Your Neck

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2 Novembre, 2015
Joon

Roma non era una città semplice.
Così tanta gente, così tanti pensieri, così tanti sentimenti. Mentre torno a casa, da un'altra giornata carica di corsi, pause pranzo e studio matto in biblioteca, mi rendo conto che la gente che mi passa accanto ha sicuramente un peso sul cuore come quello che ho io.
Quel weekend sarei dovuto andare da Key e passare con lei halloween. Saremmo andati in giro per la città, avremmo mangiato qualcosa fuori e poi saremmo andati in discoteca. Sicuramente avremmo passato la notte insieme. A casa di mia nonna, dove mi sarei fermato per quei giorni.
Invece in quei giorni ero rimasto a Roma, ero stato in giro con i miei compagni di università, e poi ero andato ad una festa con loro. Il peso sul mio petto cresceva a dismisura.

da Key:
Pensavo di meritarmi una spiegazione, se non mi ami più avrei voluto che me lo dicesti guardandomi negli occhi.

Le sue parole erano così sature di verità che non facevo altro che scorrere quella chat come un ossesso. Scorrevo il dito su e giù, senza trovare il coraggio di rispondere. Senza trovare il coraggio di dirle la verità. Key si meritava molto di più di una spiegazione, Key doveva sapere tutta la verità.
Il telefono vibra di nuovo, è un'altra chiamata. Ripenso a qualche sera fa, quando stavo con i miei amici di università a quella maledetta festa. Ripenso a come Key mi avesse mandato messaggi pregni di cattiveria, di come mi avesse detto cose che in quattro anni non aveva mai neanche pensato, ripenso a come fossi arrabbiato. Troppo. Così tanto da confondere le cose, da confondere il suo collo, esile, attraente con quello di qualcun'altro.
Il telefono vibra ancora, rispondo, non posso evitare a lungo quella chiamata.

-Che fine hai fatto?- la sua voce è fredda, decisa. Non vuole perdere tempo.

-Avevo bisogno di tempo- ma era vero? oppure ero semplicemente un vigliacco?

-Ancora tempo? Quanto te ne serve per trovare il coraggio di dirmi che è finita?- sono quattro anni che ascolto la sua voce al telefono, sono quattro anni che riconosco quel suo modo di inclinare la voce prima di scoppiare a piangere.

-Hai ragione- riesco soltanto a dire, mentre dall'altro lato del telefono non si sente più nulla.

-Perchè non me lo dici?- mi fa male, tanto, il cuore mi si spezza non appena sento la sua voce tremante cercare di resistere. Cercare di non crollare.

-Perchè non sono sicuro di nulla-

救い出すよ必ず// I'll Save uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora