Dimenticare. Fa parte della nostra mente e di noi.
Secondo Freud, i nostri desideri inaccettabili finiscono nell' inconscio, la parte della nostra mente più nascosta e irraggiungibile per volere, perché rimossi dal conscio, la parte cosciente di noi. Essi, però, possono tornare a galla in forma mascherata. Come i sogni, i sintomi neurologici o gli atti mancati. Ma sono sempre dimenticati. O meglio, bloccati. È la nostra censura morale a proteggerci da loro, con "giudice" il Super Io.
In sintesi, senza il nostro "giudice interiore", saremmo tutti spacciati. Proveremmo desideri che abbiamo tentato di reprimere per un lungo tempo, i ricordi dolorosi ci tormenterebbero, non solo la notte, ma anche il giorno. È un potere a noi imprendibile. Non siamo noi a decidere cosa reprimere nel preconscio e cosa rimuovere nell' inconscio. Il controllo va al nostro cervello, il quale agisce solo per proteggerci.
Questa è la seconda topica di Freud nel campo della psicoanalisi.
Tutta roba complicata che ho dovuto imparare a memoria per il college e i miei studi. Già, peccato che nessuno insegni quanto i ricordi possano far male o tormentare.
Ho sempre trovato divertente il fatto che Harry sappia i sintomi di un cervello danneggiato, mentre io conosco quelli di una mente danneggiata. Lui sa cosa fare per evitare un' emorragia cerebrale, io so come impedire un esaurimento nervoso.
Ci dimentichiamo le cose fondamentali, come i numeri di telefono o cosa abbiamo mangiato il giorno prima a pranzo, ma ricordiamo i momenti dolorosi meglio di quelli felici. Comico, no?
Io, per esempio, non ho mai dimenticato il mio primo incontro con Alden Stockfelt. Era il secondo giorno del primo anno di college e stavo sistemando i miei appunti e i miei libri nell' armadietto che avevo per quell' anno, il quale faceva parte di una fila di armadietti situati sotto quelli ad altezza viso. Perciò, tutte le volte che dovevo usufruirne, dovevo piegarmi. Ero appunto piegato, quando sentii delle risate e una voce fastidiosa alle mie spalle: -Accidenti, ragazzi, guardate un po' che culo da puttanella abbiamo qui!- successivamente, qualcuno mi palpò una natica facendomi sobbalzare e sbattere la testa, dato che l' avevo letteralmente infilata dentro l' armadietto. -Ehi!- urlai contro quel ragazzo, contro Alden, causando una risata generale da parte dei suoi amici. -Ops! Scusa, ti avevo scambiato per una ragazza.- questa era la sua scusa. Gli ringhiai contro e chiusi l' anta. -Maniaco!- lo insultai, andandomene con passo pesante.
Da quel giorno non mi toccò più, ma continuò e continua ancora oggi a tartassarmi con frasi perverse o offensive. Mai forti, purtroppo, quanto quelle che rivolgeva a Lacy.
-If you want it to be good girl, get yourself a... bad boy!- canticchia la mia amica con le grandi cuffie poggiate sul collo e sia io che Niall arcuiamo un sopracciglio. -Davvero, Lace? Ancora?- si lamenta il biondo, mentre io prendo il libro di Aritmetica dal mio armadietto. Lacy fa una smorfia. -Disse quello che a quindici anni era fissato con Madonna e l' ascoltava "h 24".-
Trattengo a stento una risatina. Sul serio?
-Ok, mettiamo in chiaro un paio di cose, sorella: Madonna era ed è uno stile di vita, chiaro? Non puoi giudicare la vita.-
-Se è per questo, i BackStreet Boys erano la mia ossessione di quando ero una ragazzina.- mette le mani sui fianchi e gli fa il verso, il berretto autunnale le ricade di poco all' indietro. -Comunque, parliamo di cose serie: che facciamo per la festa di Halloween? Da cosa ci travestiamo?-
-I tre moschettieri?- propone Niall, guardando entrambi. Scuoto la testa: -Non saremmo realistici, i moschettieri divennero quattro.-
-Semplice! Invitiamo Mary e le chiediamo di fare D'Artagnan.-
-Ti ricordo che nessuno di loro aveva le tette.- ribatte Lacy, quasi ridendo. Il cugino la squadra da capo a piedi. -Per questo vanno bene per te.-
Ci risiamo, dove posso nascondermi?
-Non l' hai detto veramente.- parla a denti stretti la mia amica, fronteggiandosi col biondo e decido di intervenire: -Evitate, se potete, di uccidervi qui. Lacy, calmati e ignora questo coglione. E tu, non offendere Lacy. Lei ce le ha, le tette, e sono anche belle.- tento di difenderla e mi ritrovo due sguardi confusi addosso. Sì, ho sbagliato nel formulare la frase. -Non che io le guardi, cioè, sì, lo faccio, ma come posso non farlo? Sono proprio al centro del tuo petto!- provo a pararmi il culo sparando cazzate e ringrazio il cielo che decidano, alla fine, di ignorarmi.
-Dov' è, oggi, Mr. Money?- rompe il silenzio Lacy, sospirando e facendomi intravvedere la sua maglietta con l' immagine di un gattino.
-Non ne ho idea. Fa sempre quello che gli pare e piace, io non posso interferire.-
-Amico, chiunque sia stato voleva proprio ferirti.- se ne esce Niall, sfiorando con le dita uno dei lividi sulla mia faccia. Grugnisco dal dolore. -Grazie dell' illuminazione, Sherlock.-
-Forse è lo stesso che lascia a Keira quei segni sulla sua pelle.- mi sussurra, appoggiato alla fila degli armadietti con l' intento di prendere dal suo l' occorrente. Con la coda dell' occhio, vedo Lacy stringere forte la tracolla della sua borsa. -Si dice che sia un amante focoso...- borbotta, mordendosi l' interno della guancia.
Ma che le prende?
-Dici? No, io ho sentito che è stato il padre.-
-Il chitarrista senza più talento?- mi volto verso il mio amico e lui annuisce. -Non mi convince, quel tizio. Ce lo vedo bene ad approfittarsi della figlia.-
-Niall!- lo richiama Lacy, dando una manata all' armadietto alla mia destra per avere la sua attenzione. -Parla come mangi, dannazione.-
-Perché ti scaldi tanto?-
-Io... merda.- impreca a bassa a voce, abbassando la testa. Giro su me stesso, come fa Niall, e osservo Alden che cammina verso di noi, ridendo di un so che coi suoi amici. I miei occhi vanno come razzi su Lacy. -È successo qualcosa, tra voi due?-
-No, niente, davvero, solo... mi dà il voltastomaco doverlo guardare, quando sono ai suoi stessi corsi.- ammette non volendo, facendo finta di dover cercare qualcosa sul pavimento con gli occhi. Noto solamente adesso che Alden la sta, in effetti, fissando.
Merda.
Senza pensarci più di tanto, prendo Lacy e la bacio. La tengo stretta a me e guardo, sott' occhi, Stockfelt andarsene e fare un espressione infastidita. Mollo la presa sulla mia amica e mi assaporo le labbra. Mmh, lucidalabbra alla ciliegia, buono.
-Che cazzo hai nella testa?!- sbraita Lacy, passandosi un fazzoletto sulle labbra con Niall, alle sue spalle, che è rimasto a bocca aperta. -Porca puttana, Tomlinson, va bene che volevi aiutarmi, ma almeno potevi avvertirmi? Dio, è stato come baciare mio fratello.-
-Tu hai baciato Jordan?!- l' esclamazione di disgusto mista a sorpresa esce fuori sia da me che dall' irlandese. Lacy fa una faccia depressa, stanca, con un "tic" all' occhio piuttosto forte. -Per quale motivo vi rivolgo ancora la parola?-
-Perché siamo coinquilini.-
-E con me cugini.-
-Che vita da poveri...- commenta, scuotendo la testa in un modo disperato e divertente.
Provo a rilassarmi e a togliermi la pressione dalle spalle, respirando con calma. Oggi ho il mio primo incontro con gli alcolisti anonimi, il mio terzo appuntamento con Harry e, speriamo, un lungo sonnellino per rilassarmi. Già. La giornata di oggi non dovrebbe stressarmi molto... se non fosse per il messaggio che mi è appena arrivato da mia madre.
"Ciao, Louis. Sono tornata a New York da poco. Concludo qualche affare e tra pochi giorni vengo a farti visita. Il dormitorio si chiama The Summit, giusto?".
Cazzo.
-Mia madre viene a maledire casa nostra.-
-Elle go to hell è tornata?!- mi fissa terrorizzato Niall, mettendosi le mani tra i capelli. Sbuffo una risata, -Dovreste davvero smetterla di chiamarla così. Elle, a volte, può anche essere una dittatrice, ma è la donna che mi ha cresciuto.-
-Infatti sei venuto fuori una meraviglia!- dice sarcastica Lacy, beccandosi da parte mia una gomitata che le procura solo solletico.
Chiudo finalmente l' anta dell' armadietto e sistemo la mia cartella. Nel farlo, l' occhio mi cade sul braccialetto che mi ha regalato Mr. Occhi di Ferro. Mi si scalda tutto il corpo. Ieri sera mi ha detto "ti amo"... certo, non l' ha fatto nella nostra lingua, ma è stato comunque dolce. Anche perché dopo mi ha dato una fetta di torta al cioccolato come Dolcetto della Mezzanotte. A detta sua, non avevo mangiato abbastanza.
Mi ha detto "ti amo", l' ha fatto davvero!
-Non ve l' ho mai chiesto: che pensate di fare dopo il college?- passo lo sguardo tra i due cugini e Lacy fa spallucce. -Io pensavo di andare un anno in Italia per rilassarmi.-
-In quale regione?- sorride Niall.
-Sull' Isola che non c'è.-
-Eh?-
-Il Molise.-
-Ah...- comprende e io rido. Non li capirò mai, credo. Ma li amo anche per questo.
-Louis!-
La nostra attenzione va ad Amber, che ci corre incontro dall' uscita di emergenza. È rossa in viso e si vede lontano un chilometro che è spaventata.
-Ehi, Amber, calmati. Che succede?-
-Keira e Alden, nel giardino sul retro, si stanno picchiando e nessuno vuole fare niente! Aiutatemi, vi prego!- la sua supplica è colma di agitazione e ci fa strada verso la sua amica. Arriviamo tutti e quattro in tempo per vedere Keira ricevere un pugno nello stomaco e Alden una ginocchiata all' inguine. Proprio come ci ha riferito Amber, nessuno nella folla di persone li ferma. Anzi, scattano foto, fanno video o ridono.
Porca puttana.
Consapevole di star facendo una cazzata, mi metto tra loro due e li blocco: tengo Alden per un orecchio e Keira per un polso. -Finitela! Tutti e due! E voi, spegnete quei cazzo di telefoni.- urlo ai quattro venti, facendo finire questa pagliacciata. Spingo lontano l' uno dall' altro "The Rock" e "Cena", rivolgendomi ad Alden con un coraggio nascosto: -Non ti hanno mai detto che non si picchiano, le ragazze?-
-Guarda che ha cominciato quella psicopatica, Tomlinson!-
-Confermo.- si fa avanti Keira, stranamente divertita. -Ho preso io, l' iniziativa. Tra l' altro, guardaci bene! Fra noi due, è lui quello messo peggio. Detto tra noi, colpisce come una ragazzina.- sussurra le ultime parole, facendosi sentire lo stesso da Alden che si infuria solo di più. -Chiudi quella cazzo di bocca, McFly, non dire stronzate!- ruggisce minaccioso, dando una spallata a Keira per andarsene e venendo acclamato da quei suoi amichetti del cazzo.
Quanto lo odio, quello stronzo...
-Ehi, Alden! Com'è stata la tua notte con Keira?-
Che?!
Cala un silenzio di tomba e tutti gli occhi finiscono su Lacy. Che diavolo sta facendo?
-Glieli fai tu, vero? Quei segni sulla sua pelle sono tuoi.- indica Keira e sfida Alden con gli occhi. Keira, arrossita, nasconde le braccia coperte di lividi. -Sai come lo so? Sono identici a quelli che tu lasciavi a me, quando stavamo insieme. Vi avverto, ragazze del Queens, questo è Alden Stockfelt!- alza la voce, parlando agli studenti che si stanno godendo lo "spettacolo". -È uno stupratore, un mostro!-
No...
Mi sale la bile in gola e sento le ginocchia tremarmi. Cazzo, Lacy, perché?
-Tu e Keira siete vicini di casa, dico bene? Scommetto che è proprio come con me: entri la notte in casa sua dalla finestra e approfitti di lei mentre dorme.-
-Basta.- l' avverte Alden, avvicinandosi minaccioso alla mia amica. Niall si para davanti a lei e le consiglia in un sussurro di non proseguire. -Deve essere facile per te, intrufolarti in una roulotte così simile alla tua.-
-Sta' zitta, Hanson!- sbraita, provando a spingere Niall per aggredirla, ma il mio amico non cede e decido di aiutarlo. -Lacy, ora piantala!- le ordino, perché nel tentativo di spingere Alden via da lei posso sentire quanto sia arrabbiato e quanto il suo cuore vada veloce.
Cristo, ma quanto può pesare un ragazzo di vent'anni?!
-Ascoltatemi, ragazze, non permettetegli mai di toccarvi, vi farà solo del male!- fa determinata Lacy, i pugni stretti ai fianchi e i denti serrati. Alden decide di lasciar perdere e si allontana da noi di qualche passo, però non smette un solo secondo di fulminare Lacy con le pupille. -Te ne pentirai, Lacy, sei morta.- la minaccia, prima di andarsene e lasciare il giardino.
Porco cane, che spavento.
Vedo Keira stretta tra le braccia di Amber e mi rivolgo a Lacy: -Si può sapere che diavolo pensavi di fare?-
-Ho solo reso pubblico chi è Alden e cosa è in grado di fare. Come ci sono stata io o c'è stata Keira, poteva perfettamente essere qualcun'altro.- spiega con l' affanno, ancora in fibrillazione per lo scontro verbale appena avuto. -Io vado a fare Psicologia.- ci saluta, incamminandosi verso l' aula della sua prossima ora.
Un brivido mi percuote la schiena. Alden sembrava fottutamente serio.
-Penso che Lacy sia in pericolo.-
-Lo credo anch' io.- annuisce Niall, prendendomi per un braccio e conducendo entrambi all' interno dell' edificio. -Dovremmo fare qualcosa.- esordisco, Niall scuote la testa. -Lo sai che non vuole che ci intromettiamo nella sua vita privata. È già confusa e nei casini in questo momento, soprattutto dopo che Nate le ha chiesto di sposarlo...-
Aspetta, che?!
-Ehi, frena!- arresto la sua camminata prendendolo dalla spalla e aggrotto la fronte. -Quando l' ha fatto?-
-Ieri sera, quando sono usciti insieme.-
-E perché non lo sapevo?-
-Lacy l' ha detto solo a me per avere un consiglio, ma penso che presto lo dirà anche a te e a Mary. Si vergogna perché non gli ha ancora risposto, gli ha chiesto del tempo.-
Quasi mi sento in colpa nell' esserne sollevato. Gesù, allora Nate non capiva un cazzo quando gli parlavo. Fa niente, almeno col fatto che non gli ha risposto posso parlare a entrambi.
-Tornando al discorso di prima... non mi avvicinerò a Lacy, giuro, però una bella mazza in testa ad Alden gli donerebbe.- ghigna Niall, facendo scrocchiare le dita e il collo.
Oh, oh.
-Niall, ehi, no.- lo richiamo all' ordine, tenendolo per le braccia e scrutandolo in viso. -Tu non farai niente, chiaro? Anche se dovesse fare qualcosa a Lacy. Giuramelo come hai fatto mesi fa.-
-Ma Lou...!-
-Niente "ma"! Non andrai in galera, nessuno di noi andrà in galera. Chiaro?-
Il mio amico ruota gli occhi, sospira in modo pesante e annuisce involontariamente. -D'accordo, come vuoi.-
-Grazie.- gli mollo le braccia, -Ti ricordo che non ci sono né oggi pomeriggio né stasera, ok? Quali sono le regole prestabilite dopo il vostro ultimo festino?-
Niall fa un verso scocciato e si conta sulle dita ad ogni mio ordine: -Niente feste, niente alcol, niente scherzi telefonici al tuo telefono dopo le dieci, niente intasamenti del water e niente sesso sul tuo letto o in qualsiasi angolo della tua stanza.-
Poggio le mani sui fianchi, arcuando un sopracciglio: -E...?-
Indispettito, mette le braccia conserte e guarda il pavimento. -Niente capra.- brontola, fintamente triste.
-Bravo, Niall. Niente capra. Ci vediamo stanotte o domattina.- lo liquido, dirigendomi alle scale e salendo velocemente. Nel frattempo che vado al quarto piano, prendo fuori dalla mia cartella il libro di Storia dell' Arte, ma inciampo in un gradino e finisco spalmato sul pavimento del terzo piano.
Perfetto. Complimenti, imbranato.
Mi metto sulle ginocchia e raccolgo le mie cose. Tiro su da terra un mio quaderno per gli appunti e da esso vi cade qualcosa.
Che...?
Resto impalato per qualche secondo, poi prendo in mano l' oggetto estraneo che si rivela essere una fotografia sviluppata. E il protagonista della foto... sono io. Io dopo la mia aggressione. Svenuto sul cemento, colmo di lividi e inerme.
Emano un respiro strozzato. Oh, mio Dio... Com'è possibile? Che cazzo vuol dire?! Come c'è finita nel mio quaderno? Deve averla fatta il mio aggressore, senz' altro.
Dio mio... ma allora...
Alzo piano la testa e mi guardo attorno, sentendo di nuovo quella familiare sensazione. Quella in cui mi sembra che qualcuno mi stia tenendo d'occhio. Ingoio un boccone amaro nell' ammetterlo: se stamattina la foto non c'era e adesso sì...
Mi sale il cuore in gola e mi vengono le lacrime agli occhi.
Cristo Santo... no...
Il mio aggressore è qui. È qualcuno del college.
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One Hundred's Trilogy
Fanfiction🔴🔞 Raccolta della One Hundred's Trilogy: • One Hundred Kinds of Styles. • One Thousand Tears of Styles. • One Million Kisses of Styles. @uncoverdlouis: "È una morte lenta, bellissima e dolorosa questa fanfiction". @_ilary-: "La sto rileggendo. Non...