18 Novembre, 2015
Joon
Era solo un caffè. Solo un fottuto caffè. Niente di più, niente di meno. Avremmo bevuto quel caffè, chiarito la situazione, e poi sarei tornato a casa. Con un peso in meno, sì, ma con un grande rimpianto nel cuore. Ero così agitato che ero andato un'ora prima. Ben due camerieri diversi erano venuti a chiedere l'ordinazione, e per ben due volte avevo dovuto chiarire che fossi in anticipo e stessi aspettando una persona.
Era tutto sbagliato. Non era così che doveva andare. Avevo lasciato troppe cose in sospeso, avrei dovuto risolverle prima e poi presentarmi a quell'appuntamento.
Continuo a sbattere il piede a terra nervosamente, mi continuo a mangiare le unghie della mano, ma poi quando intravedo la sua chioma bionda, mi irrigidisco. Perché non ho la più pallida idea di quello che le dirò.
Appena mi vede le si illuminano gli occhi e mi sorride come se non avesse aspettato altro che quel momento. Non posso nascondere che sento qualcosa allo stomaco, qualcosa che non sentivo più da tanto tempo.-Scusa il ritardo- la sua voce è delicata, cristallina, non la ricordavo così bella. Questo mi destabilizza.
-No, sono venuto in anticipo- comunque cerco di ritornare in me, soprattutto perché non sarà carino per lei quello che le dirò tra non molto. Lei mi sorride di nuovo, non è una tipa di molte parole, ed infatti propongo subito di ordinare, poiché ho capito che si sente in imbarazzo. Sono convinto di aver fatto un guaio, eppure non riesco a pentirmene del tutto. Scambiamo qualche parola e questo suo modo di ascoltarmi, mi attrae, mi invoglia a rimanere in quel bar con lei.
Mi risponde con parole semplici ma efficaci, è discreta, e a volte quando ci riusciamo a guardare negli occhi succede qualcosa di strano. Sto provando sensazioni che non provavo da parecchio tempo.-Saul mi ha detto che studi molto- le sorrido, perché aveva ragione.
-È importante per me poter fare questo, frequentare l'università- mi viene naturale essere sincero con lei. Una qualità che pensavo di aver perso ultimamente.
-Come mai?-
-Ho dovuto aspettare, ho lavorato per due anni per poter mettere dei soldi da parte- mi sorride, e in quello stesso sorriso rivedo Key. Un pugno allo stomaco e sono di nuovo con i piedi a terra, la realtà mi è davanti troppo vera, troppo chiara -Ginevra, non sono stato sincero con te-.
Il suo sguardo cambia, non luccicano più i suoi occhi -Perchè?- sembra una bambina a cui è stato fatto un torto.
-Perchè nella mia vecchia città ho una ragazza- il volto le si irrigidisce, e in un attimo realizzo che è lei che mi piace.-Che significa?-
-È stata una storia importante ma non appena sono arrivato qui a Roma, mi sono reso conto di non amarla più- cavolo, era la prima volta che lo dicevo ad alta voce e non era stato difficile, anzi sentendomi pronunciare quelle parole mi rendo conto che è vero, che ormai tra me e Key è finita -Siamo in crisi ora, in una pausa, ma credo di aver preso la mia decisione-
-Mi hai mentito lo stesso, Joon- lo avevo capito che Ginevra fosse una ragazza pura, i suoi occhi erano così chiari che trasparariva tutto. E quello che si intravedeva in questo momento era solo delusione.
-Per questo ti ho chiesto di vederci, perché volevo dirti le cose come stavano- almeno questo me lo doveva.
-Sì, ma quando noi ci siamo baciati alla festa tu stavi ancora con lei-
-Non è così- ed era vero, io e Key avevamo litigato, eravamo in rotta. Quella sera di halloween era stata decisiva per entrambi.
-A me piaci Joon, ma sarebbe meglio che ti chiarissi le idee-
Ginevra si era alzata, aveva preso la borsa e mi aveva salutato. Rimasi qualche tempo, seduto, a pensare. Dovevo prendere la mia decisione.
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救い出すよ必ず// I'll Save u
FanficBOY IN LUV SERIES // Second Act Sono passati tre anni dagli ultimi avvenimenti, Key ormai è all'università: viaggia tra la città in cui vive da sempre alla città in cui cerca di crearsi un futuro. La sua vita è molto diversa da quando frequentava i...