33 - Madame Velma

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Era passata mezz'ora, i piatti stavano iniziando ad arrivare. L'unica cosa positiva di quella cena era che avrebbe pagato la Suprema, difatti tutti davano il peggio di loro. Si ricordava una volta che Lucrezia aveva ordinato due bottiglie di Dom Pérignon del 1980 e le aveva bevute entrambe. Gianmarco era abbastanza annoiato quella serata. Si sentiva meglio rispetto alla mattina, meditare l'aveva aiutato. Anche quel giorno aveva ordinato il solito antipasto gourmet e un semplice piatto tipico, il Cardone Beneventano. Cercando di spezzare questa noia, aspettando i suoi piatti, prese il telefono e andò su Instagram. Fece una storia in cui salutava tutti e poi iniziò a leggere i messaggi che i suoi fan gli mandavano. Amava i suoi fan, alcuni erano decisamente poco educati, ma altri erano simpatici e altri infinitamente gentili. Giorgia aveva ordinato un altro piatto tipico, la frittata di Maccheroni, e una caprese come contorno. Un cameriere posò il piatto davanti a Gianmarco, lui ringraziò e iniziò a mangiare. Più tempo passava più si sentiva annoiato. La cena si rilevò, come sempre, banale e noiosa. Finito di magiare fu il momento del discorso della Suprema, che ogni volta lei faceva ma nessuno ascoltava. -Buonasera ragazze, come ad ogni nuovo arrivo, faccio i miei più sentiti auguri di buona fortuna a Giorgia, ma questa volta vorrei chiedere a tutti di fare un minuto di silenzio per le nostre consorelle cadute, affinché il futuro si rilevi più chiaro del passato.- iniziò lei. Rimasero in silenzio un minuto. -Io sono la Suprema di questa congrega, so che molti penseranno che io non lavori il giusto o non sia abbastanza severa e una buona Suprema che si prende le sue responsabilità. Non mi interessa. Siete degli ingranti. Ho deciso quindi, che rimarrò con voi merdine nella casa, per quanto possa servire, in modo da proteggervi. Io sono la Suprema e fino a che una di voi non mi ammazza, io rimango qui. Non mi farò trattare come un peso, soprattutto da voi insulse streghe basiche. La Congrega non ha bisogno di una nuova Suprema "al passo con i tempi". Non c'è rispetto nei miei confronti, ma questo ve lo insegnerò- disse con tono crudele -L'offerta è questa o potete morire tutte una alla volta. Il mio nome è Velma, ma per voi piccole incapaci sono Madame Velma. Grazie per l'attenzione- finì di dire, poi prese e se ne andò. Le ragazze si guardano. Lucrezia rise. Uscirono dal ristorante e salirono nelle macchina. Il giorno dopo Velma sarebbe arrivata e Gianmarco sperava che le pretese della Donna, sulla sua bravura, fossero vere. Avrebbero significato tranquillità.

COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora