50 - Agata

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Era finalmente sabato. Agata dopo il canto del mattino andò in camera di Giorgia dove passarono la giornata assieme. Giorgia era sconvolta da tutto, non usciva dalla camera se non per mangiare, e Agata capiva perfettamente come ella si sentiva. Sapere che non rivedrai mai più una persona, nonostante sia ancora viva, ti distrugge più della morte. É come un groppo in gola, un vestito che volevi comprare con tutto te stesso ma che non hai preso, un rimpianto, un bacio non dato o persino la sensazione che andrà tutto male. Lei lo conosceva bene. Dopo la sfortunata, e inaspettata, morte dei sui genitori non fu difficile accettare la proposta di Lucrezia di unirsi a quella grande famiglia, ma fu invece difficile dire addio a suo fratello, che aveva solo qualche mese. Per lei è sempre stato facile mascherare i suoi sentimenti, fin da piccola. In un mondo in cui riesci a capire cosa pensavano gli altri di te è indispensabile nascondersi, fingere, mentire, cancellare le emozioni e tramutarsi in una macchina apatica. Essere invisibile. Nonostante fossero passati quasi dieci anni, dal giorno in cui entrò in quella casa, suo fratello, il bimbo che vide allontanarsi da lei per sempre e che a dirla tutta lei non conosceva affatto, le mancava immensamente. Non riusciva seriamente a non pensare a lui, aveva provato a scordarselo, ma era metà di se stessa, senza il suo ricordo soffocava. Non riusciva a smettere di pensare al suo visetto e a come lo vedeva felice quando andava a guardarlo da lontano davanti a scuola che frequentava. Pensava anche che se avesse conosciuto le sue potenzialità fin da bambina, avrebbe cambiato tutta la storia. Non si dovrebbe cambiare il destino, a volte non si può, ma fino a che non nulla è scritto, c'è bisogno solo di una bella calligrafia e di una grande fantasia per continuare la vita perfetta che stai conducendo... Pensava anche a tutti quei film in cui la protagonista recitava la vita che Agata aveva vissuto e viveva, le erano sempre sembrati orribili... Non le piaceva fare la vittima, odiava essere al centro delle attenzioni altrui, non sopportava che qualcuno sapesse i fatti suoi. La vita era sua e se voleva che la gente se ne fosse impicciasse, avrebbe trovato un modo più intelligente che diventare un premio Oscar di Hollywood. Quindi Agata sentiva il dolore di Giorgia, la capiva. Erano in silenzio da così tanto tempo, che quando ci fu un botto sul vetro della finestra, entrambe sobbalzarono spaventata. Agata aprì la finestra e trovò una colomba bianca con il becco spezzato e un ala rotta zuppa di sangue. Curarla fu una passeggiata per la strega e dopo averla aiutata a tornare in cielo, Agata guardò il paesaggio piena di tristezza. Il cielo era terso, la campagna verde e la natura rigogliosa. La Campania era una splendida regione durante Primavera. L'unica cosa bella di tutta quella situazione, se dobbiamo trovarne una, era la location. Abbassò lo sguardò su la strada che saliva la collina verso la casa. Una piccola macchina rossa si stava muovendo a zigzag, ipnotizzando la mente di Agata, con movimento fluidi su per la salita. Sembrava lo Slenderman. Ma anche Carrie lo sguardo di Satana. Forse era semplicemente una persona vestita di rosso. Ma dei vestiti potevano essere così rossi? Chi sei? Cosa sei? Perchè vieni verso di noi. Agata osservò quella cosa per tutto il suo tragitto, fino a che si posizionò sotto la finestra da cui la ragazza si stava sporgendo...

COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora