Era un giovedì pieno di sole, il primo dopo alcuni giorni di pioggia e nebbia. Faceva decisamente molto caldo per essere Primavera e Gianmarco colse la palla al balzo, si vestì estivo ed uscì in giardino, con un telo mare per stendersi al sole pomeridiano sul pratino all'inglese. Posò il suo nuovo telefono, un iPhone X, accanto a se con la musica accesa in riproduzione casuale. Aveva deciso che se, qualcuno o qualcosa, avesse voluto mandargli un messaggio preferiva un cambio di musica che altre spiacevoli possibili azioni. Il tempo era mite e il sole picchiava talmente da aver già asciugato l'umidità che i giorni passati aveno portato. Era steso a terra, sul suo telo con gli occhiali da sole, intenzionato a godersi a pieno quella giornata di riposo. Passarono molte canzoni, e album, ma anche collaborazioni. Gianmarco si addormentò, cullato dal paesaggio, splendido, che lo circondava e che lo accarezzava gentilmente insieme al sole e a quel venticello che odorava di Ginestre.
NIGHTMARE #6
Immaginate un mondo surrealista come i quadri e l'arte di Salvador Dalí. Gianmarco si rialzò, stiracchiandosi, dal suo telo e si guardò attorno. Non era certamente, e senza dubbio, il mondo in cui lui aveva sempre vissuto... o forse sì? I fiori non erano fiori, bensì piccole persone dal busto verde e la testa piena di petali enormi. L'erba non era erba, ma una mouchette verde di alta qualità. L'enorme noce, che spuntava alle sue spalle, era indecifrabile. Un mezzo busto umano di spalle si alternava, come un glitch, con l'albero in una strana posizione slegata, con strani orologi ticchettanti sciolti sui rami. Nel cielo le nuvole erano trigri rampanti, donne senza veli, frutti sgusciati, isole e le farfalle erano grandi come montagne. Gianmarco abbassò lo sguardo e vide le sue gambe lunghissime, come dei trampoli, e magrissime, come fil di ferro. Si abbassò, con movimenti sbilenchi, per prendere il suo telefono, anche quello come sciolto. La canzone stava finendo e ne partì immediatamente un'altra, "Under the tree" di un certo gruppo, Snowpoet. Gianmarco afferrò immediatamente il messaggio, abituato, avvicinandosi all'albero. Difatti tra le sue radici trovò una buca, si sentiva Alice nel Paese delle Meraviglie, ma prima che potesse decidere cosa fare, se svegliarsi o intraprendere coraggiosamente l'avventura, cadde nella tana del Bianconiglio, come svenuto, non riuscendo a controllare più il suo corpo, ma cosciente nel mentre.
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Esempi di opere di Salvador Dalì
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COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)
Fiksi PenggemarLa magia nera ha sempre avuto un fascino... non ne ha più uno ora che la sto vivendo. #1 in Gianmarco Zagato (Luglio 2020)