2 - Chi era alla porta?

1.1K 58 8
                                    

Si risvegliò, dopo qualche ora, tranquillo e quasi rilassato, nonostante i bruschi avvenimenti. Si alzò, il libro era sparito, forse non era nemmeno mai esistito, e scese in cucina mangiare qualcosa... Fece una colazione scarsa come il suo solito, controllando nel mentre Instagram e come stava andando il suo ultimo video. Si prese il suo tempo, skincare, una doccia e un attenta scelta dell outfit. Aveva una strana voglia di vestire nero, quegli strani sogni e quella tumultuosa notte aveva risvegliato in lui un e-boy. Fece alcune storie, rilassato ma teso come una corda di violino allo stesso tempo. Uscì per fare delle commissioni e decise di chiamare le sue cugine, Giorgia, Nicole e Luna, per raccontare gli strani sogni. Erano tutte un po' sconvolte, più dalla strana euforia di Gianmarco, che dall'esperienza di sogno liquido che il loro amato cugino aveva vissuto. Finite le infinite e noiosissime commissioni, Gianmarco tornò a casa, pronto a registrare alcuni video. Dopo aver pranzato, in maniera totalmente sregolata dalla sua dieta, preparò tutte le attrezzature, luci, soft box e telecamere varie. Iniziò a registrare, ma non poté parlare oltre il saluto iniziale, che qualcuno iniziò a suonare incessantemente il campanello alla porta d'ingresso. Gianmarco, abbastanza scocciato, iniziò ad inveire silenziosamente. Non aveva ordinato nulla, Giulia era al lavoro, come le sue cugine, quindi chi poteva essere? Il campanello continuava a suonare, come campane a nozze. Aprì leggermente la porta per controllare. Si trovò davanti tre soggetti, molto particolari. Aprì completala porta -Voi sareste?-  chiese Gianmarco con freddezza e acidità. I due uomini in completo elegante, due armadi, lo guardarono e non risposero. La donna, sui sessanta, minuta e praticamente invisibile davanti ai due, si schiarì la voce. Aveva dei vaporosi capelli ricci rossi fuoco, con riflessi arancioni, probabilmente una parrucca. Indossava un lungo abito nero, di più strati, in thulle, un foulard intorno al collo a mo' di fiocco e sulla spalla cadeva una lunga sciarpa di Balenciaga di pelliccia. Questa, attraverso dei buffi occhiali, lo guardò e sorrise. -Salve, Buongiorno. Ci scusi per il disturbo, ma siamo venuti a cercare l'allieva di Silva... volevamo sapere se per caso è in casa...- disse la donna, gentilmente e con una certa disinvoltura, sbirciando in casa. Gianmarco la guardò interdetto e rimase lì a osservarla, cercando di ricordarsi dove aveva sentito quel nome. S i l v a. Sapevo di conoscerlo, ma non sapeva doveva lo aveva sentito...
-Mi scusi, sono leggermente confuso, ma non so di cosa sta parlando e so per certo che qui non abitano Silvie, chieda ai vicini. Arrivederci.- disse velocemente, per sbolognarsi quella strana anziana signora, e molto educatamente cerco di richiudere la porta.
-Aspetti, non così in fretta ragazzo, non si chiude la porta in faccia alla gente- disse la donna e con un gesto della mano, come spostata da un forte vento magico la porta si riaprì -Abbiamo precise indicazioni, precisissime, e ci è stato detto che qui si trova l'allieva di Silva, fonti certe e affidabili, affidabilissime, lo hanno confermato, non ci sono errori.- disse la donna in modo risoluto, quasi come innervosita. Nell'aria si alzò una tensione elettrica. Gianmarco spalancò gli occhi scioccato, come si permetteva questa mezza pensionata arrogante a parlargli così? -E io sono sicuro, sicurissimo come piace a lei, che in questa casa non vive alcun alunno di Silva, Silvia o Selva oscura, punto. Se mi volete scusare, devo lavorare a differenza vostra che disturbate la gente in casa loro.- disse forzando la porta. -Se lo dice lei, signorE... Possiamo lasciargli un recapito telefonico? Nel caso che si ricordi ciò che le abbiamo chiesto- chiese la donna, sorridendo amareggiata. -No Grazie, Arrivederci a speriamo a mai più- disse Gianmarco serio e con un pizzico di ironia. -Grazie Gianmarco, torneremo appena avremo informazioni più precise e se preferisce un mandato di perquisizione. Arrivederci- disse la donna in modo apatico. Girò sui tacchi e andò via, seguita dagli scimmioni. Gianmarco chiuse la porta sbattendola sconvolto. Tornò a sedersi e continuò a registrare. Era agitato e infastidito da quell'anziana, quel martedì sarebbe stato indimenticabile. Avrebbe pensato dopo a quello che era successo, dopo aver finito di registrare i due video, dopo essersi rilassato, dopo aver editato e dopo l'aver programmato i video.

COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora