Capitolo 139

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È ormai notte inoltrata quando tutti vanno a letto. Tutti tranne me, Jungkook e il piccolo Jisung.

È ancora sveglio che salta e corre da tutte le parti.
Gli altri sono letteralmente impazziti, nel vederlo, persino Yoongi che si dipinge come un apatico senza cuore, si è sciolto alla vista di Jisung.

Per non parlare di Jimin....
Ha parlato per tutto il tempo con una voce da bambino.
Credo che anche Jisung si sia chiesto se Jimin sia o meno un rincoglionito.

"Ho sonno, Tae".
Jisung si stropiccia gli occhi, con i piccoli pugni.
Si appoggia alla mia spalla, chiudendo gli occhi.

"Dobbiamo prima fare il bagnetto" dico, alzandomi dal divano.
"E mi racconterai anche una storia dopo?" Domanda, con voce stanca.

Annuisco. Mi dispiace tenerlo sveglio ancora, ma non può andare a dormire senza il bagnetto.

"Dov'è Jungkook?" Chiede ancora, sollevando la testa e cercandolo con lo sguardo.
Si è davvero affezionato a lui in queste poche ore, e anche se non vuole ammetterlo, anche Jungkook sta incominciando a volergli bene.

"Credo sia in cucina" rispondo, con tono meno dolce.
Qualche minuto fa abbiamo litigato, per la sua solita lingua lunga.
Non sa mai dare il giusto peso alle parole che pronuncia.
E non pensa per niente alle conseguenze, quando parla.

"Posso andare da lui?"
Notando la mia esitazione, sporge in fuori il labbro inferiore.
"Per favore. Solo un minutino" alza il piccolo indice.

Sorrido, annuendo.
"D'accordo, ma che sia davvero un minuto".
Annuisce freneticamente, correndo in cucina con il rumore delle scarpette che si scontrano con il pavimento.

Sospiro, risedendomi sul divano e appoggiandomi allo schienale.

È così stancante gestire un bambino.
Stancante, ma appagante.
È vero, Jungkook mi dà tutto l'amore possibile, ma ho bisogno di una seconda persona nella mia vita.
Ho bisogno di un figlio.

Magari potrò anche essere ancora troppo piccolo, ma non credo ci sia un limite di età per costruirsi una famiglia.

"TaeTae".
Mi risveglio dai miei pensieri, sentendo la voce di Jisung.
Ritorna come se n'è andato, correndo.

Dietro di lui c'è Jungkook, che lo guarda sorridendo.
Mi impongo di non sorridere anch'io, devo rimanere arrabbiato ancora un po' con lui.

"E il bagnetto?" Domanda il piccolo, saltellando sul posto.
"Okay, andiamo".
Gli prendo la manina, dirigendomi verso le scale.

"Aspetta, Tae". Si ferma, tirandomi verso Jungkook.
Prende anche la sua mano, unendola alla mia per poi farsi indietro.
Mi ritrovo a stringere la mano di Jungkook.

"Non devi essere arrabbiato con Kookie, TaeTae. Lui ti vuole tanto bene".
Sorrido per la tenerezza di questo bimbo.

Alzo gli occhi su Jungkook, che mi guarda con espressione da cucciolo bastonato.
Sbuffo, roteando gli occhi divertito.
"Va bene".

Gli circondo il collo con le braccia, sorridendogli.
"Per questa volta sei perdonato. Tutto merito di Jisung".
Ride, prima di lasciarmi un piccolo bacio sulle labbra.

Rimango comunque disorientato.
Dopodiché solleva Jisung da terra, prendendolo in braccio.

"Grazie piccoletto. Chiamerò te ogni volta che mi servirà aiuto con Taehyung".
Sorride, stampandogli un bacio sulla guancia.

Jisung ridacchia, e la sua risata è così carina.
Tutti in questo bambino emana dolcezza.
Ma in fondo è una piccola peste.

~DANGEROUS LOVE~ KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora