Capitolo 118

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Tra poche ore sarà mezzanotte.
Taehyung non smette di chiedere quanto manca al nuovo anno.
Io non vedo cosa ci sia eccitante, dopotutto domani sarà un giorno come un altro.

"È il mio pezzo di torta" urla Jimin, strappando il piattino dalle mani di Yoongi.
Lui rimane con la forchetta a mezz'aria.
"Ma ne hai già mangiati tre" ribatte Yoongi, cercando di riprendersi il pezzo che gli spetta.

Jimin scuote la testa, incominciando a mangiare.
"E questo sarà il quarto" risponde, con la bocca piena.
"Sei crudele" borbotta Yoongi, facendo il labbruccio e abbassando la testa.

Taehyung li guarda sorridendo.
Ma la sua espressione cambia all'istante.
Stringe i denti, abbassando lo sguardo sulla sua ferita coperta dalla maglia.

"Tutto bene?" Mi affretto a chiedere, prendendogli una mano.
Annuisce, sorridendomi.
"Mi sono solo affaticato troppo oggi, nulla di più".

Lo scruto per bene. Effettivamente sembra tutto apposto.
"Ho solo bisogno di stendermi un po'" dice poi, alzandosi dalla sedia.
Lo seguo subito, sotto lo sguardo preoccupato degli altri.

"È tutto okay" rassicura subito Taehyung.
Usciamo dalla cucina, per prendere posto sul divano in salone.
Mi siedo, guardando Taehyung cercare di sistemarsi anche lui accanto a me.

Fa fatica. Me ne accorgo lo stesso, anche se cerca di nascondermelo.
Quindi lo prendo delicatamente per i fianchi, portandomelo sulle gambe.

"Cazzo" stringe i denti, concedendosi una smorfia di dolore.
Si solleva di poco la maglietta, scoprendo la fascia leggermente macchiata di sangue.

"Dev'essere saltato un punto, niente di che" si affretta a rassicurarmi.
"Niente di che?" Sbotto incredulo.
"Già, dopotutto è solo un po' di sangue".

Scuoto la testa, ridendo falsamente.
"Non devi sforzarti in nessun modo. Vuoi capirlo?" Alzo la voce, e lui abbassa la testa.
"Già lo so" mormora tristemente.

Sospiro, accarezzandogli una guancia.
"Ehi, è tutto okay. Basta che da adesso in poi ti riposi". Annuisce, sollevando timidamente lo sguardo.
"Non essere arrabbiato con me, però".

Sorrido per la troppa tenerezza che sta dimostrando in questo momento.
"Non lo sono, piccolo".

Annuisce, sorridendo.
Poi si appoggia al mio petto, con le gambe stese davanti a sé sul divano.

Sbadiglia, chiudendo gli occhi.
"Quanto manca?" Chiede, con voce flebile.
Guardo l'orologio sopra il camino acceso.
"Quasi due ore".

Sospira, sbadigliando nuovamente.
"Non credo di poter resistere altre due ore sveglio".
A prova di ciò che dice, qualche secondo dopo si addormenta.

Gli lascio un bacio tra i capelli, appoggiando la testa allo schienale del divano.
Credo che neanch'io riuscirò ad arrivare alla mezzanotte.

•••

Vengo svegliato da dei singhiozzi.

Apro gli occhi, cercando di orientarmi nel buio.
La luce della luna entra dalla grande vetrata, illuminando debolmente il salone.

La causa del rumore è Taehyung.
Tutto rannicchiato su se stesso, che piange accanto a me.

"Tae" lo chiamo.
Lui mi guarda. Nei suoi occhi c'è solo paura.
"Piccolo che succede?"
Scuote la testa, non parlando.
"Brutto sogno?" Tiro a indovinare.
Annuisce.

'Vieni qui" lo prendo per i polsi, portandomelo nuovamente sulle gambe. Dev'essersi spostato durante la notte.

Non ho idea di che ora sia, ma dev'essere sul serio tardi.
In casa c'è silenzio assoluto, quindi tutti gli altri staranno dormendo.

"Jungkook, c'è una cosa che non ti ho detto".
Parla tutto d'un tratto Taehyung.
"Cosa?"
Sospira.
"Prometti di non arrabbiarti. Non ti ho detto nulla solo per non farti innervosire".

Sapevo che mi stava nascondendo qualcosa.
"D'accordo" cedo, non del tutto sicuro di ciò che sto promettendo.

"Non è vero che non so niente di chi sia stato il mio aggressore".
Lo guardo negli occhi, resi più chiari dalla luce della luna.
"Tae, non dovevi mentirmi su qualcosa di così importante".

Annuisce freneticamente.
"Lo so, lo so. Mi sento così in colpa".
Sospiro, scuotendo la testa.
"Continua".

"Sono quasi sicuro che il colpevole sia Jackson.
Dopo avermi colpito, ho sentito dire qualcosa sul fatto che ora eravamo pari. Credo volesse vendicare JB, era il suo ragazzo dopotutto".

"Perché non me l'hai detto prima?" Domando, esasperato.
Scrolla le spalle, rimanendo in silenzio.

"Almeno adesso so per certo chi puntare" sputo, sentendo la rabbia accendersi dentro di me come un fuoco.
"No Jungkook" quasi urla, Taehyung.

"Ma no cosa. Avrei potuto perderti per sempre, non avrò pietà di lui". Stringo i denti, pensando già a diversi modi per fare fuori quel figlio di puttana.

"Jungkook ti prego, ascoltami".
Mi prende il viso tra le mani, facendo in modo che i nostri sguardi si incrocino.

"Non gliene faccio una colpa. Dopotutto ha perso il suo compagno, e deve aver fatto un male tremendo. Prova a immaginare il tuo di dolore, e potrai capire. Era perso nella sua sofferenza, e ha provato a riscattare il suo ragazzo. Io avrei fatto lo stesso per te".

Rido, non credendo alle sue parole.
"Quello che stai dicendo è assurdo. Ormai ho preso la mia decisione Tae, quel bastardo non  avrà via di scampo".

Scuote la testa, non mollando la presa sulle mie guance.
"Ti prego Jungkook. Dimostrati migliore di loro. Non rischiare solo per uccidere uno stronzo che non merita nulla. Per favore" insiste, vedendo la mia determinazione.

Ma questa volta non lo accontento.
Questa volta faccio qualcosa per me stesso.
Uccidere Jackson mi aiuterà ad alleviare i sensi di colpa per aver trascinato Taehyung in questo casino.

"No Taehyung. Non cambierò idea".
Sbuffa, lasciandomi andare.
"Allora facciamo un patto" propone.
Conosco quell'espressione, sta mettendo in moto quel suo cervellino diabolico.

"Sentiamo".
"Ti concederò di uccidere Jackson, a patto che sia lui a venire da te. Non potrai andare a cercarlo".

Rifiuto immediatamente l'idea.

"Se non accetti mi vedo costretto ad agire diversamente. Andrò personalmente da Jackson, a dimostragli che il suo lavoro non è stato portato correttamente a termine".

Alle sue parole, la rabbia torna a crescere.
"No che non lo farai" ringhio, stringendo il suo polso.
"Accetta allora" insiste.

Rimango in silenzio.
So benissimo che Taehyung sarebbe capace di mettere in pratica ciò che ha detto.

Non mi rimane altra soluzione.
"Va bene. Accetto".
Lui mi sorride.

"Vedi, non era poi così complicato".

~DANGEROUS LOVE~ KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora