40 - ...è il CAOS

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NIGHTMARE #5
Gianmarco si rese conto immediatamente che il sogno che stava facendo era un déjà vu. Stava correndo in un bosco, ma questa volta era tutto molto più grigio, la luce che passava tra le foglie era scura ma luminosa, come la luce della Luna. Le foglie che cadevano sembravano cenere. Gianmarco sapeva che doveva continuare a correre. Corse, per non sa quanto tempo. un tempo interminabile. Inciampò e cadde di faccia nella terra secca. Non aveva tempo, si rialzò con una velocità inimmaginabile, ingoiando la terra che aveva in bocca e iniziando a piangere involontariamente per la disperazione. Continuò a correre. Girò la testa, forzato dalla curiosità, per controllare. L'ombra lo stava inseguendo, veloce come un levriero o una tigre affamata. Si rigirò. Sbattè la faccia su un albero apparso in quel momento in mezzo alla strada. Cadde di schiena, perdendo nuovamente il respiro. Le lacrime si facevano più grandi e più veloci, accecandolo. Cercava di riprendere fiato, non riusciva. Era rotto dentro. Si sentiva soffocato come dopo aver ingoiato un boccone troppo grande.

Gianmarco si risvegliò. Era zuppo di sangue, l'aria gli bruciava le ferite e la lucidità era intermittente. Stava morendo dissanguato. Si raggomitolò su se stesso. La figura iniziò a ridere, prendendolo a calci. Gianmarco si rese conto di star ancora piangendo e di sentirsi ancora soffocare. Lo Stalker si fermò e alzò nuovamente il coltello. Lo abbassò e in contemporanea Gianmarco rialzò la mano tremante per proteggersi. Lo stalker si fermò. Gianmarco alzò lo sguardo e rimase impietrito. La mano iniziò a bruciargli come ci fosse un taglio vivo ricoperto di sale. Vide una strana luce bianca scaturire dal palmo. Gli venne istintivo controllare. Nella mano si stava magicamente aprendo un taglio. Il sangue iniziò a sgorgare come una fontana. Gianmarco guardò bene, i tagli luminosi stavano disegnando una simbolo, Gianmarco pensò che lo aveva già visto. Una Caosfera. Anche l'altra mano iniziò a bruciargli subito dopo, in modo identico. La guardò e vide che le ferite questa volta sembravano infuocate, la luce era rossa. Un altro simbolo. Lo riconobbe. Era il Sigillo del Baphomet, simbolo della magia più oscura del mondo. Ma quei due simboli non erano gli unici. Questi simboli/tagli si stavano propagando, li sentiva come punture per tutto il corpo. Altri simboli esoterici gli stavano solcando la pelle, come ruggine che mangia il ferro, dalla mano per tutto il braccio. Gianmarco iniziò a soffocare. Si portò le mani al collo, non riusciva a respirare. Qualcosa si era incastrato nella sua gola. Lo stalker cadde a terra pochi secondi dopo, Agata dietro di lui con un coltello da serial killer sporco di sangue. -Le altre sono dentro, ti stavamo aspettando. Gianmarco cosa sono quelli? Stai soffocando?- urlò Agata buttandosi a terra accanto a lui. Gianmarco iniziò a tossire compulsivamente, riuscendo a liberarsi di quel tappo che sentiva in gola. Un groppo di sangue secco e lunghi capelli si riversò a terra dalla sua bocca.

COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora