non ho altra scelta, né io né Rose ce l' abbiamo.-
-C'è sempre una scelta. Non lo so, prova a chiedere aiuto a Harry.-
Che?!
-Harry? Ma sei impazzita?!- sbotto e metto nel lavandino la tazzina di ceramica, -Non posso metterlo in mezzo a tutto questo. Sai come hanno fatto Elle e gli O'Donnell a scoprire di me e lui? Guarda tu stessa!- apro un cassetto e tiro fuori una copia del giornale del New York Times di due giorni fa, passandoglielo. -Pagina dodici.-
Eve va alla pagina che le ho consigliato e legge: -"Harry Styles in compagnia dell' ancora sconosciuto Louis Tomlinson, beccati mentre uscivano dalla stazione di polizia la notte del dieci Novembre. I due amanti erano già stati avvistati al ristorante francese Daniel e Tomlinson si è persino recato più volte al grattacielo della Styles Lives & Co. Ritorno di fiamma tra il nostro Lucas di Evernight e questo Louis della quale non sappiamo nulla?". Oddio, Lou...-
-Sono finito di nuovo sui giornali, Eve. Più di una volta ho trovato dei paparazzi che mi seguivano per strada o si accostavano alla mia macchina per scattarmi delle foto e adesso questo, il mondo di Harry, mi sta mandando in rovina! Se gli chiedo aiuto per Elle, avrà altra pubblicità negativa e anche io! Quando la mia faccia è spuntata la prima volta in televisione e sui giornali, mi hanno quasi tutti etichettato come un "frocio cerca cazzi", non pensi che stavolta sarà diverso? È troppo rischioso.-
-Chiedigli almeno di fare delle ricerche su Elle, qualsiasi cosa che possa tenerla lontana da noi, da te!-
-Per te non ci ho già pensato? È tutto inutile, Elle go to hell è intoccabile, pulita come il bianco. Non c'è niente contro di lei, niente che abbia fatto di così grave da poterla incriminare di qualcosa, niente!- mi lascio prendere dalla foga e ansimo, sfinito.
Questo gioco, quest' insulso e malato gioco senza senso di Elle, sta seriamente cominciando a stancarmi e a farmi ammattire. È come una ragnatela che intreccia inequivocabilmente tutti noi, che ci tiene legati a lei contro la nostra stessa volontà.
-Maledizione!- scatto in avanti, prendo un piatto a caso e lo butto sul pavimento, mandandolo in mille pezzi. Non può fare questo, non alle mie sorelline e a mia madre, non alle mie ragazze... -La odio.- sussurro e sento una mano sulla spalla.
-Detesto vederti così.-
-Non voglio sposarmi.-
-Lo so.- dice dolcemente. Mi prende per il pullover e mi fa girare verso di lei, abbracciandomi. -Farò qualsiasi cosa in mio potere per aiutarti.-
Le circondo la vita con le braccia e annuso l' inebriante profumo di miele e cannella che proviene dai suoi capelli. Ci deve essere una scappatoia, una scorciatoia da questa ragnatela...
Un attimo.
Ok, forse l' idea che ho appena avuto è folle, ma potrebbe funzionare.
-E se fossi tu?- soffio sul suo collo e la guardo, -Se fossi tu la tutrice legale delle tue sorelle?-
Evelyn mi fissa come se avessi due teste. -Louis, ti rendi conto di quello che stai dicendo? Sarebbe come avere in casa quattro figlie e devo anche chiedere a Isaiah se gli va bene!-
-Non ti devi preoccupare per questo. Lottie tra non molto sarà maggiorenne e Fizzy è abbastanza matura per capire e aiutarti in casa, di conseguenza potrete badare in quattro alle gemelle e al mio fratellino. Ti aiuterò anch' io se servirà, non ti lascio da sola.-
Evelyn si morde il labbro, pensierosa, e si guarda attorno, ragionando. -Tutte le mie sorelle, con me...- parla tra sé e sé. Dopo qualche secondo, si volta nella mia direzione. -Va bene, lo farò. Cercherò un giudice, farò domanda di adozione, chiederò a Isaiah, qualunque cosa.-
-E io conosco l' avvocato che fa per te.- le sorrido e le prendo il telefono, segnandole velocemente il numero di Bailey.
-D' accordo, proseguiremo così: io adesso vado a prendere il primo aereo per raggiungere Isaiah a Portland, così da avere il suo permesso scritto, e mi porto dietro il tuo avvocato. Una volta che avrò mandato la domanda di adozione al giudice che questa Bailey ritiene più adatto, sarà tutto nelle mani della legge. Ti chiedo solo una cosa: rimanda la cerimonia il più a lungo possibile, ok? Trova tutte le scuse di questo mondo pur di non sposarti.-
-Contaci.- annuisco e l' aiuto a mettersi la giacca. Se Eve riuscirà ad avere la custodia delle ragazze, Elle non avrà più nulla con cui ricattarmi.
-Aspetta! E tu? Che facciamo se rischi la prigione o...-
-Lou, ascoltami: ho fatto tanti sbagli da ragazza, ma solo perché volevo ribellarmi a Elle. Non è giusto che paghi tu al mio posto. Se devo scontare una pena, lo farò. Per mio figlio.-
Oh, Eve...
Le apro la porta e lei, di colpo, si illumina: -Oddio, me n' ero scordata! Prima di venire a New York, sono andata qualche giorno a Los Angeles. Ho preso le mie vecchie cose, entrando in casa quando non c' era nessuno come una ladra, e ho trovato questa.- dice a raffica e dalla sua borsa prende fuori una lettera. La prendo e vedo che sopra c'è scritto "Per Louis".
-È la calligrafia di Troy.- noto e Evelyn sorride triste, -Ho preferito non aprirla perché so che papà avrebbe voluto che la leggessi solo tu. Ti lascio riposare.- mi dà un bacio sulla guancia e se ne va.
Gioco con la lettera, mettendola in svariate posizioni, e mi chiedo se sia giusto aprirla adesso. Insomma, non so se in realtà mio padre... cioè, mio nonno... avrebbe voluto che la leggessi per quando sarei diventato anch' io padre o che altro. No, ma cosa dico, è una follia. E allora per che cos' è?
Meglio aprirla e basta.
La scarto e apro il foglio piegato in quattro. Cammino verso il divano e so di avere poco tempo prima che Niall e Mary, nonché miei testimoni provvisori, tornino dalla loro serata con Jordan. Con il cuore in gola, comincio a decifrare la calligrafia di Troy Tomlinson.

One Hundred's TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora