Remus #3

2K 99 7
                                    

Immagina per Ragazza_Pazza05
Spero ti piaccia!

I singhiozzi scuotevano il corpo gracile della ragazza, rannicchiata in un angolo del suo letto.
Il dormitorio era completamente silenzioso: tutti erano a cena, tutti tranne lei e quello che, fino a pochi giorni prima, era il suo fidanzato.
In quel momento lui la fissava da sotto il mantello dell'invisibilità di uno dei suoi migliori amici, soffrendo alla vista della persona a lui più cara sopraffatta dal dolore.
"Sono quello che non ti aspettavi"
O meglio, T/n sospettava da tempo che Remus le nascondesse qualcosa, ma mai avrebbe pensato fosse una cosa del genere...
Qualche sera prima era successo ciò che il grifondoro sperava non succedesse mai: lei aveva visto la sua trasformazione, aveva visto la sua parte mostruosa.
"Quella sera in cui la luna cadde nei tuoi occhi"
Oh, se ricordava perfettamente i suoi occhi in quel momento... La sua peggior nemica si era riflessa in essi e lui non aveva potuto far altro che, con quell'ultimo briciolo di controllo che gli rimaneva, urlare alla ragazza di andarsene.
Ma prima che lei si girasse e corresse via, la luce della luna aveva fatto brillare la piccola lacrima sfuggita al suo controllo, facendo sprofondare nel buio il cuore di Remus.
Pure il lupo mannaro che vive in lui era rimasto più tranquillo del solito, come se anche lui fosse stato sopraffatto dalla consapevolezza di aver ferito il pilastro della vita del corpo in cui si nascondeva, per poi uscire con prepotenza ogni plenilunio.
"Avevi fatto pace pure con i demoni"
Il passato della ragazza non era stato per niente una passeggiata: i genitori babbani, una avvocato e l'altro chirurgo, erano persone prettamente razionali, che non lasciavano alcun posto a tutto ciò che non si poteva spiegare con la logica, così quando le era arrivata la lettera per Hogwarts i due avevano pensato fosse uno scherzo di cattivo gusto.
Grazie all'aiuto della sua vicina di casa, strega, era riuscita a comprare ciò che le serviva e il primo settembre era scappata di casa, iniziando la sua vita da studentessa ad Hogwarts, dove aveva conosciuto il ragazzo che sentiva di amare: Remus Lupin.
Aveva vissuto per cinque lunghi anni con il disappunto dei suoi genitori, che reputavano la scuola di magia una grande sciocchezza: infatti erano convinti fosse una farsa, pensavano che i professori drogassero in qualche modo gli alunni per fargli credere che loro erano davvero in grado di compiere magie agitando pezzetti di legno intagliato. Ciononostante, la T/n non si era mai arresa e ogni anno era andata a Hogwarts, dove aveva ottimi amici e, dal quarto anno, un fidanzato fantastico.
Poi l'estate tra il quinto e il sesto anno le cose erano migliorate: suo padre aveva ricevuto un'offerta di lavoro importante in una clinica nel Galles e lui e sua madre si erano trasferiti lì, lasciando la ragazza alle cure della vicina di casa che la trattava come fosse sua figlia.
Con i genitori si scambiava qualche lettera ogni tanto e, nonostante loro fossero freddi come sempre, lei si sentiva più leggera e aveva fatto pace con i suoi demoni, che l'avevano sempre oppressa cercando di inculcarle nella testa la matematica e la chimica, discipline che non sopportava.
Ma colui che non riusciva proprio ad accettare il suo demone interiore, ben più grande e pericoloso di quello della ragazza, era proprio Remus: non si era mai accettato e aveva paura che, come in effetti era successo, lei lo rifiutasse e lo considerasse un mostro.
Ma lei non lo vedeva affatto in quel modo. Quando aveva iniziato a trasformarsi sotto i suoi occhi, si era sentita ferita più che spaventata: perché non glielo aveva detto? Non si fidava di lei? Soprattutto a causa di quest'ultima domanda era scoppiata in lacrime, nonostante avesse cercato in tutti i modi di reprimerle.
"Sono come sono e non ti chiederò perdono"
Già, Remus non era intenzionato a chiarire; non perché non lo volesse, ma perché aveva paura: paura di vedere di nuovo quello sguardo, paura di essere accolto da un'espressione di terrore o disgusto, paura di farla soffrire ancora avvicinandosi.
Era un mostro, non poteva farci niente.
Era un mostro, non poteva sentirsi felice.
Era un mostro, non poteva fingere si essere normale.
Ma T/n non sopportava tutto questo: lei voleva parlare all'altro, lei voleva capire perché lui non le avesse detto niente, ma allo stesso tempo era dannatamente orgogliosa e pretendeva che fosse lui a fare il primo passo per riallacciare quel rapporto che, in realtà, non si era mai spezzato.
"E quando perdi il premio è che diventi un po' più saggio"
Non era vero, o almeno, non lo era per il ragazzo: si stava comportando da stupido egoista, seppur lui non lo fosse per niente, non da persona saggia e matura.
Se avesse guadagnato saggezza, sarebbe andato dall'altra e le avrebbe spiegato la situazione; invece l'unica cosa che aveva fatto era stata evitare il suo sguardo il più possibile e allontanarsi da lei, che però le rimaneva impressa nella testa e nel cuore: non riusciva più a dimenticarla, a fingere di non averla mai conosciuta; lei era troppo importante per il grifondoro, ormai.
"Prima di incontrare un principe sai quante rane che devi baciare?"
Per T/n, quella con Remus era stata la prima relazione che aveva intrapreso.
Secondo Remus, per T/n era stata una delusione.
Si era sempre ritenuto il ragazzo più fortunato di Hogwarts quando lei, dopo vari sguardi timidi in biblioteca o nella Sala Grande durante i pasti, si era armata di coraggio e gli aveva chiesto se nel pomeriggio potevano andare ad Hogsmeade insieme.
E quando, dopo una semplice confessione fatta da lei un pomeriggio nel cortile del castello, lui si era sporto in avanti a far sfiorare impacciatamente le loro labbra, le farfalle erano letteralmente esplose all'interno del suo stomaco.
Ma, allo stesso tempo, più ci pensava più in quel momento si vedeva come una rana insieme ad altre centinaia di rane in uno stagno, con una bellissima principessa con il volto dolce di T/n e il suo portamento aggraziato che cercava il suo principe trasformato in anfibio e identico a tutti gli altri.
Aveva preso in mano la prima rana che le era parsa leggermente diversa e l'aveva baciata, sperando fosse il suo principe azzurro, ma così, secondo Remus che si impersonava in quella rana, non era stato.
E la principessa se n'era accorta nonappena, al posto del bel principe che tanto sognava, si era ritrovata davanti una belva, un lupo mannaro che di bello aveva poco.
"C'è ancora un sogno da sognare"
Quella frase gli rimbombava in testa, sovrastando i mille dubbi che cercavano di farsi spazio a spintoni tra i suoi pensieri.
R: "Un'altra volta da rischiare..."
Senza che se ne rendesse conto, aveva sussurrato quasi impercettibilmente quella frase, ma nel silenzio assoluto della stanza T/n l'aveva udita e si era messa sull'attenti, afferrando la sua bacchetta e muovendola lievemente, in un'imitazione silenziosa dell'incantesimo Accio.
Il mantello era scivolato via dal ragazzo ed era arrivato tra le mani dell'altra, che stringeva sorpresa il tessuto quasi impalpabile dell'oggetto.
R: "I-io... Scusa, me ne vado subit-"
T/n: "No!"
Il grifondoro si era girato verso la ragazza stupito dal suo tono allarmato.
T/n: "Non... Non andartene, ti prego... Parliamo."
Remus scosse la testa con lo sguardo basso.
R: "Non c'è niente da dire, T/n. Io sono un mostro, è normale che tu non mi voglia vedere mai più..."
T/n: "Remus-"
R: "In effetti non avrei mai dovuto accettare di uscire con te quel giorno, ti ho solo rovinato la vita sperando di rendere migliore la mia..."
T/n: "Rem-"
R: "Però ti ringrazio, perché sei riuscita a rendermi davvero felice da quando stiamo insieme. Solo, mi dispiace averti nascosto la mia vera natura, avevo paura tu mi odiassi... Sono stato egoista, lo so, e non pretendo il tuo perdono. Ora vado, uscirò da quella porta così come uscirò dalla tua vita, non mi vedrai più, ti giuro... "
T/n: "Ho detto 'parliamo', non 'parla'!"
Il discorso del ragazzo era stato interrotto dall'altra, che era stanca di sentire tutte quella cavolate uscire dalla sua bocca.
T/n: "Primo: non ti considero assolutamente un mostro. Secondo: non mi hai mai rovinato la vita, me l'hai resa migliore aiutandoci a sconfiggere i miei piccoli demoni, così insignificanti rispetto al tuo... E terzo: non sono arrabbiata con te perché sei un lupo mannaro, ma sono ferita e delusa dal fatto che tu non me l'abbia detto. E non rifilarmi la scusa del 'avevo paura mi odiassi' perché con me non funziona: ti conosco perfettamente e so quale bellissima persona sei, così come so che l'essere un lupo mannaro non la cambierà. "
Gli occhi di Remus si erano riempiti di lacrime, che ben presto avevano iniziato a scivolargli lungo le guance magre.
R: "Perdonami"
Ancora una volta la ragazza era riuscita, grazie al silenzio della stanza, ad udire il lieve sussurro dell'altro, così si era alzata e gli era andata davanti, posizionandosi vicina a lui per poi posare le mani sul suo viso e asciugargli le lacrime con i pollici.
T/n: "Ti ho già perdonato."
Remus aveva stretto la sottile vita di T/n tra le braccia e aveva affondato il viso nell'incavo del suo collo, inspirando il suo profumo e finendo di piangere le ultime lacrime che gli avevano reso rossi e gonfi gli occhi.
"Da quando lei sa bene chi sono io, non importa se la gente lo scorda."
E con gente, Remus intendeva anche se stesso; perché finché era con T/n, lei non gli avrebbe mai permesso di dimenticarsi di chi fosse davvero Remus Lupin e ricordarsi solo della sua parte mostruosa.

≈≈≈≈~~~≈≈~≈≈~~~≈≈≈≈
Ho scritto questo capitolo in quaranta minuti in questo momento e lo sto pubblicando senza nemmeno ricontrollarlo.
Stavo ascoltando "Un'altra volta da rischiare" di Ermal Meta e J-AX e, alla frase "Sono quello che non ti aspettavi" (quindi si, la prima frase) mi è venuta l'ispirazione per questo immagina, che è pure lunghissimo (praticamente 1780 parole, mi sono superata) e ommioddio lo adoro troppo ahahah

A parte gli scherzi, sono davvero soddisfatta di come sia venuto e spero con tutta me stessa che piaccia anche a voi!

Vi ho lasciato sopra^ la canzone con il testo perché, oltre ad essere del mio cantante italiano preferito (se non il mio cantante preferito punto, amo troppo le sue canzoni) è davvero stupenda e merita tantissimo.

Il prossimo è su Raphael, poi ci sarà Fred (probabilmente però li invertirò, perché per Fred ho già qualche idea... Ma giuro che non sarà una cosa triste!)

-13 alla fine di questa raccolta

Immagina ~Fandom~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora