T/n: "Perché devo essere così maledettamente sbadata?!"
Ti passi una mano fra i capelli, tirandoli leggermente per la frustrazione poiché ti sei persa.
La tua nonna materna vive in un paesino della Valle d'Aosta, o meglio, viveva.
Già, è morta per vecchiaia dati i suoi 90 e passa anni.
Sei molto triste di questo: lei era l'unica che ti capiva, e fin da quando eri bambina ti leggeva classici come "Piccole donne" o "Zanna bianca" per farti addormentare, trasmettendoti il suo amore per la lettura.
Ogni estate andavate a trovarla, ma da due anni a questa parte le vostre visite erano finite a causa di un pesante litigio tra tua madre e tua nonna, concluso con un "Sei la peggior madre che potessi avere!" gridato dalla prima.
Uno degli ultimi ricordi che hai di tua nonna, quindi, è il suo sguardo profondamente ferito.
Quello stesso giorno tu i tuoi eravate tornati a casa vostra, nella città che non hai mai sentito tua, ma prima tua nonna ti aveva preso da parte e ti aveva dato una piccola agenda, dicendoti di aprirla e leggerla solo dopo la sua morte. Aveva già capito che quella sarebbe stata l'ultima volta che vi sareste viste e parlate.
Ed ora sei in mezzo agli alberi che ricoprono il fianco della montagna che fa parte dei confini della valle dove si trova il paese.
Ti sei persa, non sai come tornare indietro, ma non te ne penti più di tanto: sei scappata fino a quel luogo dopo il funerale di tua nonna, senza portarti dietro il telefono.
Le uniche cose che hai nelle larghe tasche dei pantaloni eleganti neri, abbinati ad una camicetta dello stesso colore in segno di lutto, sono la famosa agenda e il tuo kindle, pieno di libri letti e da leggere.
Ti siedi su una radice sporgente e scoppi a piangere, rovinando del tutto il trucco che tua madre ti aveva costretta a mettere.
Singhiozzando e tirando su con il naso, afferri l'agenda e la apri.
Subito sulla prima pagina c'è una scritta:A T/n, la mia nipote prediletta.
Ti voglio bene, Chère, e ricorda: tutte le storie sono vere.Le lacrime che eri riuscita a fermare ricominciano a scendere.
Tutte le storie sono vere: questa frase te la ripeteva sempre prima di iniziare a leggere un libro per te, e quando l'avevi trovata leggendo per la prima volta "Shadowhunter" ne eri rimasta piacevolmente stupita.
Chère, invece, era il nomignolo con cui ti chiamava: cara in francese.
Ti asciughi gli occhi con la manica della camicetta e giri la pagina.Storia di una ragazza che viveva nei sogni
Ti soffermi a lungo sul titolo, scritto dalla calligrafia minuta ed elegante di tua nonna.
Fai scorrere velocemente le pagine, tutte ricoperte da una scrittura fitta.
X: "Cosa leggi?"
Sobbalzi e ti giri di scatto, ritrovandoti davanti un ragazzo circa della tua età.
Metti frettolosamente l'agenda in tasca sotto il suo sguardo curioso e lo osservi: è più alto di te ed ha i capelli nero pece tagliati corti, mentre gli occhi sono di un azzurro brillante.
Alza le mani vedendo la tua reazione e sul suo volto, che devi ammettere che è molto carino alla vista, compare un sorrisetto derisorio che ti fa irritare e non poco.
X: "Tranquilla, non leggerò il tuo diario segreto!"
T/n: "Non è il mio diario segreto..."
Il sorrisetto scompare dal viso del ragazzo e fa spazio ad un'espressione curiosa.
X: "Non ti ho mai vista da queste parti... Come ti chiami?"
T/n: "T/n."
X: "Piacere, io sono Thomas."
Per la prima volta da quando vi siete incontrati i vostri sguardi si incrociano e lui nota i tuoi occhi rossi a causa del pianto e la piccola lacrima che ancora riga la tua guancia.
T: "Ehy, tutto ok? Stai bene?"
Annuisci asciugando la lacrima e lui ti squadra, soffermandoti sui tuoi vestiti neri ed eleganti.
T: "Sei appena tornata da un funerale?" sussurra con gli occhi spalancati.
Annuisci nuovamente evitando il suo sguardo, poi guardi demoralizzata il bosco.
T/n: "Devo tornare, I miei mi staranno cercando di sicuro..."
T: "Se vuoi ti accompagno, si sta facendo sera e il bosco non è sicuro. Dove devi andare?"
T/n: "Bard*, ma non c'è bisogno che mi accompa-"
T: "Bard?! Ma come hai fatto ad arrivare fino a qui a piedi? Saranno minimo 5 kilometri, e in mezzo al bosco non sono una passeggiata!"
Spalanchi gli occhi sorpresa per poi puntarli sullo sprazzo di cielo che si intravede fra le fronde degli alberi. Come temevi, sta diventando blu e le prime stelle iniziano a far capolino sulla volta celeste.
T: "Se vuoi puoi venire nel mio paese, Albard. È a circa quindici minuti da qui, mentre per tornare a Bard ci impiegheremmo almeno un'ora piena."
T/n: "Non posso, i miei si staranno preoccupando e non posso avvisarli..."
T: "Domattina ti riaccompagno a Bard, ma ora è tardi. Vieni."
Riluttante afferri la mano che ti porge e lo segui, sperando che lui abbia più senso dell'orientamento di te.
In effetti dopo un quarto d'ora siete ai confini di un paesino ancor più piccolo di Bard.
T/n: "Via le dita dal naso, sul serio?" domandi osservando perplessa il cartello che indica un sentiero di arrampicata.
Thomas ridacchia al tuo fianco, per poi tirarti delicatamente la mano, che non ha mollato per tutto il tragitto, verso la via principale.
Lo segui guardandoti attorno incantata, osservando le case che sembrano aggrappate alla roccia sulla quale sono state costruite.
Il corvino ti guida verso una delle abitazioni, per poi fermarsi di fronte alla porta e bussare.
Una donna dai capelli neri e gli occhi altrettanto scuri apre la porta, guardando arrabbiata Thomas.
X: "Ti sembra il caso di rientrare con già il buio?! Cosa ti dice il cervello?! Fila subito in casa, garçon**!"
Guardi meglio la donna e noti alcune somiglianze con il ragazzo, come ad esempio il naso che ha la stessa forma.
T: "Scusami maman***, ma ho trovato questa ragazza nel bosco ed era troppo lontana da Bard per tornarci..."
La donna ti esamina con occhio critico, prima di porgerti alcune domande con tono brusco.
X: "Bard? Tu non sei di lì, vero? No, si vede subito che sei una delle solite ragazzine viziate delle grandi città. Di dove sei?"
Rimani spiazzata dal suo sguardo gelido, ma dopo che ti ha insultata non puoi startene con le mani in mano.
T/n: "No, non sono di Bard. Vivo a Milano, ma mia nonna era di qui e sono venuta questa mattina per il suo funerale. Ma anche se sono di Milano lei non si deve permettere di chiamarmi ragazzina viziata, perché non c'entra niente con la città in cui si vive!"
La donna alza un sopracciglio fissandoti per alcuni istanti, poi scoppia a ridere sotto lo sguardo confuso tuo e di Thomas.
X: "E bravo il mio garçon! Ti sei trovato una ragazza niente male. Mi piaci, fille****! Come ti chiami?"
Sbatti un paio di volte le palpebre perplessa mentre il corvino ribatte balbettando che non sei la sua ragazza, scatenando una seconda risata da parte della madre.
T/n: "Mi chiamo T/n..." mormori quando la donna si calma.
X: "Bene T/n, io sono Lize*****, la madre di Thomas. Entra pure, per questa notte sei nostra ospite! Mon petit******, prepara un materassino da mettere in camera tua per lei, io intanto cucino qualcosa per cena. T/n, fai come se fosse a casa tua!"
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Immagina ~Fandom~
Rastgele[]Richieste chiuse[] Inizio -> 17/12/16 Fine -> 20/03/19 Capitolo speciale -> 17/12/19 []In revisione[] ≈≈~~~≈≈ 01/10/18 -> #1 in Divergent 28/10/18 -> #1 in Fandom 03/12/18 -> #1 in Shadowhunters 02/0...