-Mi scusi ma lei come è entrata?- chiese Gianmarco sbraitando contro quella donna. -Pensavo che vedendo quel video ti saresti chiarito le idee, evidentemente sei confuso, ti spiegherò più tardi. Ora seguimi, sei in pericolo...- disse lei, visibilmente in ansia, ma con tono gentile e rassicurante. Gianmarco rimase in silenzio un secondo. Ora che ci pensava veramente più attentamente... era tutto collegato è vero... la strana lingua, la porta che si riapre per magia, le presenze e i segni... No, non era possibile... o forse sì? No? Era una strega? Ma perché poi dovrebbe essere una strega... come ci potremmo spiegate tutto? È una strega? Come perché vuole che la seguiamo? Si alzò dal letto, aveva detto che lui era in pericolo? In pericolo... pericolo? Ma che pericolo? Continuava a farsi domande, ma forse le uniche risposte sarebbero state trovate solo se l'avesse seguita. Decise che poteva fidarsi. Non sapeva perché, solitamente è poco socievole e restio al fidarsi, ma sembrava come che lei non volesse fargli del male. Sensazioni? Se voleva ucciderlo, lo avrebbe già fatto? Sì, sarebbe già morto... No? Chi vivrà vedrà, al massimo un altro spirito satanico in casa, niente di che. -Prima di tutto, immagino che tu non ti fida. È inutile dirti di fidarti, ma se mi seguirai avrai la tua dose di spiegazioni... Dovrai stare via alcuni giorni, per capire meglio, chiaramente. Prendi abiti neri, scarpe nere e giacche in pelle, preferiremmo pellicce ma non mi aspetto che tu ne abbia. Poi hai bisogno del tomo...- disse lei con calma e con un sottotono di agitazione sempre più forte. Guardò Gianmarco e poi prese il cuscino, ci rovistò dentro. Estrasse il librone della notte prima, gli sorrise e scese ad aspettarlo in ingresso. Gianmarco spalancò la bocca. Voleva sapere tutto, ma era spaventato. Aveva vissuto di peggio. Si? No? Sotto sotto quella donna dagli occhi sporgenti era inquietante, rassicurante, spaventosa e gentile. Continuava a dirsi che era meglio fare ciò che la donna gli diceva, come era entrata in casa una volta, lo avrebbe potuto rifare. Si? No? Presa una valigia capiente, la riempì di tutti i capi neri, le sue giacche di pelle e le scarpe. Si mise un completo elegante nero che aveva lasciato fuori e scese ansioso in ingresso. La donna, comodamente seduta sul sofà, si alzò appena lo vide e scortato dagli armadi del giorni prima, che lo aspettavano sulla porta, uscì di casa. Sentiva di star facendo la scelta giusta, si? No? Si era dimenticato qualcosa, ma non ricordava nulla. Vuoto. Aveva resettato il cervello. Si sentiva confuso, disorientato e poco lucido. Aveva lasciato un post-it in camera sua, su cui c'era scritto che se entro due giorni non tornava, dovevano chiamare la polizia.
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COVEN || Gianmarco Zagato (IN REVISIONE)
Fiksi PenggemarLa magia nera ha sempre avuto un fascino... non ne ha più uno ora che la sto vivendo. #1 in Gianmarco Zagato (Luglio 2020)