53. Sogni d'oro

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Devlin

Non so da quante ore sono seduto sul divano del mio salotto a fissare l'alto soffitto candido. Una bottiglia di whiskey nella mano destra, il cellulare nella sinistra.

Non so da quanto tempo aspetto che il cellulare vibri.
E ha vibrato. Più d'una volta. E io sono saltato in aria come uno stupido ragazzino alla sua prima cotta. Messaggi, chiamate da gente che ho bellamente ignorato. E sulla quale ho scaricato migliaia di improperi irripetibili, perchè hanno fatto arrivare il mio stupido cuore in gola, inutilmente.

Porto la bottiglia di liquore alle labbra e ne prendo un lungo sorso. Il liquido forte scivola ai lati delle mie labbra, bagnandomi il collo e il colletto sbottonato e sgualcito della camicia.

La vibrazione improvvisa del cellulare mi mette un'altra volta sull'attenti. Mi metto a sedere meglio sul divano e sblocco il cellulare. 

«Dannate e-mail del cazzo» borbotto infuriato e, sì, anche decisamente ubriaco, lanciando il cellulare quasi dall'altro lato del salotto. Fortunatamente atterra sullo spesso tappeto al centro della stanza. Sbuffo e mi ributto con la schiena sullo schienale del divano.

«Non mi ha risposto. Non ha risposto al fottuto messaggio.» Mi passo la mano libera sulla fronte e tra i capelli umidi di sudore.

«Stupida, stronza» mormoro con la voce impastata dall'alcool. «Vaffanculo.»

Ora, è pur vero che io stesso le ho scritto che avrebbe pure potuto non rispondere, ma cazzo non avrei mai pensato che lo avesse fatto davvero.

E io sì, mi aspettavo una fottuta risposta del cazzo. 
Non averla ricevuta mi fa incazzare.
Mi ha ignorato.
Come se non contassi nulla per lei.
Come se fossi uno stronzo qualunque.
Vuole giocare a fare la superiore, la ragazzina.
Pensa di farmela pagare privandomi della sua presenza, della sua risposta.
Ma io sto bene senza di lei. Sto da Dio.

Scolo l'ultimo goccio di whiskey, ma la mia gola è ancora assetata. Lascio cadere la bottiglia sul tappeto e faccio per alzarmi dal divano. Un giramento di testa improvviso mi fa barcollare e io devo tenermi saldamente allo schienale del divano per non cadere faccia a terra, come un idiota. 

Sono già ubriaco è ho solo bevuto una bottiglia.

«Cazzo, sto invecchiando» borbotto indispettito.

A tentoni arranco verso il mobiletto dei liquori e afferro la prima bottiglia che mi capita a tiro.

Non ho ancora raggiunto il mio io interiore, forse devo farmi un altro goccetto. 

Il mobiletto è a poca distanza dalla porta del salotto, la fisso per qualche istante. Tutte le luci sono spente nel breve corridoio e nell'atrio. È buio pesto, ma ugualmente per un breve attimo mi pare di scorgere una figura all'ingresso della porta, proprio nel momento in cui mi accingo a bere un'altro sorso. Mi blocco. 

«Incredibile. La vedo anche quando non c'è.» Scuoto il capo e bevo un sorso di rum.

La immagino lì sulla soglia della porta, a braccia conserte, mentre mi scruta con occhio critico. Ammonendomi perchè ho bevuto troppo. Con la sua voce calda e sensuale anche quando non dovrebbe. Entra e mi strappa via la bottiglia dalle mani. Ed io la lascio fare, troppo intento a marchiala a fuoco con il mio sguardo eccitato. Lei finge di non notarlo, ma sa che muoio di desiderio per lei tutte le fottute volte che la vedo.
Che la sento vicina a me. Troppo vicina. Fa la difficile, ma alla fine cede. Cede sempre. O quasi. Stringo la bottiglia tra le dita e faccio un sospiro profondo.

«Guarda come mi hai ridotto» sussurro al suo orecchio.

«Guarda come mi hai ridotto!» urlo tra i denti e in un impeto di disperata rabbia lancio la bottiglia che si scaraventa contro il muro di fronte a me. L'urto distruttivo riecheggia per tutta la stanza e per il corridoio deserto e silenzioso, come una bomba. Le schegge di vetro miste al liquore si spargono ovunque dentro la stanza. So che ho svegliato mezza casa. Come so bene che nessuno verrà a disturbarmi o a chiedermi come sto. Non lo fanno mai. Hanno ordini ben precisi. Tutti rispettano i miei ordini. Tutti rispettano me. Tranne una persona. Una miniscola ragazzina irrispettosa.

Mia per vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora