22 - Piccoli manghi sfranti

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Magiarono in tranquillità mentre i rumori della città si mischivano al rumore delle foglie spostate dal vento e al canto degli uccellini. Il cibo che stava mangiando era una vera e propria leccornia. Le bruschette erano perfette, molto diverse da quelle che avrebbe potuto ordinare in Veneto, e le costine si scioglievano in bocca. -Ma dimmi Gianmarco... Come ti stai trovando, in questa... Nuova vita?- chiese Samantha. -All'inizio pensavo che mi sarei sentito catapultato in un posto strano, ma non è così. Non ho ancora conosciuto bene le ragazze, non ho ancora vissuto a piena la vita da Strega, ma non sento alcuna preoccupazione. In questo momento mi sento un po' strano, di solito faccio molte storie durante il giorno, la mia professione di Youtuber/Influencer mi prende molto tempo libero. Quando non giro video, interagisco con il mio pubblico, quindi sono giorni molto strani sotto quel punto di vista. Ero molto dubbioso sul fidarmi all'inizio, questo lo dico ora perché mi sento ormai completamente parte della famiglia. Tutto ora mi sembra, non dico familiare, ma almeno sensato. Molte cose che ho scoperto in questi giorni hanno colmato dei vuoti, che prima non avrei mai potuto riempire. Quindi alla fine dei conti, spero di trovarmi bene, ma ci sono tutti i presupposti!- disse Gianmarco. Samantha sorrise. Finirono di mangiare. Samantha si alzò insieme ad Agata e si avvicinarono al Noce. Samanta toccò dolcemente il tronco, per poi dargli un forte calcio. Una pioggia di noci inondò il giardino. Gianmarco guardò cadere rovinosamente a terra quelle piccole palline verdi semi aperte. Sembravano piccoli manghi sfranti. -Immahino che Agata ti ha raccontato della leggenda sulle noci. Questo è il primo figlio, del sacro noce, che abbiamo piantato dopo il nostro ritorno a Benevento. Solo i senza poteri trovano animali strani al loro interno, noi possiamo cibarcene quando è nostra intenzione- disse Samantha raccogliendo alcuni frutti. Agata, che se ne era già riempita le mani, si sedette al suo posto.
Gianmarco si piegò e ne raccolse uno, ma dopo aver aiutato, con un coltello, il guscio verde esterno ad aprirsi completamente, rimase a fissare il frutto. Come avrebbe potuto aprirle? Si guardò intorno, cercando un ipotetico schiaccia noci apparso magicamente. -Guardami, prendine una tra le mani, chiudicele intorno. Poi formula "Apriti mia bella noce" e schiaccia con i palmi- gli disse piano Agata. Gianmarco fece come gli avevano detto. La noce fece un rumore cupo e Gianmarco aprì le mani. La noce era aperta.

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Il frutto del noce

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Il frutto del noce

COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora