71 - Gesso nero

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Quella notte Agata, prima di coricarsi, accese delle candele alla lavanda davanti al cancello. La lavanda scaccia la negatività e forse, il suo forte profumo, avrebbe potuto rendere più facile a Gianmarco il ritorno. Era ormai un mese senza di lui, era sparito insieme a Cecilia e Alice, e mai più ritornato. Erano successe così tante cose dal suo arrivo, era morto, posseduto, scomparsi, resuscitato e tutto questo in meno di un anno. Si alzò e torno in camera da letto. Trovò Giorgia sveglia, intenta a leggere uno di quei grandi libri. Sfogliava le pesanti pagine -Potrei aver trovato un incantesimo che potrebbe aiutarci... L'unico problema è che qui, sulle istruzioni, richiedono un luogo sotterraneo- disse Giorgia appoggiando il libro a terra, facendo vedere ad Agata la pagina in questione. -Si tratta di un semplice teletrasporto, so che Velma aveva detto che teletrasporti e viaggi nel tempo non avrebbero funzionato e tutto il resto, ma questo incantesimo è diverso. Ieri avevo letto quest'altro incantesimo, chiamato "Trascendenza", e prima mi sono svegliata pensando che, se leggevi attentamente, avrei potuto trovare anche un incantesimo utile. Questa magia di Trascendenza parla di "contattare", puoi mandare messaggi via etere con la mente, puoi presentarti nei sogni altrui e, questa parte è spaventosa, anche influenzare attraverso i sogni, parla anche di uccidere... Difatti, nella pagina successiva, c'è un incantesimo di spostamento, leggendolo ieri l'ho scartato, sai noi possiamo spostarci dove vogliamo, quindi ho detto 'inutile' ma adesso leggendolo ho scoperto che potrebbe essere utilissimo. Non si tratta del nostro Teletrasporto fisico, è assai diverso- disse Giorgia, facendo sedere Agata vicino a lei, mostrando e indicando le cose sulle pagine -Si chiama Tele-Meta-sporto, un nome orribile per una magia utilissima. Io l'avrei chiamato Teletrasporto Metafisico senza troppe sviolinate. Arrivo al punto. Con il nostro teletrasporto noi possiamo raggiungere fisicamente, e con i dovuti pericoli, luoghi e persone, ma senza certezza di trovarle. Con questo altro teletrasporto noi possiamo essere in due luoghi contemporaneamente, raggiungere chi vogliamo attraverso un legame mentale, quindi trovare la sua anima e decidere di portarla a noi o andare da essa, spostando prima anima e poi corpo. I rischi fisici, quindi deformazioni, deficit o parti del corpo rotte, sono inesistenti con questo incantesimo, ma il problema qui diventa psichico. Si rischia di perdersi nell'etere e morire. Un altro punto è che l'incantesimo richiede un luogo sotterraneo, quindi non tutti possono accedere a questo teletrasporto- continuò lei. Agata guardò la pagina -Quindi mi stai dicendo che attraverso spazio e tempo noi possiamo richiamare a noi Gianmarco, Alice e Cecilia? Ma è fantast... Ma abbiamo una cantina?- chiese Agata.

Entrarono in biblioteca, dirigendosi velocemente verso il luogo che gli era stato indicato dalla divinazione. Il candelabro illuminava abbastanza per non cadere e rompersi il naso, ma le ombre che produceva erano spaventose e raggelavano il sangue. Trovarono la cartina, piena di polvere e la portarono furtive in camera. -Cosa cerchiamo?- chiese Giorgia sotto voce mentre scendevano le scale. -Per il rito ci serve un luogo sotterraneo no? Quindi spero di trovare una misteriosa cantina perduta sotto la casa, altrimenti dobbiamo scavare un buco in giardino...- disse Agata entrando in camera. Srotolarono la cartina accanto al libro. Non si capiva nulla, le linee colorate si sovrapponevano, confondendo. Era incantata. Giorgia ci passò una mano sopra. Le linee si raddrizzarono, i colori si ordinarono e uscirono dal foglio, creando una mappa tridimensionale della casa. La ispezzionarono. -Qui!- disse Agata indicando un corridoi che scendeva, situato nel sottoscala del piano terra. Erano davanti a quel punto, non c'era altro che il muro. Battererono in lungo e largo fino a che non sentirono il rumore propagarsi in un luogo aperto. La porta era lì... Cercarono di capire se ci fosse una maniglia o una qualche magia, ma la porta era stata semplicemente murata. Giorgia e Agata iniziarono a grattare il legno, ma ci avrebbero messo ere geologiche. Bisognava trovare un modo per aprire un varco. -Usiamo il gesso nero...- disse Agata guardando negli occhi speranzosi di Giorgia.

COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora