Percy #4

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Immagina per GretaCarelli0
Spero ti piaccia!

T/n: "Stammi lontano!"
Sono le prime parole che hai rivolto a quel ragazzo di cui eri terrorizzata ma che ora è tutto il tuo mondo.
Lo avevi spintonato per allontanarlo, con l'unico risultato di esser caduta di sedere a terra senza che lui si smuovesse.
Eri terrorizzata da tutto e tutti, troppo timida e insicura per ribellarti alle prese in giro dei tuoi compagni che erano arrivati a bastonare l'unico amico che ti eri fatta: un dolce cagnolino.
Quel giorno eri uscita da scuola di corsa e quel tenero cucciolo ti aveva zampettato attorno.
Lo avevi preso in braccio, ma in quella erano comparsi coloro che cercavi in tutti i modi di seminare.
Ti avevano messa all'angolo e ti avevano strappato il cagnolino dalle mani, iniziando a bastonarlo fino ad ucciderlo brutalmente.
Non eri stata in grado di far niente, riuscivi solo a fissare con occhi spalancati la scena, come se non fossi realmente lì.
Poi il cucciolo aveva emesso un ultimo gemito e si era accasciato inerme, scatenando la tua furia.
Avevi urlato, spaccando letteralmente i timpani ai tuoi bulli che erano scappati correndo, ma così avevi attirato l'attenzione di quel ragazzo.
Si era avvicinato a te con una spada, ma appena aveva notato il tuo sguardo fisso su di essa l'aveva trasformata in una penna, lasciandoti ancora più confusa e spaventata.
Poi si era avvicinato, chiedendoti se andasse tutto bene.
Lo avevi allontanato urlando la frase sopra citata, ma, come già detto, eri caduta a terra.
Il ragazzo si era accucciato di fronte a te e aveva guardato per qualche secondo il corpicino del cane, poi ti aveva guardata negli occhi e ti aveva sorriso.
Non avevi potuto far altro che ammirare i due smeraldi brillanti che avevi davanti e trovar molto bello il sorriso del corvino.
P: "Mi chiamo Percy Jackson, piacere!"
Ti eri tirata indietro intimorita quando lui aveva allungato la mano, come se temessi che ti tirasse uno schiaffo, ma non era arrivato: la mano era lì, sospesa per aria che aspettava la tua.
Quando l'avevi stretta avevi notato la differenza tra le due: la sua era grande e calda, la tua piccola, gelida e con le unghie mangiucchiate fino alle radici.
Ti eri presentata e così ti aveva accompagnata al Campo Mezzosangue dove avevi scoperto di essere figlia di Apollo come Percy, dopo aver sentito il tuo urlo, aveva ipotizzato.
Ed ora siete sul Pugno di Zeus che ammirate il panorama, stretti l'uno all'altra.
P: "A cosa pensi?"
Sorridi e appoggi la testa sulla sua spalla.
T/n: "Al nostro primo incontro... Ti avevo urlato contro di starmi lontano, e guarda adesso!"
Ridete entrambi, poi gli rivolgi la stessa domanda.
T/n: "Tu, invece? A cosa pensi?"
Percy sorride con lo sguardo perso nel vuoto e ti stringe più forte.
P: "Al nostro primo bacio in questo preciso luogo, solo che sotto le stelle... E alla conseguente fuga dalle arpie."
Sorridi al ricordo di quel momento magico e gli lasci un bacio sulla guancia, ridacchiando insieme a lui.
Poi, però, diventi improvvisamente seria e attiri gli occhi del tuo ragazzo su di te.
T/n: "Percy... Credo di non averti mai ringraziato come si deve. Quel giorno non solo mi hai raccolta dalla strada e mi hai dato una casa, quel giorno hai scacciato i miei demoni interiori e parte delle mie insicurezze. Ti amo, Percy, ti amo ogni giorno di più e spero di non allontanarmi mai dal tuo fianco."
Il ragazzo ti guarda commosso per poi circondarti il viso con le sue grandi e calde mani e baciarti.
Siete solo voi due, e questo è l'importante. Tutto il resto non conta.

~·~¤~·~
È leggermente diverso dal solito, ma spero vi piaccia lo stesso!

Il prossimo è su Newt

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