59 - Divinazione

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Si svegliò di soprassalto verso sera, mentre le ultime luci del pomeriggio si stavano spegnendo, accompagnando l'arrivo delle prime rondini. Giorgia era andata via da poco, il calore umano non si era ancora dissipato nell'aria. La testa non gli faceva più male, si sentiva molto meglio, incerto del sogno che aveva appena fatto ma pieno di buone intenzioni. Andò in bagno dove si lavò via tutto ciò che gli era rimasto addosso di quei giorni. Sangue, terra secca, negatività e morte. Uscito nuovo dalla vasca, si guardò allo specchio. I capelli bianchi bagnati gli ricadevano in viso, troppo lunghi, il viso biancastro, serviva dell'autoabbronzante, le occhiaie, gli serviva un contorno occhi, ma comunque non sapeva se sarebbero mai scomparse, i marchi del caos che gli solcavano il corpo, cicatrici come tatuaggi, e quelle lacerazioni ancora rossastre dove la corda lo aveva tagliato. Sul polso il tatuaggio era rovinato dal taglio e il collo aveva una collana rossiccia senza una vera forma precisa. Quelle ferite gli avrebbero ricordato per sempre la morte, una nota quotidiana di come la vita è questa e poi nulla. Dopo la vita non c'è molto. Si era aspettato un rave party all'inferno con dei demoni o una cena nel paradiso delle streghe, ma nulla di ciò era accaduto. Dopo la morte aspetta a tutti un luogo grigio e freddo periodo di attesa per la riassegnazione. Anche la morte, quindi, è aspettare. Forse proprio per questo Gianmarco non aveva avuto la forza per provarci... Nessuno è pronto alla morte. Dopo essersi tagliato e asciugato i capelli, ricoperto di autoabbronzante ed essersi vestito, scese di sotto. Ognuno era per i fatti propri, Velma, Lucrezia, Bianca e il consiglio erano spariti, come richiesto, appena Gianmarco era salito in camera. Si accorse di essere agitato, il respiro frettoloso e le mani che tremavano. In quel, quasi, anno di "scuola" aveva imparato ad assecondare e addomesticare la magia, tra cui la Divinazione. Non era una magia poi così complicata, anche alcuni senza poteri riuscivano ad utilizzarla, si tratta infatti di stimolare dei nervi del cervello per recepire le linee e energetiche delle cose. Non vi capita mai di pensare a qualcosa, un avvenimento, che poi magicamente sembra accadere sotto vostro volere? Spesso è pura coincidenza e a volte è predisposizione costituzionale, ma forse qualcuno di voi ha sangue di strega. Quelle voci gli avevano detto di fare alcune cose, poi il sogno, tutto ha un significato e lui voleva saperlo. Uscì di fretta in giardino, cercando di non farsi vedere, colse la rosa più secca e rientrato in casa, ne strappò i petali lanciandoli sul tavolo alla rinfusa. Li guardò e ci passò sopra il palmo della mano, capì dove doveva cercare...

COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora