Capitolo 94

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Namjoon's pov

È inutile far ragionare mia madre, e l'ho capito solo adesso.

"Mamma per favore. Non dico che devi amare Jin, ma puoi almeno tollerarlo?"
La prego.
Ma lei scuote la testa, battendo il pugno sul tavolo.

"È un Kim, Namjoon. Quando capirai che io non andrò mai d'accordo con uno di loro?"
Sospiro, sperando solo che Jin non ci stia sentendo.

"Ma mamma... Io lo amo" sussurro.
Lei ride istericamente.
"Tu pensi di amarlo. È disgustoso anche il solo fatto che tu sia gay, ma questo posso per lo meno cercare di tolleralo. Ma quel Seokjin no, non avrà mai la mia approvazione. Siete sbagliati. Tu sei sbagliato"

Le sue parole sono come un pugno allo stomaco.
Non capisco come possa essere diventata così cattiva.

"C-come puoi dire questo?" Mormoro, abbassando la testa per non mostrare eventuali lacrime.

"Lo dico perché è la verità. E finché non ti deciderai a sposare la figlia dei Park, o a lasciare quello lì, non ti considererò mio figlio".

Altro colpo al cuore.

"Adesso devo andare, il treno ci sta aspettando" conclude poi, lisciandosi la lunga gonna e lasciandomi solo nella cucina.

È disgustoso anche il solo fatto che tu sia gay.

Questa frase mi rimbomba in testa, facendomi definitivamente crollare.
Sapere che gli altri hanno sentito tutto, è ancora più umiliante.

Insomma, quale madre tratterebbe così il proprio figlio?

Mi accascio a terra, con la schiena contro il muro.
Piango silenziosamente, lasciandomi sfuggire un singhiozzo o due.

"Namjoon" mi sento chiamare dall'unica voce che adesso voglia sentire.
Ma nonostante la presenza di Jin, non smetto di piangere.

Lo sento vicino a me, e capisco che mi è di fronte.

"Ho sentito tutto. Mi dispiace" prosegue, con il tono carico di preoccupazione.
Posso già immaginarmi la sua espressione, e non sposto nemmeno le mani dagli occhi per controllare, tanto la conosco a memoria.

Siete sbagliati. Tu sei sbagliato.

"S-sono sbagliato...J-jin. Sono t-tutto sbagliato" singhiozzo.
"Ma che cazzo dici?" Urla, prendendomi le mani e tirandole via con forza.

"Non devi ascoltare quella stronza. Tu non sei sbagliato. Sei giusto. SIAMO giusti insieme"
Mi appoggia le mani sulle guance, asciugandomi le lacrime con i pollici.

"Non devi piangere per lei, non devi piangere affatto. Sei brutto quando piangi" Scherza, sorridendo leggermente.

Mi lascio sfuggire una risata, tirando su con il naso.
"Ecco, è questo il suono che voglio sentire. Non quello dei tuoi singhiozzi".

"Ha detto che non sono più suo figlio" bisbiglio, e altre due lacrime scendono.
"Come può dire questo? Lei è comunque la mia mamma, perché io non posso essere lo stesso suo figlio?"

Riprendo a singhiozzare, pur cercando di trattenermi. Non voglio fare la figura della femminuccia.

"Vieni qui piccolo" Jin mi tira per la felpa.
Appoggio la testa sul suo petto, stringendolo forte.

"Tua madre non pensa veramente questo. Era arrabbiata, e spesso quando si è arrabbiati si dicono cose che non si vuole sul serio dire".

Mi passa un braccio dietro al collo, accarezzandomi poi la guancia.

"Vedrai che con il tempo imparerà ad accettare la situazione. Fidati di me". Mi rassicura.

Annuisco, anche se non ci credo molto.
So benissimo com'è fatta.

Mi calmo grazie alle sue parole rassicuranti e alle sue carezze dolci.
Sollevo di poco la testa, per guardarlo negli occhi.

"Non piangere più, amore". Sorrido per il nomignolo appena usato.
"Grazie per esserci sempre".

Mi sorride anche lui, senza smettere di abbracciarmi.
"Ci sarò sempre per te. Anche dopo mille litigi, non ti abbandonerò mai".

~DANGEROUS LOVE~ KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora