28 - Ottobre

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Passarono le settimane, erano ormai due mesi che Gianmarco si era ritrovato catapultato in quella casa, in quella nuova vita, in quella verità che aveva sempe vissuto senza saperlo. Erano passati due mesi dalla morte di Anne Marie. Due mesi che Gianmarco passò tranquillamente, giorni di sole e giorni di pioggia. Aveva scoperto la pratica della Meditazione e l'uso delle pietre, un'arte che gli era già nota anche prima, ma che non aveva mia praticato. Queste gli permettevano di concentrarsi su cose e dimenticarsene altre, rilassarsi ed entrare in armonia con le cose che lo circondavano. Aveva anche impostato un cerchio magico di pietre sotto al suo letto, composto da topazio dorato per la pace interiore, lapislazzuli per fortuna, disciplina e giudizio, ematite per la resistenza, tormalina nera per la protezione, fluorite per la concentrazione e del quarzo citrino per guarigione e disintossicazione. Al centro erano invece posti un mozzicone di candela alla salvia, per scacciare gli spiriti, la planchette della sua prima seduta nella casa e una piuma di diaspro rosso, come comunione diretta con il suo segno zodiacale. Si sentiva leggero grazie a queste pratiche, liberato da quei pensieri tossici che aveva avuto. Ad Ottobre il freddo si faceva sentire poco. Gianmarco si era impegnato, aiutato da una predispozione naturale, e aveva imparato ad utilizzare i propri poteri, controllandi e piegandoli al suo volere. Era una vera strega. Riusciva ad eseguire quasi perfettamente tutti i poteri che ogni strega deve conoscere. Era fiero di se stesso. Per quanto riguardava il suo potere natio, l'essere una tavola Ouija, Gianmarco si sentiva meno sicuro, come spaventato dal non saperlo gestire veramente. Sapeva quasi tutto della cultura delle streghe e dei riti. Comprendeva adesso che quella morte di tre mesi prima, che non aveva minimante scosso le sue compagne, era solo un piccolo assaggio di ciò che poteva veramente succedere... Chiuse quel piccolo manuale sui riti magici, che stava leggendo, e guardò fuori dalla finestra quel cielo ceruleo. Cosa era successo in questi tre mesi? Oltre il poternziarsi? Nulla di particolarmente eclatante. La domenica della sua prima settimana, incontrò la Suprema, un vero e proprio personaggio, come fece tutte le domeniche successive fino a oggi. Era sabato pomeriggio e Gianmarco sarebbe andato a dormire molto volentieri, quel tempo triste e l'effetto rilassante delle pietre lo abbattevano. Passò le dita sulla copertina del libro, sfiorando la carta marmorizzata e le scritte incise. Si alzò dalla sedia, posò il libro sul davanzale della finestra ed uscì dalla sua camera per scendere in sala. Trovò Agata seduta, davanti al fuoco, in un cerchio di foglie di alloro, con le cuffie nelle orecchie. La casa era silenziosa, sembrava disabitata. Gianmarco girò sui tacchi e andò in cucina, aspettandosi di trovare Volterra, la cuoca, ma trovò, invece, Shakedi che cucinava. -Ehi, ma Lucrezia?- chiese Gianmarco avvicinandoglisi, Shakedi stava affettando della verdura. -È uscita mezz'ora fa, hanno percepito una nuova strega e sono andati a cercarla...- disse lei senza distogliere lo sguardo dal piano di lavoro. -Come mai cucini tu?- chiese Gianmarco sedendosi al tavolino lì accanto. -Sto preparando un piattotipico della mia regione. Lucrezia vuole festeggiare la nuova arrivata in grande e mi ha chiesto di preparare queste "braciole di maiale ubriache con verdura"- disse Shakedi, buttando i pezzetti di petali dentro un tegame. Gianmarco fece un verso compiaciuto di approvazione. -Siamo tornate- urlò Lucrezia aprendo la porta d'ingrsso mezz'ora dopo. Gianmarco e Shakedi andarono in corridoio, dove trovarono tutte le altre. -Bene, Ragazze. Date il benvenuto alla nostra nuova strega!- disse allegramente Lucrezia, spostandosi di lato. Gianmarco spalancò gli occhi.

COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora