63 - Esorcismo

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Lucrezia era stata chiara durante la spiegazione del rito. Gianmarco sarebbe stto legato ad un palo nel mezzo del giardino, lontano da tutto. Erano state convocate tutte le consorelle, più si era, più le probabilità di riuscita aumentavano. L'anima di una strega è difficile da liberare da un demone, essendo già un'anima oscura, è un operazione delicatissima, chirurgica. Ci potrebbero essere molte complicazioni, si potrebbe intaccare sia nel esorcismo del demone che dell'anima della strega stessa, trasformando il corpo della vittima in uno scrigno vuoto, un mostro, un libro su cui chiunque avrebbe potuto scrivere. Gianmarco venne bendato e legato saldamente al palo, meno vedeva meglio era. Lucrezia ora avrebbe iniziato il rito, una specie di messa. Avrebbero cercato di vendere il demone satanico allo stesso satana... Lucrezia iniziò a cantilenare le parole del rito, camminando attorno a Gianmarco e spargendo polvere di ossa e bacche secche di Belladonna. La seguirono a ruota le sorelle, che singolarmente iniziarono a passare dei nastri neri, come fosse La Danza del palo di Maggio, intorno al corpo di Gianmarco, trasformandolo in una specie di mummia. Lucrezia finì di cantilenare. Gianmarco iniziò ad avere molto caldo, sentendosi accerchiato da presenze urltraterrene, toccato, piccoli esseri che gli si arrampicavano addosso, qualcosa avvinghiarsi sulle sue gambe e un respiro affannoso. -Signore della Notte, Signore delle tenebre, Magnifico Angelo ingiustamente caduto, noi oggi ti offriamo grazia e in cambio di prosperità, fertilità del terreno, gioia e tranquillità, ti regaliamo l'anima di questo tuo figlio scappato da casa, questo demone che ha preso possesso di questo nostro fratello. Signore, Padre della Magia, Altissimo Amore, Portatore di Discordia, accetta la nostra offerta!- tuonò Lucrezia. Un sottofondo di tamburi crepitò nell'aria. Gianmarco iniziò a percepire qualcosa nel suo stomaco, come del caldo vomito che risaliva il suo esofago. Si arrampicava nella gola per andare verso la bocca, uscendo dal naso, piangendolo dagli occhi, sentiva che lo stringeva come lo liberava. Vomitò. Sentì i nastri sciogliersi e delle grandi mani pelose afferrarlo, non vedeva per via della benda, ma sapeva davanti a chi si trovava. Cercò di inchinarsi, ma nel piegarsi diede una testata al palo e cadde di schiena nell'erba. Si sentì trascinato e strattonato a terra violentemente. Non sapeva a quale velocità si stava muovendo, era spaventato. Si fermarono e solo lì, qualcuno gli tolse la benda. Gianmarco aprì gli occhi e si ritrovò davanti il muso di una Caprone dagli occhi rossi. Non ne era spaventato, si aspettava questo incontro. Aveva paura di quello che gli avrebbe potuto fare.  Questo di allontanò, per farlo alzare. Gianmarco si inchinò e protese le mani sul terreno. La Bestia sbuffò e poi scomparve nel nulla. Scampato pericolo. Gianmarco si alzò. Dov'era finito? Era in in bosco nero. Vide delle luci e sentì delle voci. Erano le sue consorelle? Si avvicinò velocemente, ma ciò che vide lo fece tremare, dalla punta dei piedi ai capelli. Era un'orgia di demoni informi, dai corpi umani e teste animali, diavoli rossi, serpenti con la testa di vecchio, angeli neri e donne meduse con corna che spuntavano dal petto. Stavano ballando, stavano commettendo atti impuri, si stavano cibando uno dell'altro, stavano scarnificando cervi e violentando loro simili. Gianmarco indietreggiò, ma appena si girò per tornare sui suoi passi, si accorse di aver attraversato la mistica Selva oscura e di trovarsi, in quel momento, all'Inferno...

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COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora