Capitolo 34

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-Ho capito bene?- chiede Lacy, guardandomi dall' alto. -Mr. Money ti fa stare da lui?-
Annuisco e bevo la mia tazza di caffè con la mano buona. Ho passato gli ultimi due giorni in ospedale a farmi controllare e sono uscito solo oggi. Sono seduto al tavolo della cucina e per la maggior parte del tempo non ho fatto altro che muovermi infastidito. Dio, il gesso prude da morire.
-E per quanto?-
-Lui ha detto fino alla fine del college, io fino a quando non avrò di nuovo l' uso di entrambe le braccia. Dobbiamo trovare un compromesso.-
-Per questo ti ha concesso un ultima notte qui con noi?- chiede Mary, troppo concentrata nel lavare i piatti sulla quale abbiamo cenato. -Così puoi fare tranquillamente i bagagli?-
-Già, quell' uomo è così permissivo...- borbotto sarcastico e sorrido ai miei amici. -Ma almeno un lato positivo c'è.-
-E cioè?- arcua un sopracciglio Niall, seduto vicino a me e con un stuzzicadenti in bocca.
-Almeno riavrò la mia biancheria al completo.-
-Ti ha rubato le mutande?- ride leggermente Lacy, sedendosi poi vicina a me per sentire meglio. Sbuffo, confermo e lei ride forte. -Lo ammetto, è senza pudore!- sghignazza divertita e io le dò un pizzicotto. Nel frattempo, veniamo raggiunti da Mary che si accomoda sulla quarta sedia.
-Il prossimo che ride mi aiuta a fare la doccia.- li minaccio.
-Lei!- dicono d' istinto le sorelle all' unisono, indicandosi a vicenda, e Niall punta il dito verso Lacy: -Si offre volontaria come tributo ai giochi!-
Wow, che begli amici...
-Grazie tante, davvero.-
-Dai, scusa.- borbotta Mary, -Comunque, hai saputo di Keira e Amber?-
Dio...
-Sì, purtroppo ho saputo. La polizia mi ha fatto qualche domanda, ma volevano solamente sapere se avessi notato qualcosa di strano nel loro comportamento degli ultimi giorni.- minimizzo la situazione e mi faccio passare il caffè da Niall. -Ho fatto insospettire la detective che mi ha interrogato quando le ho detto che entrambe ce l' avevano con me, ma non mi ha preso in considerazione solo perché ero in coma.-
-In che senso?- domanda Lacy, corrugando la fronte. -Perché erano arrabbiate con te?-
-Alla festa di Halloween ho spaventato Amber e Keira, giustamente, l' ha difesa e mi ha minacciato.-
-Ahi.- fa un verso di dolore Niall, -Mai mettersi tra una ragazza e la sua migliore amica.-
-Ben detto, cugino.- annuisce Mary, facendo poi l' occhiolino alla sorella. -Dunque, mentre Louis si trasformava in un tonno in scatola...-
-Oh, andiamo, che stronza che sei!- non posso evitare di scoppiare a ridere.
-... Amber e Keira scomparivano misteriosamente dalla roulotte di quest' ultima.- continua, ripercorrendo i fatti di quella mattina. -Amber era andata da lei per fare uno dei loro classici pigiama party, col padre di Keira che era rimasto fuori tutta la notte. Torna a casa e trova la figlia e la sua amica sparite nel nulla.-
-Dov' era andato Mr. McFly?- la interrompo, provando a grattarmi il braccio buono con le dita che escono dal gesso. A parer mio, mi hanno messo troppe flebo addosso. E tutti quei cateteri... non vi dico a cosa me ne serviva uno.
-A detta sua, a suonare in un bar e poi ha dormito da una sconosciuta. Per giustificarsi, ha detto che voleva lasciare le ragazze da sole così da non intromettersi nelle loro "chiacchiere da donne".- fa le virgolette con le dita Niall e poggia la guancia su una mano, il gomito piegato e poggiato sul tavolo. -Sono sparite così, puff, nel nulla.- fa il verso della sparizione in uno spettacolo di magia e Lacy scuote la testa: -Ma dai, non è mica apparso un portale che le ha trascinate in un mondo parallelo! Sono tutte e due maggiorenni e mature, saranno partite insieme per starsene da sole per un po' oppure si sono addormentate in un pub e si sono perse per New York.-
-Hai appena detto la trama di un film newyorkese scadente?- faccio un mezzo sorriso e Lacy mi fa il verso.
-Lacy potrebbe anche aver ragione.- fa presente Niall, annuendo. -Una fuga romantica prima degli ultimi esami invernali.-
-Non stanno insieme in quel senso.- scuoto la testa e fisso divertito il mio amico, il quale fa spallucce: -Perché no? Stanno sempre vicine, attaccate come cozze!-
-Sono migliori amiche, è normale.- alza gli occhi al cielo Mary, bevendo dalla sua tazza celeste la sua camomilla.
-E se non fossero scappate?- propone Lacy, la voce ansiosa. -Se fossero state... rapite?-
-E da chi, scusa?- chiede Niall, appoggiandosi alla sua sedia e allargando i gomiti. -Un vecchio alla quale McFly deve dei soldi? Nah, scherziamo?-
-Un nemico delle ragazze.- mette in ballo Mary, guardandoci a turno, e io sto iniziando a confondermi. Da quando siamo diventati parte del cast di CSI?
-Impossibile. Sono entrambe brave ragazze, non hanno nemici.-
-Non Keira.-
-Keira si diverte a fare a botte, ma non per questo deve vivere una vita pericolosa.-
-E se fosse a causa di Louis?-
Come?
Torno a prestare attenzione al loro dialogo non appena Lacy pronuncia il mio nome e la guardiamo tutti e tre con confusione. La mia amica, però, punta gli occhi sulla mia figura: -Pensaci. Vieni minacciato con delle foto, vieni aggredito fisicamente, ti mandano un libro coperto di sangue di chissà quale animale o di chi e poi vieni coinvolto in un incidente. Casualmente, la stessa mattina del tuo incidente, due delle tue amiche spariscono senza lasciare traccia. Non è strano?-
Cristo, ha ragione. Sembra tutto così strano e fottutamente collegato... questo mi porta a credere che ci siano veramente due persone: il mio stalker e il mio aggressore. Uno di loro può avermi fatto fare l' incidente, l' altro ha rapito le ragazze.
Dio, quanto sono idiota!
Devo considerare il fatto che siano coinvolte più persone in tutta questa storia, deve essere così.
-Oh, cielo... mi stanno venendo i brividi.- abbassa lo sguardo Mary, evidentemente spaventata da tutta questa faccenda.
Serro la mascella. Se Lacy avesse ragione, dovrei tenere i miei amici fuori da tutto questo. Oltre che andare da Harry, gli chiederò di mettere sotto sorveglianza il dormitorio.
-Ok, basta con questa storia o tra poco mi salirà la nausea e voi sapete quanto io sia triste senza nulla nello stomaco.- prova a risollevare l' animo della serata Niall e si rivolge a me: -Dicci un po', Louis. Racconta qualcosa.-
-Ad esempio?-
-Non saprei, tipo... che fine ha fatto Elle go to hell?-
Lacy e Mary ridacchiano a stento e io alzo gli occhi al cielo. -Mia madre è andata a dormire in un hotel e mi ha detto che verrà domattina per aiutarmi con le valigie. E smettila di chiamarla in quel modo.-
-Ci sta bene!- protesta Lacy, ancora col sorriso sulle labbra. -Tra l' altro, sicuro che venga per questo? Non per farti la predica? Insomma, di certo non l' ha preso bene, il fatto di Harry.-
-No, infatti.-
-E che scusa le hai rifilato?-
-Ho usato Mary.-
Colei che ho tirato in causa si strozza con la sua bevanda e si batte il pugno sul petto. -Definisci "ho usato Mary".- quasi mi ordina, la voce roca e graffiante. -Le ho detto del tuo lavoro con Gemma e che è per questo che siamo ancora in contatto. Quindi, di conseguenza, gli chiedo aiuto per darmi ripetizioni in Filosofia.-
-In parole povere, le hai detto una marea di puttanate.-
-Bocca di rosa, lingua tagliente, Lacy.- la rimprovera la sorella, ma viene ignorata: -Perciò non sa che scopate ancora?-
Sgrano gli occhi e sento la faccia andarmi a fuoco. Passo la vista tra i miei coinquilini e noto che nessuno di loro è sorpreso. -Lo sapevate?-
-Dolcezza, con quel tipo d' uomo si possono avere solo due cose: un nuovo capo di lavoro o un nuovo "compagno di giochi".-
-Io mi trovo una nuova sorella!- annuncia Mary, alzandosi e mettendo a lavare la sua tazza.
-Concordo con Lacy.- ghigna Niall, -Se Styles fosse una donna... ricci e occhi verdi... uh, mi vanno a fuoco i bollenti spiriti!- geme a occhi chiusi, poi canticchia sottovoce: -Il pompiere, paura non ne ha, eh!- solo che poi ci si aggiunge anche Lacy e battono le mani a ritmo, -Il pompiere, paura non ne ha, eh!-
-E il vostro Louis di pazienza non ne ha, eh!- li blocco io, facendo loro il verso. Non so, a volte questi due hanno degli scatti e dicono cazzate. Sembrano dei gemelli: si odiano e poi si imitano.
-Rettifico, nuova sorella e nuovo cugino.- torna da noi Mary, sorridendo angelicamente, o almeno ci prova.
Ridiamo e parliamo ancora, del più e del meno, dei corsi del college e dei probabili posti in cui potremmo andare assieme. E sento, dentro di me, che tutto questo mi mancherà. Harry vorrà anche tenermi al sicuro, ma mi sta togliendo tutto il divertimento che potrei avere con questa piccola famiglia. Loro con me sono sempre stati leali, gentili e sinceri. Mi hanno fatto sorridere anche quando ero allo sbaraglio e la sola di idea di poterli perdere... no, non riesco nemmeno a pensarci.
Adoro questi ragazzi.
Mettiamola così, la nostra amicizia è come un auto: il motore sono i nostri cuori e noi siamo le ruote. Se uno di noi sparirà, si bucherà, l' auto traballerà e poi farà un incidente mortale.
No, non voglio rischiare di perderli.
Me lo sento, loro ci saranno. Ci saranno sempre per me e anche nel futuro di mio figlio. Me ne assicurerò personalmente.
-Ragazzi?- li richiamo, -Devo chiedervi un favore. Ciò che mette in bilico la mia relazione con Harry, da sempre, sono le bugie. Lui mi ha nascosto delle cose, cose che erano e sono fondamentali e questo ci ha portato ad allontanarci. Ora, io so che posso sopravvivere anche senza di lui... ma non potrei mai senza di voi. Voi siete la mia famiglia. Lacy? Niall? Voi due cercavate un coinquilino con cui pagare le spese quando avete trovato me e io cercavo un posto dove stare. Ma avete fatto più di questo, mi avete dato una casa. Il calore di una famiglia che si è creata da sola, un amore che non sentivo, purtroppo, da anni. Ve ne sarò grato per sempre.-
-Oh, fanculo, coglione!- sbotta un sorridente Niall, asciugandosi gli occhi lucidi e le sorelle ridono.
-E Mary? Tu mi hai conquistato in poco tempo e sei diventata la mia nuova sorellina. Siamo un meccanismo perfetto, a parer mio, e sarei felice se questo durasse per sempre. Perciò, ve ne prego, se qualcuno di voi ha qualcosa da confessarmi vorrei che lo facesse adesso, stasera, prima del mio trasferimento. Niente segreti, ragazzi. Solo noi.- finisco il mio monologo e li vedo che si guardano tra loro e si annuiscono a vicenda, sorridenti.
-Va bene, inizio io.- si fa avanti Niall, sporgendosi verso di me. -Allora, ehm... il primo anno di college, quando ancora tu non abitavi con noi nella vecchia casa, ti rubavo gli appunti di Letteratura. Amico, ero una frana e sapevo che tu, invece, eri bravo. Mi vergognavo nel chiederteli, perché non ci conoscevamo. Quindi, anche se è passato del tempo e adesso non serve lo stesso a nulla... mi dispiace, Lou. Dico davvero.- mi ipnotizza con i suoi migliori occhi da cucciolo e non posso non sciogliermi e sorridere: -Ti perdono, Nì.-
-Grazie, fratello.-
-D'accordo, tocca a me.- si avvicina con la sedia al tavolo Lacy e si schiarisce la voce. Gioca con le mani e, nervosamente e imbarazzata, comincia a parlare: -Avevo una cotta per te.-
Eh? Cosa?!
-Che? Q... quando?- balbetto e arrossisco. Ok, forse questa cosa del confessionale non è stata una gran bella idea.
-Tempo fa. Mi piacevi, Louis, in quel senso. Eri un ragazzo con la testa sulle spalle, determinato e maturo, bello come il sole e intelligente. Ma eri promesso sposo e quando l' ho scoperto... il mondo mi è cascato addosso. Ho pianto, ho maledetto chiunque incontrassi per strada e ho rotto qualche cosa. Ci sono rimasta male, lo confesso, però neanche prima mi immaginavo chissà che. Cioè... quelli come te non guardavano quelle come me. Tu eri più da... Rose. Così mi misi con Alden e il resto della storia la conosci. Non preoccuparti, il mio interesse per te si è spento da anni. E poi adesso io ho in testa solo Nate. Però... lo sapete, no? Abbiamo chiuso. Oggi, invece, sei più da Harry.- mi sorride e, per la prima volta, la vedo in tutta la sua bellissima fragilità. E capisco.
No... non dirmi che è vero.
-Ti sei messa con Alden solo per dimenticarti di me?-
Lacy si morde il labbro e guarda giù... poi annuisce, sconfitta.
Cazzo, no, Lacy!
Si è messa con quel bastardo solo per non soffrire a causa mia e, al contrario, lui le ha fatto del male.
Sempre colpa tua, Tomlinson.
-Andiamo avanti.- mormoro imbarazzato, -Mary?-
-Io sto facendo un corso per tatuaggi su motociclisti anziani barboni.-
Che cosa?!
La fissiamo stupefatti e Lacy scuote la testa: -Non è vero.-
-No, non lo è.- confessa, creando l' ilarità generale. -Louis?- mi chiama subito dopo e li vedo che mi guardano, attenti. Sembra che aspettino qualcosa. -Che c'è?-
-Noi abbiamo confessato. Tocca a te.-
Oh oh.
-Sì, ma... Mary non ha confessato nulla.-
-Io non ho nulla da dire, la mia vita è una palla al piede.-
-Disse la modella.- cinguetta Lacy e Mary le dà un pizzicotto.
-Forza, Louis, se vale per noi vale anche per te.- mi esorta Niall e io sospiro. Ci siamo, oramai non ha più importanza. E sì, deve valere anche per me. -Quest' estate, quando sono andato a Boston con Rose, mi sono incontrato con una psicologa. Con lei ho parlato di tutto, di Harry, del matrimonio, del bambino... e anche del fatto che dovrei andare agli incontri tra alcolisti anonimi, perché ho un grosso problema col bere. Sono un alcolizzato e l' alcol stesso mi ha portato allo stupro di Grace e al quasi stupro di Amber.- confesso tutto lentamente, così che capiscano ogni mia parola e li vedo sorpresi.
-Che cosa?-
-Tu, un alcolizzato?-
-No, un attimo, fermi tutti, cosa intendi per "quasi stupro di Amber"?-
Le loro domande arrivano velocemente, una dopo l' altra, ma io li zittisco: -Basta! Vi giuro che, appena potrò, sistemerò tutto. Proverò di nuovo ad andare da uno psicologo, prenoterò altri incontri con gli alcolisti anonimi e, quando avranno trovato Amber, le chiederò scusa in qualsiasi modo. Adesso che ne dite di andare a dormire? È quasi mezzanotte.- esorto i miei amici, i quali guardano l' ora sui loro cellulari e sull' orologio della cucina. Accettano, anche se domani non ci sono lezioni e Mary lavora solo nel pomeriggio sul tardi per qualche oretta. Andiamo a dormire, ognuno nella propria stanza, e io mi corico sotto le coperte.
Bene... sì, direi che mi sento meglio. Non è stato male, in fondo. Anzi, penso che ci abbia legati ancora di più.
Mi desto per via della sveglia e mi sento pesante. Solo dopo aver aperto un occhio mi ricordo del gesso e vado a bussare alle porte degli altri. Vado in cucina e mi preparo la colazione. O meglio, ci provo. Poter usare una sola mano è così frustrante e fatico nel fare qualunque cosa abbia in mente.
-Merda!- impreco ad alta voce quando il coltello mi cade, di nuovo, e ne devo prendere un altro per tagliare il pane.
-Buongiorno, Lacy. Ah, no, aspetta...- sorride divertita la stessa Lacy, raggiungendomi e prendendo il mio posto. -Va' a sederti, tocca a me stamattina.-
-Come vuoi. Ma non fare il caffè, Cupcake.-
-Muori male!- mi sgrida e io rido. Ah, adoro questa ragazza!
-Buongiorno anche a te, sorella.- si siede al tavolo Mary, -Qualche buona imprecazione mattutina?-
-Vaffanculo!-
-Grazie! Ne avevo bisogno.- scherza la biondina, prendendo il the che Lacy le porge. Dopo poco, dà a me una tazza di latte e il pane imburrato. Apre il cesto della spazzatura per buttare qualcosa, ma si ferma sul posto. -Ehi, chi ha mangiato la pizza? Questo non c'era, ieri.- chiede, indicando un cartone fatto a pezzi di una pizza d' asporto. -Non lo so, ieri sera abbiamo cenato tutti insieme col curry.- ci ricorda Mary e ci basta uno sguardo veloce tra noi tre per capire: -Niall!- urliamo verso la zona notte e ne esce proprio l' irlandese. -Chiamato?- cammina con calma, il tono colmo di nonchalance e la bocca sporca di sugo.
Beccato.
-Hai ordinato la pizza nel cuore della notte?!- domanda scettica Lacy, -Mi era sembrato di sentire il suono del campanello!-
-Che volete da me? Quando uno ha fame, ha fame!- si giustifica e va direttamente verso il frigo. Sbuffo una risata dal naso e mi rivolgo ai miei amici: -Vi andrebbe una serata fuori con Harry?-
-Noi quattro? Tutti insieme?- si stupisce Mary e io annuisco. -Certo. Invitiamo anche Liam e Zayn, sarà divertente.-
-Perché no? Oh, può venire anche Bailey?- domanda innocentemente Niall e sembra sul punto di scodinzolare.
-Harry è il capo di Bailey e di suo padre, pensi davvero che voglia trascorrere del tempo con lui?- lo guardo storto.
-Con me sì, però.-
Mi metto la mano buona sulla fronte e ce la poggio. -Ok, penso che non sarà un problema.-
-Grande! E... aspetta, hai appena detto che Styles è il capo del padre di Bailey?-
-Esatto.-
-Chi è suo padre?-
-Hearl.-
-Chi?-
-L' autista di Styles, quello che tu hai scambiato per un fattorino e alla quale hai fatto la battuta del "pacco".- guardo eloquentemente il mio amico e lo vedo sbiancare, portandosi le mani alla bocca. -Oddio! Ho dato del fattorino a suo padre! Ora sì che mi odierà.-
-No, dai, vedrai che non...- vengo interrotto da un bussare alla porta e mi alzo, sicuro che sia mia madre. Non appena apro la porta, vengo aggredito da un uragano biondo. -Louis! Cristo Santo, stai bene?!-
-Evelyn?!- resto congelato nel fissarla, mentre lei mi fa mille domande al minuto e esamina attentamente il mio corpo. -Dio, che hai fatto? Un incidente, santo cielo, l' ho saputo solo oggi! Perché non mi hai chiamata? Dio mio, hai altre ferite?-
-Eve, no, sto bene.- provo ad allontanarmi da lei e anche a spingerla verso la porta per andarsene, ma con solo la mano sinistra è quasi impossibile. Mia madre, nostra madre, sarà qui da un momento all' altro e loro non si sono più viste dopo quella loro famosa litigata che ha portato Eve a scappare di casa. Devo assolutamente impedire che si vedano, sennò si scatenerà l' inferno. -Non preoccuparti, me la cavo da solo.-
-Vuoi che ti prepari un the? Una tisana? Tesoro, sarai così turbato. Da quant'è che non dormi? Gesù, hai due occhiaie...-
-Non è niente, ti ho detto, rilassati! Non dovresti agitarti nelle tue condizioni.- la incito ancora e tento nell' accompagnarla verso l' ascensore o le scale, ma non demorde: -Come mai ci sono delle borse nel vostro salone? E non dirmi cosa fare, sono io l' adulta qui.-
-Veramente, lo sono io.-
Vedo con chiarezza mia sorella diventare bianca pallida e sgranare all' inverosimile gli occhi azzurri, ereditati da papà. Entrambi ci giriamo verso l' ingresso e nostra madre ci guarda con serietà.
Ecco, apposto.
-Mamma...- soffia Evelyn e io capisco di essere nella merda. Non ho mai detto né a mia madre che Evelyn fosse a New York, né a Evelyn che Elle fosse in città per farmi visita.
Sento i passi dei miei amici e vedo con la coda dell' occhio che se ne stanno andando. Si cambiano in fretta nelle loro camere e poi escono per lasciarci soli. Una volta che la porta si chiude e restiamo solo noi tre, noi Tomlinson, mia madre sorride in quel modo che mi mette sia ansia che paura: -Be'... questo spiega senz' altro il perché Louis, ultimamente, sia così testardo e ribelle.-

One Hundred's TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora