29 - Sentire

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Erano tutti seduti al tavolo imbandito. Candelabri dalle forme intrecciate illuminavano la stanza. Sembrava una festa con le migliori porcellane, le posate più brillanti, i tovaglioli più morbidi e il vino più invecchiato. Giorgia era seduta di fronte a Gianmarco. Giorgia era una strega, che situazione al limite del ridicolo, pensò lui. Non sembrava vero, sembrava uno scherzo. Giorgia era seduta al suo posto come se stesse cenando a casa sua. La portata principale era posizionata al centro del tavolo. -Bhe, direi che è ora di darti il Benvenuto, Giorgia...- disse Lucrezia in un momento di imbarazzante silenzio. Gianmarco fece il bis della carne, affettando violentemente una braciola con una forchetta. Giorgia sorrise. Lucrezia ripropose il solito discorso sulle regole, poi fece presentare le ragazze. Era un deja-vù. Giorgia era impassibile, silenziosa, ascoltava, cercava di capire. Gianmarco rimase in silenzio tutto il tempo. Era strano, come offeso, sconvolto, confuso o pensieroso forse. Toccò a Giorgia presentarsi. -Ciao a tutte, sono Giorgia, cugina di Gianmarco. Mi sono ritrovata qui per caso, non sapevo di essere una strega. Mi sento sorpresa...- disse lei come svampita. Lucrezia la fece stendere per terra, come aveva fatto con Gianmarco. Posizionò il manuale magico, di Giorgia, sulla sua pancia e proseguì con il rito. Le pagine si muovevano velocemente, come isteriche, febbricitanti, eccitate. Si fermarono e Lucrezia lesse velocemente. -Giorgia tu hai il potere della resurrezione, congratulazioni!- disse Lucrezia aiutandola ad alzarsi. Le altre ragazze la raggiunsero, baci, saluti, abbracci e sorrisi di incoraggiamento. Gianmarco rimase seduto a tavola, continuando a mangiare.

Era notte fonda, il fuoco iniziava a morire nel camino. La casa stava dormendo, neppure un rumore percuoteva l'aria. Gianmarco era ancora seduto su una poltrona della maestosa sala da Pranzo. Stava leggendo ancora il suo libro sui riti, intenzionato a finirlo quella notte stessa.
Il pendolo alle sue spalle suonò le tre. Gianmarco si sentì infastidire, come se qualcuno gli stesse facendo il solletico. Guardò il fuoco, chiuse il libro e respirò a pieni polmoni quell'aria usurata. Quel giorno Giorgia non era stata l'unica vittima in quella casa, lui lo sentiva.

COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora