Capitolo 12

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Vorrei tanto avere dei tappi per le orecchie quando entro al Lion assieme a Rose. La musica è sparata al massimo, non riesco a sentire neanche i miei pensieri. Una canzone rock con tanto di chitarra elettrica fa saltare tutti sul posto, adattandosi con le luci sparate a caso nel night club.
Dei camerieri si muovono abilmente tra la calca di persone, portando dal bar, dove vedo lavorare Zayn, fino ai tavoli nascosti negli angoli, da bere alle persone.
-Dio, sembrano tutti fatti!- commenta al mio fianco Rose, incrociando le braccia al petto.
-Le assicuro che qui da me la droga è proibita.-
Ci voltiamo entrambi e io mi sento le gambe diventare molli. Mr. Occhi di Ferro è sceso dalle scale che portano al piano superiore e ci raggiunge con uno strano sorriso in volto. -Buona sera, Mr. Tomlinson. È un vero piacere rivederla.-
Non ne dubito.
-Suppongo che lei sia la sua fidanzata.- come un gentiluomo, le prende la mano e gliela bacia. Rose arrossisce e lo scruta dall'alto in basso. -È un onore, Mr. Styles. L'ho sempre vista sulle riviste che leggo.- si morde il labbro e ammicca verso di lui.
Ecco, un'altra cosa in comune: a entrambi non dispiace la vista del riccio.
-Prego, seguitemi.- ci indica un tavolo vuoto non molto lontano e ci fa strada. Rose aumenta il passo e Mr. Occhi di Ferro ne approfitta per rimanere dietro di lei, con me. Una sua mano scivola sulla mia schiena, ma io lo spingo via.
Anche se ha sorriso tutto il tempo, riesco ancora a percepire la sua energia negativa. È arrabbiato, anzi infuriato con me. E posso capirlo. Non gli ho mai risposto, non gli ho mai obbedito tramite telefono e ho risposto male a Bailey e Hearl.
Però, andiamo, non ci vediamo solo da stamattina!
Non sono il suo ragazzo, il suo giocattolo o il suo cagnolino. Ho rifiutato la sua voglia di sperimentare, se non accetta un "no" non è colpa mia.
Ci sediamo sui divanetti comodi color rame e Rose poggia la borsetta sul tavolo. Mr. Occhi di Ferro si è seduto in mezzo a noi, di sicuro facendolo apposta, e schiocca le dita in direzione di uno dei camerieri che lo sta fissando come se fosse il capo assoluto.
Be', questo posto è suo, perciò...
-Cosa gradite lei e i suoi ospiti, Mr. Styles?- domanda il cameriere, il quale sembra molto giovane. Non avrà neanche vent'anni.
-Tre Bloody Mary.- ordina senza emozioni nella voce.
-Subito, Mr. Styles.- si allontana a passo svelto e si dirige verso Zayn. Per una volta, sono contento di non sentire il tono da robot nella voce di uno dei suoi dipendenti.
Il mio sguardo cade sul pakistano, ignorando il calore piacevole che proviene dalla mia destra. Stasera Zayn si è fatto un ciuffo biondo in mezzo ai suoi capelli corvini, è senza maglietta e mostra perfettamente i suoi muscoli e i suoi tatuaggi, anche grazie ai pantaloni neri che gli donano perfettamente. Al collo indossa un papillon viola fatto con i lustrini.
Sembra una specie di invito umano per divertirsi fino a notte tarda.
-Dunque... sono contento di questa vostra visita. Louis mi ha detto che siete prossimi al matrimonio.- la voce dell'uomo vicino a me mi fa congelare e volto lo sguardo verso Rose, la quale annuisce con entusiasmo e mostra orgogliosa l'anello con diamante che le ho regalato, ma che ha scelto mia madre. -Quest' estate. Pensavamo verso fino giugno.-
-Che bella notizia. Spero mi inviterete, dato che Louis dopo inizierà a lavorare per me come personal trainer.-
I miei muscoli diventano rigidi e la gola si secca subito.
Che cosa?!
-Davvero? Me ne aveva parlato, ma non mi ha detto di aver accettato.-
Infatti non ho mai accettato...
-Oh. Allora chiedo scusa se ho rovinato la sorpresa, Mr. Tomlinson.- si volta verso di me e ghigna leggermente.
Bastardo. Mi sta incastrando.
Il cameriere torna da noi con le tre bevande ed io mi catapulto sulla mia, bevendone un sorso generoso.
Se Mr. Occhi di Ferro vuole seriamente giocare a fare il finto bravo ragazzo con Rose per tenermi con lui, allora saremo in due a giocare in questo gioco.
-Rose, tesoro, volevo dirtela prima questa cosa, ma penso che oramai dove siamo o cosa facciamo non abbia più importanza per annunciartelo.- sorrido come se stessi vincendo chissà quale premio e i due mi guardano curiosi.
Mr. Occhi di Ferro con uno sguardo che dice "stai attento" e Rose con uno tra il preoccupato e il sorpreso.
-Per la nostra luna di miele, ti porto in Italia. Partiamo subito dopo il matrimonio e ci resteremo per un po'. Perciò, Mr. Styles, temo che alla fine dovrò rifiutare la sua offerta di lavoro.- a dire il vero, la mia è una mezza bugia.
Mi hanno dato una borsa di studio per un corso estivo sulla psicologia che si terrà in Italia, il quale durerà da inizio luglio fino all'ultimo di settembre. Mi hanno detto che posso portare qualcuno, ma non volevo affatto invitare Rose. Adesso, però, il danno è fatto. Questo taglierà totalmente i legami fra me e quell' uomo. Non deve sapere per forza quando tornerò in città.
-Oh, mio Dio!- Rose si porta le mani alla bocca, fa il giro del tavolo e mi abbraccia. Io ricambio e per ripicca la bacio, con passione e per molto tempo. Mr. Occhi di Ferro mi brucia ancora col suo sguardo.
-Lou, amore, grazie mille! Ti amo.- mi sussurra sulle labbra, sorridendo come non mai.
Cavolo. Era dalle superiori che non mi chiamava Lou... e che non mi diceva quella parola con la "A".
Devo averla resa davvero felice.
Rose torna al suo posto, quasi saltellando dalla gioia, ed io continuo a fissarla per non guardare in viso Styles.
Per un po' rimaniamo in silenzio, bevendoci i nostri Bloody Mary e ascoltando la musica messa dalla DJ, che sta facendo urlare tutti quanti. Vedo di nuovo persone che pomiciano negli angoli più bui e stretti, adoranti del partner e contenti.
Sembra una specie di covo, questo posto. Un ritrovo per chi vuole impazzire.
-Vorrei proporvi una cosa, Mr. Tomlinson e futura Mrs. Tomlinson.- inizia Mr. Occhi di Ferro, facendomi insospettire e facendo arrossire di nuovo la mia fidanzata. -Dato che lei, Mr. Tomlinson, aspira a diventare uno scrittore, potreste venire domani sera alla mia cena di lavoro con i miei dipendenti che lavorano nel campo dell'editoria; la "Words Styles", ricorda?- sta invitando entrambi, ma guarda solo me.
Sembra cordiale, ma io sento puzza di marcio. Certo, non saremo soli, ci saranno anche Rose e i suoi dipendenti, eppure sento che è una trappola.
-Io purtroppo non posso, Mr. Styles. Devo andare in Colorado per aiutare mia madre a presentare la sua nuova linea di profumi in una conferenza... ma Louis di certo verrà, non è vero, amore?- Rose mi sorride in quel modo che conosco alla perfezione, quello che usa per costringermi a fare qualcosa.
Guardo prima uno e poi l'altro. Se solo Rose sapesse che cosa vuole realmente da me, non mi lascerebbe in mano sua.
-Che ne dice, Mr. Tomlinson? Verrà?- sorride in modo che fa capitolare sia me che la mia ragazza e quel doppio senso volontario - perché io so che era volontario - mi fa diventare paonazzo.
Lei, senza che lui la veda, mi lancia uno sguardo di avvertimento.
Respira, cazzo.
Pensa: non sarete soli. È questo ciò che conta. Non ti farà nulla.
-Va bene. Penso di essere libero per domani.-
-Grandioso.- sorride soddisfatto, lo stesso sorriso che ha adesso Rose.
Il telefono della mia fidanzata vibra per un secondo nella sua borsetta e lo tira fuori. Legge velocemente un messaggio e poi si alza di scatto: -Oddio! Scusatemi veramente tanto, ma devo andare in ospedale. Una mia amica si è sentita male.-
No... non andare, ti prego! Non farlo!
-Vuoi che ti accompagni, piccola?-
-No, non preoccuparti, chiamerò un taxi.- si avvicina a me e mi bacia una guancia. -Sii cordiale e cerca di avere un lavoro da lui.- me lo sussurra, anzi sibila, nell' orecchio. -Spero di rivederla, Mr. Styles.-
-Anche io, Rose.- sorride leggermente e dice il suo nome con voce bassa e roca, come se lo stesse accarezzando.
La mia fidanzata arrossisce per la terza volta e poi corre via.
Non appena la vedo scomparire tra le persone, sento un attacco di panico imminente.
Sono da solo con lui. Sono fottutamente da solo con lui.
-La sua rosa ha più spine di quante stelle possa tenere il cielo, Mr. Tomlinson.- ghigna nella mia direzione, spostandosi leggermente i ricci lunghi e bevendo poi un sorso della sua bevanda.
Stringo i pugni quando capisco che si sta riferendo a Rose.
-Non si rivolga così alla mia fidanzata, Mr. Styles.- ringhio, cominciando già a tremare, non so se dalla rabbia o dalla paura.
L'ultima volta che l'ho sentito, mi ha minacciato. E ora è qui, davanti a me, e mi sta fissando come se fossi un dolce prelibato.
-Sennò?- sorride malefico e mi lancia uno sguardo di sfida.
Deglutisco più volte. Non ci riesco.
Mi alzo velocemente e corro via.
Spingo qualche persona, ricevo qualche insulto e mi rinchiudo dietro la prima porta che vedo. Sono finito nel bagno degli uomini.
Mi avvicino ad uno dei lavandini, mentre un uomo esce dalla porta dalla quale sono appena entrato. Mi bagno la faccia più volte e prendo dei respiri profondi.
Mi sento così impotente, cazzo. Ho perso il controllo su tutto, su me stesso. E non va bene. Non mi va affato bene, porca puttana.
Diciotto. Le ore con lui sono diventate diociotto.
Il solo pensiero che aumenteranno ancora, con domani sera e forse anche più avanti... Dio, no.
Alzo la testa e respiro più affondo con la bocca. Guardo lo specchio di fronte a me e, come oggi pomeriggio, vedo la sua immagine dietro di me, infuriata e impassibile. Ma non ho dubbi.
È lui. So che è lui.
E so che questa volta non posso scappare.

One Hundred's TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora