Taehyung's pov
Vedo Jimin sfrecciare via per le scale, con subito Yoongi al seguito.
"Lasciami in pace cazzo" urla Jimin, girandosi e spintonando Yoongi.
"Jimin per favore, lasciami parlare". Yoongi lo afferra per il polso.
Jimin si dimena, con le lacrime agli occhi.Jungkook si alza immediatamente, buttando dietro di se i fogli che stava esaminando.
"Yoongi" dice semplicemente, ma questo basta a far mollare la presa su Jimin.Jimin piange e si massaggia continuamente il polso.
"T-ti prego Jungkook, f-fallo andare via" singhiozza, aggrappandosi alla maglia di Jungkook.Yoongi serra i pugni, voltandosi verso la porta.
"Non c'è né bisogno, vado da solo" borbotta, uscendo poi fuori di casa.Nello stesso momento, compare Hoseok.
"Che succede?" Chiede, guardando Jimin piangere.
Lui scuote la testa, asciugandosi le lacrime.Grazie al suo gesto, possiamo vedere un segno rosso attorno al suo polso.
"Forse dovrei chiamare Jin" propongo, indicando il suo segno."Jin al momento è occupato, posso pensarci io"
Si offre Hoseok.
Noi guardiamo Jimin, che annuisce debolmente.Allora Hoseok lo prende delicatamente per la mano e lo porta di sopra.
"Ma cosa sta succedendo a tutti" Jungkook si gira, leggermente scioccato.
Scrollo le spalle, riprendendo la calcolatrice in mano.Sospira sedendosi nuovamente accanto a me.
"Lascia questa adesso" mi sfila la calcolatrice dalle mani, buttandola sul divano dietro di noi."Vieni qui" apre le braccia e io mi ci fiondo in mezzo.
"Tae" mi richiama, accarezzandomi i capelli.
"Mmh"
"Ti amo". Sorrido, stringendo la felpa e tirandomelo più vicino."Ti amo anch'io" rispondo, sollevando la testa e baciandolo.
Ricambia, stringendomi i fianchi.
Mi metto a sedere, spingendolo fino a farlo stendere."Tae, potrebbe arrivare qualcuno" mi avvisa. Ma posso leggere nei suoi occhi il desiderio.
"E allora?" Ribatto, sistemandomi sul suo bacino.Lui geme quando mi muovo "accidentalmente".
"Sai cosa? Non me ne frega un cazzo di chi possa arrivare" sputa, afferrandomi per la nuca e facendomi stendere su di lui.Jimin's pov
"Ecco qui, questo dovrebbe far sparire del tutto qualsiasi segno". Mi avvisa Hoseok, chiudendo il tappo della pomata appena usata.
"Grazie" sorrido leggermente, riabbassandomi le maniche."Hai un bel sorriso, non dovresti perderlo per nessuno"
Arrossisco, abbassando la testa e borbottando un ringraziamento."Posso chiederti cosa è successo?"
Sospiro, scuotendo la testa.
"Adesso non mi va di parlarne"."Oh certo, scusami" Mi sorride leggermente, annuendo.
"Grazie" sussurro, sporgendomi verso di lui e dandogli un bacio sulla guancia.
Hoseok arrossisce e inizia a balbettare cose senza senso.Rido, dandogli un colpetto sulla spalla.
"Dai, non serve imbarazzarsi così" lo rassicuro.
"Ora ritorniamo di sotto" lo afferro per un polso, trascinandomelo dietro.Jin's pov
Finisco di allenarmi quando ormai ho completamente le mani distrutte.
Ma almeno per un po' sono riuscito a non pensare a Namjoon.Purtroppo però, adesso che non c'è più niente a tenermi occupato, lui ritorna prepotentemente nella mia testa.
Risalgo le scale che portano in casa, facendo delle smorfie di dolore per le mie mani.
Trovo il salotto praticamente deserto, perciò proseguo indisturbato verso la cucina.
Mi accorgo troppo tardi però, che c'è già qualcuno dentro.Sospiro, ignorando Namjoon e andando verso il lavandino.
Vedo con la coda dell'occhio che mi guarda, ma non proferisce parola.Metto le mani sotto l'acqua, per lavare via ogni traccia di sangue.
Faccio una smorfia di dolore, per via del getto continuo che colpisce le nocche spaccate."Dovresti metterci del ghiaccio" sento dire da Namjoon.
Non rispondo. In effetti non ci avevo pensato.Chiudo l'acqua per andarlo a prendere dal freezer.
"Ci penso io" mi anticipa Namjoon."Non voglio che tu mi toc-..."
"Smettila di protestare per una volta e lasciami fare" mi interrompe, con tono un po' più alto del normale.Serro la mascella, costringendomi s stare in silenzio.
Mi siedo sulla sedia, osservando Namjoon prendere del ghiaccio e metterlo in uno strofinaccio."Dammi le mani" io gliele porgo, anche se riluttante.
Non appena appoggia lo strofinaccio sulla mie nocche, mi lascio sfuggire un gemito di dolore."Ora passa" mi rassicura dolcemente.
Mi mordo il labbro, per non lamentarmi.
È tutta colpa sua se mi sono ridotto così.Sfiora leggermente la sua mano con la mia.
Alza gli occhi, per guardami e io mi affretto a spostare lo sguardo altrove.Sospira, occupandosi dell'altra mano.
"Jin, volevo dirti che mi dispiace" se ne esce, tutto a un tratto.Scuoto la testa, emettendo un altro verso di dolore.
"Mi ha sul serio ferito quello che mi hai detto" sussurro, quasi sperano che non mi abbia sentito."Lo so piccolo, ma ero così arrabbiato" mette da parte il ghiaccio e si avvicina, posizionandosi tra le mie gambe.
"Non è una giustificazione" sputo, ancora con gli occhi bassi.So per certo che lo perdonerei, se mi soffermerei a guardarlo.
"Guardami" mi prende il mento tra le dita, facendomi sollevare lo sguardo."Sono consapevole di aver detto una cosa orribile. Me ne sono pentito subito. Per un momento mi sono sentito uguale a mia madre, e io non voglio essere come lei".
Lo vedo avvicinarsi sempre di più, e non so perché non lo stia fermando.
"Sono sicuro che se adesso ti perdono dirai di nuovo qualcosa di simile, la prossima volta che litigheremo".Scuote la testa, mettendo le mani sui miei fianchi.
"No, non lo dirò. Devi credermi".
Guardo i suoi occhi e dentro ci vedo tutta la sincerità di quello che sta dicendo.Sbuffo, mordendomi nervosamente un labbro.
"Io non so s-..." Mi interrompe posando le labbra sulle mie.Rimango immobile per qualche istante.
Risale con la mano, appoggiandomela sulla guancia.
Ricambio il bacio, prendendolo delicatamente per la nuca in modo da tenerlo fermo."Questo è un modo per farmi capire che mi hai perdonato?" Domanda, tra un bacio e l'altro.
"Non ne sono sicuro" dico semplicemente, portandomelo più vicino."E allora ti dimostrerò quanto mi dispiace" afferma.
Appoggia la mano sul bottone dei miei jeans, già pronto a slacciarlo."E dimostramelo" bisbiglio sorridendo.
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~DANGEROUS LOVE~ KookV
RomansaJeon Jungkook è il capo del clan più pericoloso di tutta Seoul: I Bangtan. Freddo e spietato, sono questi gli aggettivi che vengono accompagnati al suo nome. Kim Taehyung è totalmente l'opposto: gentile, dal cuore tenero e completamente ingenuo. ...