Capitolo 42

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Taehyung mi sta parlando di qualcosa che non sto capendo.

Non lo sto ascoltando semplicemente perché mi sono perso a guardarlo e lui, per la fretta di raccontare tutto in una volta, non se ne accorto.

"Perché mi guardi così?" Mi chiede, sorridendo.
Io scrollo le spalle, "perché sei bellissimo". Lo dico come se fosse scontato, una cosa ovvia.

Arrossisce, continuando a sorridere.
Nel frattempo tiro un altro morso alla sua ciambella, approfittando del fatto che sia distratto.

"Guarda che ti vedo" mi da uno schiaffo sulla mano, e tira a se il piattino con la ciambella ormai quasi finita.

"Me l'hai finita tutta... Uffa" sbuffa e fa il suo solito broncio.

"Dai andiamo, voglio vedere anche "Central Park". Forza!" si alza dopo alcuni secondi e mi costringe a fare lo stesso.

Mi viene quasi da piangere, sono tre giorni che mi trascina da tutte le parti.
Non mi lascia nemmeno il tempo di mettermi la giacca che mi tira verso l'uscita del bar.

"Aspetta Jungkook". Scrollo via il braccio dalla sua presa e mi infilo il giubbotto.

"Adesso andiamo".
Lo seguo, con un'espressione rassegnata sulla faccia.

"Jungkook?" Mi chiama, ed io lo guardo per fargli capire che può parlare.
"Ti amo". Queste due parole, pronunciate da lui mi fanno sempre uno strano effetto.

"Ti amo anch'io" rispondo, prendendogli le guance in una mano e dandogli un bacio a stampo.

Qui nessuno ci guarda male, o con disprezzo.
In Corea non possiamo permetterci molte effusioni in pubblico.

"Vorrei rimanere qui per sempre" mi dice, circondandomi il collo con le braccia.
"Già, New York è stupenda" concordo, mettendogli le mani sui fianchi.

"Non mi riferivo a New York". Sorrido quando capisco a cosa alludeva in realtà.

Mi lascia un ultimo bacio sulle labbra.
"Ora però muoviamoci".
Stavolta mi prende una mano, intrecciando le sue dita alle mie.

"Jungkook, ho freddo" si lamenta Taehyung, nascondendo di più la faccia nella sciarpa.
"Ho la testa congelata e non mi sento più le mani" sbatte i piedi per terra, come un bambino.

Forse un po' di ragione ce l'ha quando dice di essere infantile.

"Amore mio, posso dirtela una cosa?" Domando, sorridendo falsamente.
Lui annuisce.
"Hai rotto i coglioni" sputo, togliendomi il mio capello.

Lo metto in testa a lui.
Poi prendo le nostre mani e le infilo nella tasca del mio giubbotto.

"Ecco qui. Contento?"
Mi fa cenno di si, con un sorriso a trentadue denti.

Arriviamo finalmente davanti al grande parco, e Taehyung ride tutto contento.
"Altri due secondi e la smetto" promette, battendo le mani.

Scuoto la testa, guardandolo rassegnato.
Nonostante la sua vivacità a volte possa risultare fastidiosa, contagia anche me, rendendomi felice.

Si passa una mano tra i capelli biondi e mi guarda, con il naso rosso dal freddo.
Ha la solita espressione che usa quando deve chiedermi qualcosa.

Sospiro e socchiudo gli occhi.
"Cosa c'è ancora?" 

"Avrei visto una pista di pattinaggio, proprio lì guarda- me la indica con il dito, ed io vedo in lontananza tante persone che stanno pattinando sul ghiaccio- perciò mi chiedevo se tu, persona meravigliosa quale sei, volessi portarmici".

~DANGEROUS LOVE~ KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora