12 - ...della casa

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Gianmarco ebbe anche il tempo, prima di cena, di esplorare la casa. Uscì dalla casa per osservare meglio il giardino d'ingresso e il paesaggio. Entrando, nella prima porta di destra si entrava nella stanza adibita a classe. Una grande sala bianca, decorato da belle tende di seta. Posizionati ordinatamente c'erano una quarantina di semplici banchi e sedie, girati verso i due finestroni della facciata. Una lavagna levitava dietro una cattedra austera con una sedia dallo schienale alto. La porta successiva portava in cucina, uno spazio arioso, bianco, arredato elegantemente, con mobili moderni perfettamente contrapposti a quelli più antichi. Una porticina a vetri, nascosta dietro una colonna di sostegno della casa, portava al giardino posteriore, che avrebbero visitato il giorno seguente alla luce del giorno. I primi due piani, primo e secondo, erano adibite a camerate. Il terzo piano era quello delle camerate singole, grandi stanze bianche, come il resto della casa, in stile neoclassico. Continuando a salire le scale, arrivò nell'enorme piano totalmente riservato alla Biblioteca. Accanto alle scale c'era l'ingresso per la torre di vetro. Incuriosito pensò di visitare prima la torre e poi la biblioteca. Salendo delle vertiginose scale a chiocciola, arrivò in una saletta di medie dimensioni, sembrava come la tenda magica di Harry Potter, piccola all'estero e spaziosa appena ci entravi. C'era una vista meravigliosa sul sole pronti a tramontare. Era un luogo di straordinaria bellezza, come uscito da un film. Tornato in Biblioteca, si accorse come quella fosse l'unica stanza della casa non bianca. Le finestre visibili dall'esterno erano finte, difatti nella stanza l'unica luce era prodotta da molte lampade sparse per la stanza. I muri e gli scaffali erano neri, austeri, sobri e molto semplici rispetto allo stile della casa. Gli scaffali, labirintici, si alternavano a tavoli e sedie. Libri, pergamene e quelle che sembravano provette chimiche, ricoprivano ogni singolo centimetro della biblioteca. Non c'era spazio nemmeno per respirare. Era tutto così caotico da trasformare quel piano/stanza in un luogo claustrofobico. Tornato al piani terra trovò le sue valigie. Lucrezia gli aveva detto di scegliere una delle stanze singole, poiché le stanze doppie, pronte, erano tutte occupate. Scelse la stanza in fondo al corridoio, uguale a quella che aveva ispezionato durante l'esplorazione. Sistemo le sue cose e andò a vedere il bagno personale, in comune con la camera accanto. Un semplice bagno, bianco, con piastrelle e una vasca spaziosa. Gli sembrava di essere entrato in un costosissimo Hotel di Venezia, super lusso, pieno di sfarzo, elegante e raffinato. Se quella era la vita che lo aspettava in quella casa, non ci avrebbe messo molto ad abbituarsi.

Immagini
(non ho trovato foto per la Biblioteca, la Classe e la Sala da Pranzo)

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COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora