Capitolo 25

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Una volta arrivato in bagno, trovo Mr. Occhi di Ferro già nella vasca. Le braccia appoggiate sui bordi, l'acqua che gli arriva fino al torace e la testa all'indietro con gli occhi chiusi. Torna ad aprirli solo quando avverte la mia presenza e mi fissa, in trepida attesa.
È l'uomo più bello che abbia mai visto, lo devo ammettere.
Passa senza imbarazzo lo sguardo sul mio corpo e mi fa sentire desiderato, di una bellezza unica anche se so di non esserlo.
Entro nell'acqua tiepida e rilassante assieme alle bolle che produce, uno dei getti finisce proprio contro la mia schiena e mi sembra una specie di shiatsu.
Sospiro rilassato e lascio cadere per un attimo la testa all'indietro. I problemi della mia vita vanno temporaneamente a quel paese... ed è solo la sensazione del suo corpo nudo vicino al mio, messo nelle stesse condizioni, a farmi riaprire gli occhi per poi puntarli nei suoi.
La foresta verde è calma, in piena fioritura. Sembra la persona più tranquilla del mondo. Eppure sento che non è vero.
-Vuoi dirmi dove mi porti a partire da domani?- tento di intavolare un discorso, ma lui si limita a scuotere la testa.
Sempre misterioso, eh, mi raccomando...
-Altre domande?- apre di poco le mani in gesto di sfida e sorride divertito, sapendo come me che farà sempre lo stronzo a qualsiasi domanda.
-Perché mi hai svegliato in quel modo, stamattina?- so che gliel'ho chiesto anche subito dopo che era successo il fatto, ma sento dentro di me che nasconde qualcosa, che c'è di più.
Mr. Occhi di Ferro corruga la fronte e piega leggermente la testa, i lunghi boccoli di cioccolato a bagnarsi leggermente le punte. -Te l'ho già detto: avevo voglia di te.-
-Solo questo?- arcuo un sopracciglio e faccio un mezzo sorriso, sperando che capisca che non sono stupido.
-Sì, solo questo.- annuisce, alzando successivamente le spalle, però leggo nei suoi occhi una bugia. Una bugia bella e buona.
-Harry...- mormoro con tono quasi disperato. Detesto le bugie, con tutto il mio cuore. Anche se a volte sono io stesso a mentire.
Lui sbuffa sonoramente, alzando gli occhi al cielo e bagnandosi la faccia con l'acqua. -E va bene.- si arrende alla fine, prima di guardarmi negli occhi con determinazione: -Ho avuto un incubo.-
-Che genere di incubo?-
-Su di te. Sul tuo quasi incidente.-
I miei occhi si sgranano e mi balza il cuore in gola. Ok, questo non me lo aspettavo. -E che cosa succedeva?- ho il coraggio di chiedergli.
Mr. Occhi di Ferro abbassa per qualche secondo lo sguardo, prima di fissarmi con quasi paura.
Paura di perdermi.
-La mia mente lo ha modificato. Ero nel mio appartamento al centro di New York, quello in cui ti ho portato la volta scorsa, e stava piovendo. Stavo tranquillamente rileggendo i contratti di alcuni miei vecchi affarri, quando un rumore strano proveniente dalla strada mi ha fatto spaventare.- i suoi occhi diventano sempre più scuri, serra le labbra e se le lecca, quasi facendo fatica a continuare. -Scendo le scale e ti vedo: la tua auto ribaltata, il tuo corpo pieno di sangue... i tuoi occhi chiusi... nella strada deserta e bagnata.- deglutisce e stringe la mano destra in un pugno. Capto quel gesto come un segno di tensione, rabbia e ansia. -Ti vengo incontro, ti prendo tra le braccia e tento di svegliarti. Ma tu sei lì, ferito, privo di sensi... una fottuta bambola inanimata.- sorride in modo falso, il viso contratto in una smorfia addolorata e furiosa. -Torno nel mio appartamento, prendo il telefono e corro di nuovo fuori da casa, mentre chiamo il 911... ma tu non ci sei più. Il tuo corpo e la macchina, entrambi spariti. Io rimango lì, fermo in strada come un fesso, con la voce di un'infermiera ancora all'orecchio e la pioggia a bagnarmi. E poi mi sveglio.- vedo che ha gli occhi leggermente lucidi, ma fa di tutto per ricomporsi. -Ti trovo lì, vicino a me, che dormi.- si morde un labbro e batte più volte le ciglia. -Non avevo solo voglia di te... avevo bisogno di te.-
Il mio cuore batte più forte, facendomi quasi male, e quel suo sguardo da cucciolo bastonato diventa la mia rovina. -Sono qui.- sussurro, nuotando nella sua direzione e tenendo costantemente i nostri occhi incatenati.
Lui si allunga e mi prende per un polso, facendomi finire a cavalcioni su di lui. Le mie braccia vanno sulle sue spalle larghe, le mani ad accarezzargli i capelli sul collo, le gambe a stringersi contro le sue cosce, mentre il mio culo preme, si siede e striscia sulla sua erezione. Mi sembra che l'acqua stia diventando sempre più calda.
Il racconto del suo sogno mi è sembrata tanto una confessione. Ha avuto seriamente paura che mi fosse successo qualcosa. Ma mi domando ancora perché ne sia stato tanto traumatizzato.
-Hai assistito ad un incidente? Ne sei stato vittima?- tento di scavare ancora di più nel suo passato, ansimandogli le parole sul collo. Lui mi stringe i fianchi e scuote la testa. -No... ma è una lunga storia.-
-Me la dirai mai?- sospiro, sentendo una sua mano sul culo, l'altra sulla schiena a tenermi e le sue labbra sulla mia gola. -Nessuno è a conoscenza dei miei segreti, Louis. E di certo non inizierò a parlare adesso.-
-Perché no?- gli tiro i capelli, gettando la testa all'indietro quando mi morde un capezzolo.
Cazzo, il suo corpo...
-Perché alcuni segreti devono rimanere nascosti.- borbotta sulla mia pelle bagnata, leccandomi l'addome e facendomi gemere forte non appena un suo dito mi penetra.
Seppur pieno d'acqua a causa della vasca, sono certo di star sudando.
Dio, sì.
-Sorridimi, Mr. Tomlinson.- mi ringhia sulle labbra, prima di mordicchiarmi il lobo dell'orecchio. Obbedisco e sorrido di beatitudine.
Ha ragione riguardo ai segreti. Anche io ne ho. Orribili, oscuri e che gradirei dimenticare. Forse, se gli dico i miei, lui mi dirà i suoi. Ma sono veramente disposto a farlo? A cambiare il suo sguardo da uno di adorazione ad uno di disgusto?
No... non ne ho il coraggio.
Tra l'altro, se non li ho mai detti a Rose o ai miei amici, perché dovrei dirli proprio a lui che è solo il mio... amante?
-Harry, io...- cerco di parlare, in preda a un imminente orgasmo, quando qualcuno bussa alla porta.
Che?! No!
Dannazione, ero così vicino...
Harry si stacca da me e fissa l'orologio appeso alla parete di fronte a lui e dietro di me. -Le nove. Ora del massaggio.- mi sussurra in modo suadente e sexy sulle labbra, prima di baciarmi a stampo e uscire dalla vasca, lasciandomi insoddisfatto e ancora confuso.
Talmente preso dai miei pensieri e dalla mia erezione quasi esplosa, non mi accorgo che potevo approfittarne per vedere la sua intimità. Ma, di nuovo, prendo un granchio.
Intanto che Mr. Occhi di Ferro va alla porta, io ne approfitto per uscire, asciugarmi e mettermi un accappatoio.
Prendo dei respiri profondi e cerco di darmi un contegno. Perché dobbiamo sempre finire così?
Cammino verso la camera, guardando Harry che sistema delle boccette e delle saponette di vario colore sul comodino vicino al letto, prendendoli uno ad uno dal cestino. Una volta fatto, butta via esso da un lato e mi guarda. -Sdraiati.- mi ordina, indicando il letto.
Io non posso fare niente se non fare come mi dice. Gliel'ho promesso al suo secondo desiderio.
Tolgo l'accappatoio, permettendogli di andare ancora una volta con lo sguardo dove vuole su di me, e mi sdraio prono, il viso poggiato con la guancia sul cuscino morbido e fresco, rivolto verso di lui.
Lui si siede delicatamente sulla mia schiena, prende uno dei tubicini piccoli di plastica e me lo spruzza sulla schiena. Subito, un liquido fresco mi fa sospirare dal piacere, ed è ancora meglio quando sento le sue meravigliose mani che prendono a massaggiarmi la pelle morbida e liscia.
Gesù, mi ci voleva!
Spinge sui muscoli con lentezza, non spinge più di tanto, e usa anche i gomiti facendo dei cerchi concentrici. Le sue dita mi coprono le spalle, stringendole e muovendole, mentre i palmi mi spingono verso l'alto.
Mmh... mi piace...
Nessuno mi aveva mai fatto un massaggio prima d'ora. È rilassante.
Va poi a tenermi i fianchi e a massaggiarmeli con i pollici, girandoli e comprimendo la pelle.
-Dove andremo, ci sarà molto sole.- mi comunica, mentre la mia mente parte per dove vuole. -Non vedo l'ora di vederti abbronzato.- sussurra al mio orecchio, prima di leccarne il profilo e facendomi sospirare forte.
Lo vedo poi prendere una delle saponette e la usa per purificarmi la pelle da ogni sporcizia.
Io sono andato in palla, mi sono lasciato andare per molto tempo.
Non mi accorgo di quanto dura, troppo concentrato sulle sue mani che spingono, massaggiano, comprimono, e la sua bocca che bacia, lecca, morde e succhia la mia schiena, assieme alle spalle.
Oh, Dio...
In questo momento, chiunque sia sua madre, devo trovarla e farla Santa per averlo dato alla luce.
Sono quasi sul punto di appisolarmi, quando bussano di nuovo alla porta. Mi lascia andare, con mio grande dispiacere, ma il tutto migliora quando sale con me sul letto e mi dà da mangiare fragole e panna attraverso le sue dita, mentre l'altra mano mi massaggia la pancia, il petto e il ventre con gentilezza.
Le freschezze della frutta e dello zucchero unite mi invadono i sensi e le mie papille gustative stanno letteralmente cantando l' "Alleluia" quando lui mi bacia con la lingua per mangiare direttamente dalla mia bocca.
Merda, che buono!
Ma non so se mi riferisco a lui o al dessert.
Mi sta letteralmente coccolando... da quant'è che non mi accadeva?
E i suoi occhi... costantemente luminosi, fissi su di me, felici. Le sue labbra... stese in un sorriso raggiante, attaccate alla mia pelle e o alle mie labbra.
E questa volta sono veramente triste di doverlo lasciare andare quando mi rivesto per andare a fare boxe.
La sola cosa che mi consola è il pensiero che domani partiamo insieme.
Solo io e lui. Per una settimana. Lontani.
In un posto a me sconosciuto.

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