15. Io e Belle ci siamo fidanzati

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15.



Non appena termino di lavarmi esco dal bagno e mi avvio verso l'enorme armadio bianco della camera. È pieno di vestiti di ogni tipo e non capisco sinceramente a cosa mi servano visto che non posso uscire da questa dannata casa. Prendo degli indumenti a caso, un paio di jeans e un top bordeaux.


Mi guardo allo specchio e mi sento abbastanza soddisfatta del mio aspetto. Ho legato i capelli in una morbida treccia laterale e pur avendo la pelle piuttosto pallida oggi ho deciso di non truccarmi.


Non sono in vena di perder tempo con queste cose.


Sono pronta per uscire dalla camera, ma non appena faccio scattare la chiave nella serratura un leggero timore mi fa contorcere lo stomaco.


Sono consapevole che appena incontrerò De Rossi la prima cosa che farà sarà mettere in atto le sue minacce.


Ma io sono una ragazza coraggiosa, giusto?


Annuisco e apro la porta, pronta ad affrontare anche le fiamme dell'inferno s'è necessario.


Scendo le scale e giù, nell'atrio, trovo le sorelle di De Rossi intente a dialogare amabilmente con il signor Fergus. Appena mi vedono la sorella bionda mi sorride, mentre l'altra dai capelli più scuri mi guarda senza battere ciglio. Non la conosco affatto, ma a primo impatto mi sembra taciturna, una che sta un po' sulle sue.



«Oh eccoti, non vedevo l'ora di incontrarti» mi dice venendomi incontro, io mi sento leggermente a disagio. È così espansiva e allegra che quasi stona con la severità della villa... e del padrone di casa.


A proposito, chissà se è ancora chiuso in bagno. Faccio un piccolo sorriso sotto i baffi.



«Come dicevo poco fa, prima che mio fratello ci interrompesse, io sono Sabrina.» Mi stringe la mano. «Lei è Valentina.» Fa segno verso sua sorella accanto a lei, che a differenza sua mi fa un piccolo quasi impercettibile sorriso e un cenno con la mano.



«Piacere Isabelle.»


Sabrina annuisce e sembra davvero molto contenta di conoscermi. Non credo che sappia il motivo per cui io mi trovi in casa di suo fratello. Non saprà neppure chi sono.


«Bel nome, sei francese?»



«I miei nonni paterni vengono da Parigi.»



«Adoro Parigi, io e mia sorella ci andiamo spesso, vero Valentina?» Si rivolge a sua sorella che annuisce.


A differenza di Sabrina che sembra così espansiva tanto da sfociare quasi nel logorroico, Valentina non ha aperto bocca. Forse è timida. Sembrano così diverse, anche nello stile.


Sabrina porta i capelli biondi ondulati sopra le spalle, indossa un vestitino bianco a fiori rossi e anche il rossetto è di un rosso fuoco e contrasta con la pelle abbronzata e gli occhi di un grigio cupo, mentre l'abbigliamento di Valentina è più rigido, un tubino nero fin sotto al ginocchio e i capelli di un castano chiaro legati in uno stretto chignon dietro la nuca. Non avrà più di venticinque anni eppure questo stile la invecchia di almeno dieci.



«Isabelle?» Sabrina scuote una mano davanti ai miei occhi richiamando la mia attenzione.


Distolgo lo sguardo da sua sorella che sembra leggermente imbarazzata dalla mia attenta analisi.


Che figura di merda.



«Hai sentito quello che ti ho detto?»


Scuoto la testa.


«Ti chiedevo da quanto tempo conosci mio fratello?»


Mentre lo dice mi prende a braccetto e mi trascina letteralmente verso una qualche parte a me sconosciuta della villa.

Mia per vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora