Capitolo 12

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Mr. Occhi di Ferro si alza con eleganza dalla sua sedia nera di velluto e fa il giro della scrivania per venire da me. Mi ricorda tanto una pantera nera, pronta a saltare sul suo prossimo pasto...
-Lei mi fa venire pensieri sconci, Mr. Tomlinson.- mormora con disinvoltura, facendo vagare i suoi occhi su di me con attenzione. Mi brucia la pelle... maledetto il ferro nei suoi occhi.
-È lei che è un pervertito, Mr. Styles.- sorrido leggermente, ma non per davvero. Sono spaventato, nervoso. Il cuore tenta di scappare dal mio petto e la bocca non fa altro che prendere respiri veloci.
Si piega su di me, alla mia altezza, piegando le ginocchia e sedendosi sui talloni. Fa girare la mia sedia verso di lui e mi sale un dolce brivido stuzzicante lungo la schiena quando le sue mani percorrono con lentezza, dal basso verso l' alto, le mie cosce calde scaldate dal velluto... fino a farmele aprire.
Sospiro. Cazzo...
Mi mordo il labbro, voglioso di stringere tra i denti qualsiasi cosa pur di non urlare. La sua bocca punta alla mia senza fretta e mi respira addosso. Il suo odioso quanto immemorabile profumo di tabacco e limone mi stende, tentandomi nel mordergli la pelle. Quei suoi zigomi... mi viene l' acquolina in bocca solo a guardarli.
Perché torno sempre da lui? Perché sento che ho bisogno di lui per vivere? Perché non riesco a respingerlo, dopo tutto quello che mi ha fatto?
Harry... oh, Dio, Harry...
Le sue dita mi accarezzano sotto la cintura di cuoio, nell'attaccamento tra le gambe e l' inguine, toccandomi lascivamente e facendomi irrigidire leggermente, con la voglia di piegarmi in due.
-Chiamami come fai solo tu.- soffia sul mio labbro inferiore, prima di prendermelo tra i suoi denti forti e tirarmelo. Lo molla di scatto e fa sfiorare i nostri nasi. Stringo con forza i braccioli della sedia, nella quale lui mi sta facendo sprofondare, e mi sento combattuto tra il nascondermi ancora di più o il saltargli addosso.
È così bello...
-Mr. Occhi di Ferro.- sussurro queste quattro parole senza fiato, nella confusione più totale a causa sua. Merda, mi ha fatto diventare duro con solo la sua vicinanza... lo voglio.
Le sue mani, ora sotto la mia camicia, salgono di colpo e prendono sotto le ascelle, alzandomi camicia e giacca, lasciandomi così la pancia e il petto in bella vista. Lui si muove con velocità, prendendomi in braccio e sollevandomi.
Porca puttana, Harry! Dio... Dio, sì!
Lego le mie gambe intorno a lui e faccio strusciare le nostre erezioni. Gemo di piacere, euforico di risentirlo addosso a me. Una scarica di adrenalina mi fa portare le mani intorno al suo collo, tirando questi capelli morbidi, più corti di tre mesi fa e ricci.
-Merda, Louis, vuoi uccidermi?!- ringhia sulla mia bocca, rabbioso ed eccitato. La sua mano destra mi tiene la schiena, il palmo ampio e caldo a toccarmi senza ritegno la pelle e la spina dorsale, invece la sinistra mi spinge la testa verso di lui o mi tira i capelli.
-Sì.- ammetto con un singulto, senza smettere di muovermi su di lui. Smanio dalla voglia di togliergli i vestiti. -Sì, voglio ucciderti. E ti prego... ti prego, tu uccidi me.- respiro con l' affanno, la mia mano gli tocca con leggerezza la guancia ruvida, recente da una barba appena fatta.
Oh, Cristo, che effetto mi fai?
-Louis, tu non ti rendi conto del potere che hai su di me... mi fai morire!- la sua voce è sul punto di pazzia e mi divora le labbra in un bacio vorace, che non lascia scampo.
Mi trasporta verso la stanza, verso quel letto sulla quale mi ha preso veramente per la prima volta e chiude a chiave la porta. Come un segreto proibito che non dovrà mai essere svelato. Mi deposita sul lenzuolo fresco e bianco, mi bacia il viso, schiacciandomi col suo corpo possente. Gli mordo un orecchio per ripicca e lo accarezzo ovunque.
Chiudo gli occhi, estasiato. Lo voglio dappertutto.
-Fermo.- mi ordina, spingendomi con una mano sul petto in basso. Allontana le labbra dalle mie e mi fissa con occhi brillanti. -Desidero che ti ricordi di questo momento, il più a lungo possibile... e so anche come fare.- mi provoca col suo sorriso da diavolo tentatore e si allontana da me.
Che vuole fare?
Mi giro a pancia in giù per guardarlo mentre apre un cassetto dell' armadio. Sento un brivido di paura misto ad eccitazione quando vedo che tira fuori delle corde.
Corde? Perché ha delle corde? Mi do uno schiaffo mentale per concentrarmi sulla domanda principale: a che gli servono?!
-Harry... non vorrai...-
-Non ho alcuna intenzione di ferirti, Louis. E no, non servono per impedirti di toccarmi. Anche se non ne sarai comunque in grado.- mi rassicura e destabilizza allo stesso tempo, camminando a piedi nudi verso di me. Quando si è tolto le scarpe?
Sbuffo mentalmente. Ecco che torna a distrarmi anche senza fare nulla.
Torna ai piedi del letto, dove sono io, in mezzo alle mie gambe. Me le fa allargare e poggia le corde sul materasso. Sono lunghe, abbastanza sottili, intrecciate, su colore tra l' oro e il marrone. Sembrano resistenti anche solo alla vista. Mr. Occhi di Ferro passa una mano calda sul mio petto, di nuovo, graffiandomi i capezzoli duri con le unghie e facendomi sibilare. -Mmh...- mormoro impaziente, con le sue mani che mi afferrano i polsi e me li fa alzare fino a sopra la testa. Prende la mia camicia e la mia giacca, che fino ad ora sono rimaste aggrovigliate sotto il mio mento, e me le sfila verso l' alto. Libero dagli indumenti che mi coprivano dalle spalle fino allo stomaco, scuoto la testa per far muovere i miei capelli e lui ride. -Ti senti più libero, così?-
-Penso che non mi ci sentirò più, se mi legherai.- ghigno, scherzando e facendo cenno con la testa alle corde. Ridacchia e ne prende una in mano. La tende con un colpo di fronte ai miei occhi. -Ti fidi di me?-
Una pietra collassa pesantemente sul mio cuore. La domanda da un milione di dollari: mi fido di lui?
Intende adesso? In generale? Per il sesso?
-Mi fido di te. Ma... prima puoi fare una cosa per me?- abbasso le sopracciglia e divento rosso in viso. Mi imbarazza chiederglielo, non so se mi capirà.
Lui non si muove. Mi fissa in silenzio e poi prende fuori dalla tasca qualcosa. Mi faccio scappare un sospiro di sollievo quando vedo la bustina del preservativo. Ha capito. Ha capito senza che glielo chiedessi.
Io so che Harry è andato a letto con parecchie persone, prima di me, e so anche che di certo lo avrà fatto con Jasper... ma so anche che non è così stupido da non proteggersi.
Però, una piccola parte di me, teme comunque. Mi sa che non potremmo più fare sesso senza preservativo. Perché io so che accadrà ancora. Gli ho concesso tre appuntamenti a settimana, oltre al fatto che dovrò andare agli incontri tra alcolisti anonimi. Prima o poi, mi toccherà di nuovo e io, conoscendomi, ci cadrò come uno stolto.
Tiene il preservativo tra i denti, così da potersi sbarazzare degli indumenti. Un fuoco mi attacca alle parti basse, tentandomi nel muovermi col bacino verso di lui, non appena rimane solo con la camicia bianca addosso. È aperta e mi permette di vederlo ovunque, tutto.
Oh... ha fatto altri tatuaggi.
Ai lati del suo ventre ci sono due rametti di ulivo e una grande farfalla domina al centro dei suoi pettorali.
Bacio da farfalla... oh, Harry. Un altro tatuaggio per me.
-Perché non mi hai mai detto niente?- do fiato alle parole, mentre lui mi tira via i pantaloni. Volevo fargliela da tempo questa domanda, ma ho avuto le palle di farlo solo adesso. Mi fissa senza emozioni.
-Perché non mi hai detto degli altri ragazzi? Perché non mi hai detto di Jasper?-
Perché ferirmi? Perché illudermi?
Harry sbatte le palpebre e non capisco che cosa stia provando. -Perché non volevo perderti.- risponde soltanto, facendomi sentire un terpore piacevole dappertutto.
-Mi hai perso comunque. Mi avresti perso lo stesso.- gli spiego, sospirando di piacere quando mi bacia la pancia piatta. -E tu?- domanda con dolcezza, leccandomi il petto nel mezzo. Mi scappa un respiro emozionato. -Tu perché sei tornato da me?-
Mi porto le mani alla testa, tirandomi il cuoio capelluto. Lo desidero, cazzo. -Perché torno sempre da te.- sussurro, inebriato dal suo fiato sulla mia pelle.
La mia risposta lo fa scattare e si avventa sulla mia gola. Mi morde, facendomi un po' male, e mi tira il lobo dell' orecchio sinistro. Alzo le gambe per legargliele alla vita, ma i miei pantaloni non del tutto tolti me lo impediscono.
Sento i suoi denti sul collo e il suo ringhio passionale: -Voglio fotterti come un cazzo di vergine.-
Oh, Dio... sì, ti prego.
-Fallo.- lo imploro, tirando con le dita la stoffa sulla sua schiena. Di nuovo, mi blocca le mani sopra la testa e si raddrizza. Il suo allontanamento mi ha provocato la pelle d' oca sul torace e sull' addome.
Prende le corde e ci armeggia. Mi fa alzare di poco la schiena e mi lega la vita da sotto l' ombelico. Mi toglie totalmente i pantaloni, solleticandomi la pelle volutamente e mi spoglia anche dei boxer.
Di nuovo nudo, di fronte a lui.
Mi gira la testa, sverrei per quanto lo voglio in questo momento. Sopra di me, dentro di me... con me.
Le corde vengono poi annodate con cura anche alle cosce, una a testa e il restante delle corde se le fa girare sotto le braccia. Sgrano gli occhi quando vedo che gli risaltano i muscoli delle spalle.
Mi ritrovo con le corde legate fra di loro, intorno alla mia vita ben stretta, che proseguono poi a stringermi le cosce e infine si allungano, legate intorno alle spalle e alle braccia di Harry. Tiene la fine delle due funi con le mani, che provengono da dietro le sue spalle.
Sono legato a lui, in tutti i sensi. O almeno, le mie gambe lo sono alle sue braccia.
Cristo... porca puttana.
-Dunque, boy scout, a che è servito tutto questo "annodamento"?- lo prendo in giro, ma sono più che altro nervoso. Lui ghigna, soddisfatto del suo operato, e riprende il preservativo dal letto. Lo apre e se lo mette velocemente. Riprende in mano le corde e se le fa girare due volte nei palmi. -Sta' a guardare.- mi sorride in modo cattivo e pieno di frenesia. Con una mossa decisa, tira entrambe le corde: le corde mi fanno alzare le gambe e il bacino verso l' alto con un colpo secco, finendo col farmi penetrare da lui.
Merda! Ma che cazzo?!
-Ah! Dio!- impreco e urlo, stringendo le palpebre e ruggendo dal dolore. Mi ha praticamente mosso lui, comandato lui, come un burattino legato al suo padrone che lo fa vivere attraverso i fili.
Rilassa le mani, le corde si abbassano e di conseguenza anche il mio corpo. Esce da me. Respiro con l' affanno, è stata una penetrazione improvvisa, dolorosa, che mi ha provocato una scarica di piacere acuta su per la schiena, fino ad arrivarmi al cervello.
-Ancora?- chiede bastardo, con sempre quel suo sorrisetto da stronzo sulle labbra bellissime.
Prendo dei respiri profondi e mi passo le mani sugli occhi. È stato troppo improvviso... esplosivo. -Sì.- deglutisco, stavolta sono pronto.
Tira ancora le corde ed io salgo col culo verso di lui. Gemo, il suo cazzo entra forte e deciso. Il preservativo, nonostante non mi faccia sentire tutto di lui, non è affatto fastidioso.
Gesù, che bello!
Rilassa mani e braccia per la seconda volta, ritorno giù. -Ancora?-
-E me lo chiedi? Cazzo, sì!- sbotto, sudato e in fibrillazzione. Non aspetto altro.
Lui ride divertito e ritira, un' altra botta secca proprio sulla mia prostata. -Oh!- piagnucolo adorante, mordendomi il labbro e prendendo più aria possibile. Godo come un pazzo, sia con le sue penetrazione che con la vista che ho davanti. I suoi bicipiti sono legati e stretti dalle corde, guizzano e risaltano, sudati e muscolosi.
Oh, cielo... voglio toccarli.
Va avanti per non so quanto tempo, mi tira metà corpo in alto, le mie gambe gli arrivano fino alla gabbia toracica e mi sento tirare, trascinare nelle tenebre ogni dannata volta...
Lo voglio così, sempre.
E mi sento vivo, realizzato. Perché dopo mesi, sono tornato a essere suo.
I miei muscoli, le mie ossa, vengono strette fortemente, ma non sento male, solo il piacere che lui mi dà.
Anche se so per certo che domani avrò molti segni addosso. Segni di legatura, segni di lui. Di quest' uomo passionale, voglioso di me e vorace del mio corpo.
Mi era mancato, tutto questo. Mi era mancato lui.
Spinge dentro di me, oltre a tirarmi su le gambe, le quali non riesco neanche a muovere. Dopo la doppia penetrazione fatta assieme, questa è senza dubbio la cosa più sadomaso che mi abbia mai fatto. Vorrei toccarlo, allungare le mani, ma è troppo lontano da me.
Mr. Occhi di Ferro... sai ancora come farmi impazzire.
-Ti ho desiderato, Louis.- mi confessa, senza smettere di tirare e forandomi lo sguardo col suo. -Ti ho sognato ogni cazzo di notte, ti volevo.- ansima, una goccia di sudore gli attraversa la tempia. Io grugnisco per ogni colpo che mi viene sofferto e arrossisco, diventando più rosso di prima.
Mi ha sempre voluto...
-Volevo solo te, pensavo solo a te. Non voglio lasciarti andare di nuovo! Argh!- geme forte, ringhia come un animale e getta la testa all' indietro.
È così virile, selvaggio...
Conficco le unghie nel letto e stringo forte i denti.
Oh, Cristo...!
Mi lascio andare, esplodo e urlo il piacere che lui mi ha donato. Divento teso, rigido, tutto un solo muscolo duro.
Sì... oh, Dio, sì.
Rilasso il corpo e lo faccio totalmente non appena lui molla le corde. Mi slega, mi lascia libero e io mollo anche l' ultimo respiro, fissando i segni di corda che mi hanno quasi perforato la pelle. Sono segni caldi, ben visibili e rossi.
Cavolo. Questi non se ne andranno così presto.
Harry casca in avanti e si poggia con le mani ai lati della mia testa per evitare di cadermi sopra. Ha gli occhi chiusi e sta riprendendo fiato, i suoi capelli dondolano sudati sulla sua fronte. Lo guardo con adorazione, è l' essere più meraviglioso che io abbia mai visto.
Alza le palpebre e le gemme verdi brillano di goduria. -Tutto bene?-
-Mi sei mancato.- rido stanco, ammettendo la verità. Lui sorride e si rimette in piedi con fatica. -Resta qui.- mi ordina e si allontana ancora. Poggio la guancia sudata sul materasso per guardarlo. E adesso dove va?
Apre quello che sembra un minifrigo nascosto nell' angolo e tira fuori qualcosa. Ritorna da me, sempre nudo come una statua greca, e poggia sul comodino ciò che ha preso: un muffin al cioccolato.
Arcuo un sopracciglio. Perché ha preso un dolce?
-Vieni.- allunga le mani verso di me e mi aiuta a mettermi seduto. Mi fa appoggiare allo schienale e mi sistema un cuscino dietro la schiena per farmi stare comodo. Si siede al mio fianco e mi passa il muffin. -Mangia.- dice soltanto.
Prendo tra le mani il dolce e fisso Mr. Occhi di Ferro confuso, ridendo con spontaneità e leggerezza. -Ok che sei bravo, ma non così tanto da farmi sfiancare dalla fame.-
-Non hai finito né la cena, né il dessert, stasera. Non voglio che stai a digiuno, devi mangiare.- mi parla senza neanche un filo di rabbia, in modo dolce e preoccupato. -Ti ho fatto male?-
-Mi hai scosso come un terremoto.- ridacchio. Un senso di commozione mi stringe forte il petto. L' occhio mi cade sul suo orologio da polso, lasciato sul comodino a fianco a me. -È mezzanotte in punto.- parlo senza pensare e fisso il muffin al cioccolato. -È il Dolcetto della Mezzanotte?- sorrido con gradevolezza e lui sbuffa una risata, amabile. -Sì, è il Dolcetto della Mezzanotte. Ora forza, mangia e poi dormiamo.- mi bacia sulla fronte e mi dà una leggera pacca sul lato del culo, facendomi sobbalzare e ridere. -Vado a farmi una doccia, torno subito.- mi comunica, sorridendomi raggiante e andando verso il bagno.
-Aspetta.- lo richiamo, scartando la piccola carta colorata di blu. -Se dobbiamo incontrarci tre volte a settimana... non voglio incontrarti altre volte. Ho i miei impegni, lo sai, e penso che anche tu abbia da fare.- calcolo con attenzione ogni parola pur di non farlo arrabbiare.
Va bene, abbiamo fatto una scommessa e io ho perso, però non voglio che si prenda troppi spazi.
Harry si limita ad alzare le spalle, comprensivo. -Certo, capisco. Nessun problema. Tre appuntamenti possono bastare.- mi fa l' occhiolino e riprende la sua camminata. Lascia la porta accostata e sento il fruscio dell' acqua.
Sorrido, senza pensieri e mangio il dolce. Il cioccolato mi addolcisce e la mia lingua fa le feste. Sospiro beato. Mi piace, tutto questo. Sesso, dolcezza, dormire insieme... mi piace Harry.

One Hundred's TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora