Capitolo 1

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-Casa dolce casa.- sospira Harry, baciandomi sulla soglia di casa nostra. Lascia che Hearl porti le nostre cose dentro, mentre lui mi prende a mo' di sposa e ci fa girare su noi stessi nel salone. Rido divertito e lui, da bravo stronzo, mi dondola in varie direzioni e mi fa il solletico.
-Solo perché sono inferiore a te fisicamente, non vuol dire che puoi maneggiarmi a tuo piacimento.-
-Ma se ti piace pure quando lo faccio!- mi stuzzica il collo col naso e mi lascia cadere sul divano. Scuoto la testa, è incorreggibile.
Ma è uno dei motivi per cui lo amo.
Sorrido beato stiracchiandomi e mi poggio allo schienale. Siamo appena tornati dalla nostra vacanza sulla nave e vorrei rilassarmi un secondo prima di partire a razzo nel sistemare i miei impegni.
-Grazie, Hearl, puoi andare. Salutaci Bailey.- congeda l' uomo il mio compagno e chiude la porta. -A detta di Jocy, dovrebbero esserci dei muffin sfornati da lei in cucina. Ne prendo un paio e arrivo.-
-Come vuoi.- rispondo, togliendomi le scarpe e accendendo l' enorme tv al plasma da cinquanta pollici. Metto un braccio dietro la schiena e i piedi sul divano, una volta che l' ho allungato col telecomando. Molti aspetti di questa casa mi ricordano quelli di quella dove io e i miei coinquilini siamo stati usati come sagome del poligono di tiro, però noto bene anche le differenze. Per esempio, nell' altra non c'era un bell' esemplare di Mr. Occhi di Ferro che mi portava i dolci!
Cambio canale, annoiato, e mi fermo solo quando vedo me ed Harry sullo schermo.
No, di nuovo?
-Ci hanno visti al porto di Venezia... e anche all' aeroporto.- comunico al riccio, col tono che diventa sempre più spento quando sento i commenti di varie persone che vengono intervistate a caso dal telegiornale.
-Cosa ne pensa lei di Harry Styles e del suo attuale compagno, Louis Tomlinson?-
-Sinceramente, non credo che durerà molto. Certo, stanno insieme da quasi due anni, ma considerando i loro trascorsi...-
Grugnisco un imprecazione all' uomo in giacca e cravatta che ha appena parlato, uno dei direttori di un albergo di Harry.
-Vogliamo scherzare? Per me è tutta una finta, si stanno aiutando a vicenda. Oramai sono stati resi pubblici i problemi economici che Tomlinson aveva con la sua famiglia, la sua finta madre è addirittura scappata con la coda tra le gambe! Lui vuole il denaro e Harry desidera sperimentare, stanno solamente aumentando il periodo di questo "passatempo". Sono stata con Styles per dieci mesi e posso confermare che no, quell' uomo a letto è gay quanto io sono mora!-
Serro la mascella infastidito, deciso a contare fino a dieci pur di calmarmi e non lanciare qualcosa contro quella faccia odiosa.
Quanto la detesto.
Danielle McKanley Roth; un metro e settanta di pura spavalderia, con tanto di sangue di vipera nelle vene. Modella attrice londinese, nonché ex amante del mio compagno.
Perfetto.
-A quanto pare, la tua ragazza ti conosce meglio di te.- sorrido sarcastico a Harry, il quale mi passa il muffin con gocce di cioccolato e cambia canale, finendo su un Talent Show.
-Te l' avrò detto mille volte, Louis, smettila di dar retta a queste stronzate.- mi sposta di poco e si siede al mio fianco, addentando il dolcetto. Tengo lo sguardo basso e tolgo il pirottino, pensieroso. -Il mondo non ci vuole insieme.-
Mr. Occhi di Ferro sbuffa leggermente e alza gli occhi al cielo. -Che si fotta, il mondo.- scuote il capo, mi prende con la mano libera la nuca e mi bacia appassionatamente. È incredibile come un solo suo bacio mi faccia tornare a sorridere.
Il mio Mr. Occhi di Ferro, tutto perfetto... tutto per me.
-Se servirà, ti porterò via.- mi schiocca un nuovo bacio e prende un pezzetto del suo muffin con cioccolato, -Ti porterò lontano da qui, su un altro mondo.- mi imbocca col suo dolce e mi bacia, dividendo con me il gusto di nocciola.
Mmh, Harry e cioccolato... afrodisiaco.
Stacco malvolentieri le nostre labbra e sorrido. -Sai sempre cosa dire per farmi stare bene.-
Mi mostra le sue adorabili fossette e mi coccola, facendo giocare una mia mano con la sua. -Solo perché stiamo insieme, non significa che io abbia smesso di conquistarti. Continuerò a farlo, per il resto dei miei giorni. Yo te quiero.-
-Yo también.- sussurro contento, ammirando i suoi preziosi e lucenti occhi di smeraldo che tanto amo. Mi bacia la fronte e si alza, dirigendosi in cucina. -Vieni, dobbiamo parlare di alcune cose.-
-Tipo?- domando senza molto interesse, masticando e fissando assorto degli acrobati in tv.
-Tipo del Dott. Daeclit.-
Ruoto gli occhi e ingoio il boccone.
Ci risiamo.
Spengo la televisione, mi alzo e lo raggiungo. -Ne abbiamo già parlato, mi sembra. La mia risposta è sempre no, Mr. Styles.- mi appoggio all' anta della porta e finisco di mangiare il mio muffin. Fa finta di non sentirmi, ne sono certo, e sistema i nostri souvenir della Grecia sui vari scaffali. -Invece lo farai. Conosco Paul Daeclit da anni, mi fido di lui ed è anche il mio medico personale.-
-Sei tu il tuo medico personale. Comunque capisco perché ti lasci visitare da lui, la tua diagnosi sulle tue condizioni sarebbe sempre positiva.-
-Esatto.- mi indica col dito per darmi ragione, -Tra l' altro, Gemma mi fucilerebbe.-
Ridacchio, facendo muovere le spalle. -Per tanto, hai pensato bene di imporre a me lo stesso fardello.-
-Non è un fardello, Louis, è un medico.-
-Lo stesso tuo, Harry! Mi stai chiedendo di cambiare medico legale e di passare al tuo, non è una cosa da pochi.-
-Il tuo attuale pensa più a palparti che a visitarti.-
-Sei un tale gelosone...- il fiato mi esce pesantemente dal corpo e ho solo voglia di lasciarmi cadere a terra. Con lui è un tale girone della morte, tutte le volte sempre la stessa storia. Tuttavia in questi due anni ho imparato a trattare con lui e adesso capisco seriamente quando posso dirgli di "no" e quando non posso. Per esempio, sul fatto del dottore, non posso aprire bocca. In confronto a molte altre questioni, questa però non è così grave. Un dottore vale l' altro, giusto?
-D'accordo, cambierò, ma solo perché sei il mio iperprotettivo Mr. Occhi di Ferro.- accetto e mi avvicino a lui, lasciandogli un bacio all' angolo della bocca. Fa un sorrisetto vittorioso e, senza preavviso, mi prende per la schiena e la vita, facendomi fare il casqué e baciandomi per davvero. Rido nel bacio, so che è il suo modo di dirmi "grazie".
Un po' sdolcinato, ma cavalleresco. Ancora mi ci devo abituare.
Mi fa tornare su e mi sistema la maglietta stropicciata, -Sei nervoso per l' intervista sul tuo libro?-
-Molto. So che ne ho già fatte, ma tutte le volte...-
-È come se fosse sempre la prima volta. Lo so, succede anche a me.- mi stringe a sé e fa scontrare dolcemente i nostri nasi.
Diavolo, mi fa sempre impazzire il cuore.
-Ho più paura della prossima scuola dove andrò a fare da insegnante di sostegno. Stavolta non è una scuola elementare, ma una media. Un branco di ragazzini petulanti che sono a metà tra l' essere bambini e adolescenti.-
-Temi di non piacere a loro?-
-Oh no, sono loro che non piaceranno a me.-
Sghignazza, incredulo. -Lou, tu adori i bambini.-
-No, non è vero, non più dopo...- non concludo la frase. Non ci riesco. Ma so che sa di chi sto parlando. Deglutisco e prendo un respiro profondo, è una ferita che sta guarendo però il dolore resterà per sempre. È stato difficile con i bimbi dai sei agli undici anni, magari con quelli più cresciuti mi sentirò meno coinvolto.
No, non sono affatto in vena di altri bambini.
-Un passo alla volta, piccolo. Non c'è fretta in nulla, puoi andare a insegnare dove vuoi.- mi prende il viso tra le mani per confortarmi e un calore piacevole mi invade il petto. Succede sempre quando lui mi guarda in questo modo.
Annuisco. -Giusto, è vero. Tanto non decido io attualmente dove andare, ma quando ne avrò il potere e avrò concluso gli studi serali... Dio, mi costerà un occhio della testa.-
-Fortuna che ci sono io allora, no?- arcua un sopracciglio e fa un espressione da furbastro, oltrepassandomi per andare alle scale. Per la seconda volta nel giro di un quarto d'ora, ruoto le pupille e lo seguo al piano di sopra. -Harry Edward Styles, non provarci nemmeno! Non pagherai anche la seconda rata dei miei corsi, te lo proibisco!-
-O quella o la seconda opzione.- esordisce, arrivando nella nostra stanza e aprendo la sua valigia. Certo, è un classico per lui muoversi mentre stiamo discutendo. Non riesce proprio a stare fermo dal nervoso... be', sì, ok, forse a volte nemmeno io.
-Dovrai passare sul mio cadavere.- gli nego ogni scappatoia, mettendo le mani sui fianchi e assumendo una posa autoritaria. -Non ho alcuna intenzione di aprire un conto corrente con te. È una cosa da... da...-
Mr. Occhi di Ferro ferma tutti suoi movimenti e si gira verso di me, lo sguardo leggermente deluso. -"Da..."? "È una cosa da..."? Forza, dillo. Coppia sposata?-
-Harry...-
-No, no, fa niente. Lo capisco, hai ragione. Non importa.-
-Sì che importa. Si tratta di noi, importa sempre quando si tratta di noi. Non apriremo nessun...- sbotto, venendo interrotto dalla suoneria del suo cellulare. Alza un dito per zittirmi e risponde, facendomi segno col labiale che si tratta di Chad.
Ti pareva.
Mi esce un verso di frustrazione dalla gola e mi lascio cadere sul letto con tanto di schiena. Sto iniziando ad odiare quel suo telefono maledetto. Lo so che è il suo lavoro, che è importante, e nonostante ciò la cosa mi infastidisce lo stesso. È sempre preso da quello squillo, quei messaggi quelle email... E quei viaggi, Dio, quei viaggi! Quelli che lo portano addirittura dall' altra parte del paese a volte e che lo tengono lontano da me per mesi.
-Va bene, Chad. Grazie.- chiude la chiamata dopo qualche minuto, si siede vicino a me e sbuffa. -Devo partire di nuovo.-
Serro le palpebre e mi mordo il labbro. Cavolo, me lo sentivo. -Tra quanto e dove?-
-Danimarca, tra due settimane.-
-Ottimo.- commento sarcastico, perché non è possibile che non posso averlo tutto per me neanche adesso, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme.
Che palle.
-Louis.- si allunga verso di me, poggiandosi con l' avambraccio sulla coperta del letto matrimoniale. -Mi dispiace, farò in modo di tornare da te il prima possibile. Concluderò tutto come riesco, promesso.-
Lo guardo con le fronte corrugata. Ecco, ora mi sento in colpa. -Non c'è fretta in nulla, puoi andare a lavorare quanto vuoi.- ripeto le sue stesse parole, provocandogli un sorriso bellissimo e un bacio sottosopra. -Non voglio toglierti niente.-
Mi scruta confuso. -Non mi stai togliendo nulla, Louis.-
-Sicuro? Ti tengo praticamente ancorato qui con me a New York, non voglio sposarmi, non voglio bambini...-
-In anzi tutto, io me ne vado da New York quando e come voglio, tu lo sai bene. E due, io non credo nei matrimoni perciò è perfetto. Infine, non so nemmeno se li voglio dei mini me che saltellano e corrono per casa. Louis, abbiamo entrambi delle profonde e brutte cicatrici riguardo a unioni e famiglia in generale, così... penso sia meglio se ne parliamo più avanti o quando staremo bene con noi stessi.- mi osserva profondamente e con serietà, una lieve ombra di preoccupazione gli aleggia nello sguardo.
È... lui è... diavolo.
-Come ho fatto a meritarti?- dico con una finta aria sognante che lo fa divertire. -Nello stesso modo in cui ce l' ho fatta io.- sussurra su di me, mordendomi il labbro inferiore giocherelloso. -Ma lo apro comunque un conto corrente bancario a nome di entrambi!- mi avverte, alzandosi di scatto e uscendo dalla stanza.
Dannazione!
-Harry!- lo richiamo, simulando un' ira che non c'è e inseguendolo. Gli salto addosso sulla schiena, venendo preso in contropiede quando mi tiene aggrappato a lui con le mani che mi tengono le gambe alla sua vita. Grido in un misto di gioia e spavento quando finge di traballare e lego le braccia al suo collo, solleticandogli con le dita il piccolo strato di pelle dei suoi pettorali visibile. Ci fa girare, finge due volte di farmi cadere, ma so che mi tiene ben stretto a lui. Per evitare incidenti, infatti, mi molli prima di scendere le scale.
-Anche se partirò tra due settimane, sappi che ci sarò per la tua intervista e anche per il tuo primo giorno di scuola.- dice con aria da stronzo, prendendomi la mano e portandomi in salone. Simulo una risata, -Quanto sei divertente, Mr. Occhi di Ferro.-
-Lo so. Ti va bene se sistemiamo le nostre cose più tardi? Ho voglia di rilassarmi con te.-
-Mh, potevi chiedermelo prima quando eravamo di sopra, così facendo è ovvio che io dica di sì.-
Fa spallucce, -Vero, sono un genio del male!- muove le dita con fare mistico e mi fa un lieve solletico.
Oh, Mr. Styles, sei buffo quando vuoi.
-Prendo due calici di vino bianco e vediamo un film. Ci stai?-
-Ma sì, tanto sono solo le sei.- acconsento, -Però il film lo scelgo io.-
Sbuffa tra i denti una risata e mi rifila una sculacciata. -Vai, peste.-
Scuoto il capo e ridacchio, inginocchiandomi e scegliendo nella piccola libreria di vetro sotto il televisore quale DVD prendere. Quando ne trovo uno in particolare, mi tremano le dita dalla ridarella e lo metto subito nella tv. Mi vado a sedere al divano come se nulla fosse e il mio uomo mi raggiunge poco dopo, dandomi uno dei due calici di vetro.
-Cosa vediamo?-
Ghigno nel rispondergli: -Stargazer.-
-Oh, no...- mormora, lasciando cadere la testa in avanti con aria sconfitta e facendomi fare una risata clamorosa. -Ti prego, no, non uno dei miei film.-
-Ma vieni così bene, in schermo.-
-Faccio schifo.-
-Disse l' uomo acclamato dai critici cinematografici. Sei bravo, accettalo.-
-E tu accetta che sai scrivere.- mi fa il verso, bevendo un sorso del suo liquido. Poggio la testa sulla sua spalla e mi ci accocolo, calmando ogni muscolo. Mh, sì, magari mi sono un po' abituato alla vita casalinga. Noi, la nostra vita insieme, i miei amici, la mia famiglia... finalmente un esistenza normale.
Mi piace.
Harry si sposta leggermente da me per tirare fuori dalla tasca dei pantaloni il cellulare che ha appena vibrato e legge un messaggio che gli fa sgranare gli occhi. -Che c'è?- alzo un sopracciglio nella sua direzione.
-Il mio compagno di classiche bevute e di origine asiatiche, col suo portamento di poco alto rango, ha avanzato quesito di mano al di lui fiancè, tuo amico, il quale ha acconsentito in beata ignoranza del dover passare gli anni a seguire con il suo amato.-
Sbatto le palpebre più volte, intontito dalle sue parole; non so nemmeno se ho capito bene. Mr. Occhi di Ferro mi guarda con biasimo: -Liam e Zayn si sposano.-

One Hundred's TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora