54 - Gli Uffizi

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Velma sembrava sul punto di piangere dall'eccitazione, fremeva nei suoi tacchi così tanto da sembrare pronta a spiccare il volo verso Venere. Aprì lentamente le scatole su cui si era avventata e ne estrasse 2 quadri ricoperti di carta di giornale e pellicola protettiva. -Alcune supreme, più di altre, sono state fonti di ispirazione per artisti, donne e persino uomini... Come hai potuto vedere abbiamo alcune opere sconosciute, inedite, mai viste prima, di artisti famosissimi, come questi bellissimo ritratto della Suprema del 1950 commissionato a Picasso o quello fatto da Giorgio de Chirico per la Suprema del 1970!- disse Lucrezia accompagnando Giorgia per la stanza, fermandosi entrambe, poi, per guardare Velma che scartava uno dei quadri misteriosi, il più piccolo. Questa tolse l'ultimo strato di Pluriball, tremando, e si palesò davanti a tutti l'opera di Jan Vermeer, "La ragazza con l'orecchino di perla". -1665, la Suprema di quell'anno intraprende un viaggio depurativo nel Mare del Nord, durante il viaggio si fermò in Olanda dove incontrò il famoso pittore. Questo fu immediatamente accecato dalla sua bellezza, talmente estasiato che decise di farle un ritratto. Ci sono due copie autentiche, ma questa vale di più, perché è la prima! - disse Velma, con voce spezzata. Giorgia era meravigliosamente sconvolta da quella visione, c'erano così tante opere in quella casa in quel momento che sembrava di essere agli Uffizi. Velma prese l'altro quadro, sempre più eccitata, e togliendone l'ultimo strato protettivo, ne estrasse "La Dama con l'ermellino" di Leonardo DaVinci. -1489, La congrega di Benevento era ancora in una sede provvisoria nella provincia di Milano, la Nobildonna, allora Suprema, Cecilia Gallerani, ebbe l'onore di poter essere ritratta dall'artista con in mano il suo famiglio. Quella che tutti pensano sia la vera opera è invece una copia magica creata dalla stessa Suprema, quando Leonardo non le volle dare l'originale e lei dovette rubarla- continuò lei. -Ci sarebbe una terza opera in verità, ma per diversi problemi non possiamo tenerla qui. Quando nel 1484 la congrega, nomade ancora dallo sterminio delle streghe, si trovava a Firenze, la Suprema volle esagerare, non si sarebbe accontenta di un semplice ritratto, voleva di più. Amica d'infanzia con il noto pittore Sandro Botticelli, lo convinse a farsi rappresentare nel quadro che l'artista stava realizzando, per la corte Medicea. La Venere di Botticelli quindi raffigura la Suprema di quell'anno, con i suoi Favoriti, che però pochi mesi dopo morì, uccisa da un sacerdote. Botticelli non finì in tempo l'opera e la Congrega, che scappò per precauzione a Milano, non potè reclamare il quadro. Il principale problema è che quindi dovremmo rubarla, ma siamo streghe e non ladre...- spiegò Lucrezia. Giorgia era lì, con gli occhi che brillavano per lo splendore a cui stava assistendo, estasiata dalle straordinarie storie biografiche delle Streghe.

COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora