Isabelle
«Mmh niente male.»
Mi giro e gli lancio un'occhiata omicida.
«Come ti permetti a entrare senza nemmeno bussare?» gli chiedo stizzita, mentre afferro velocemente l'asciugamano sul letto e me la drappeggio intorno al corpo.
Lui continua a fissarmi con un sorriso da mascalzone.
«Questa è casa mia e faccio un po' come mi pare» sottolinea chiudendo la porta dietro di lui.
Io resto impalata al centro della stanza, non so che fare, vorrei tirargli qualcosa addosso ma non ho niente a portata di mano.
Lui si avvicina lentamente a me e con un gesto veloce mi sfila l'asciugamano lasciandola cadere a terra.
Vorrei protestare, ma per una qualche ragione a me sconosciuta non ci riesco. Sono incantata e affascinata dai suoi movimenti, mentre con delicatezza mi fa girare davanti allo specchio. Fissò il suo enorme riflesso da esso; indossa una camicia bianca con due o tre bottoni aperti, che lasciano intravedere i suoi pettorali scolpiti e un paio di pantaloni neri che fasciano alla perfezione le sue gambe forti; i capelli sono in disordine e alcuni riccioli nerissimi gli ricadono sulla fronte, dandogli un chè di selvaggio.
Dovrei odiarlo, perché è questo che farebbe una vera LaCroix.
Dovrei detestare tutti i De Rossi, perché è questo che mi ha insegnato mio padre fin da piccola.
Loro sono i nemici. Sono il male.
E allora perché mi sento affascinata da lui e dai suoi modi contrastanti?
Sento e vedo le sue mani accarezzarmi con lentezza, si fermano una su un fianco e l'altra sale a sfiorarmi il collo.
«Sei bellissima» mi sussurra mentre con la mano sposta i miei capelli da un lato della spalla. Il suo alito caldo sul collo mi fa rabbrividire. I suoi occhi si incatenano ai miei attraverso lo specchio.
«Non dov... dovresti toccarmi così» gli dico incerta.
«Ah no? E come dovrei toccarti?» continua lui con un' espressione tutt'altro che angelica dipinta sul volto.
La mano che mi accarezza il collo va a posarsi su un seno, mentre quella ferma sui fianchi scende verso la coscia.
Il mio corpo è in trepidante attesa.
La mano risale verso la mia intimità, coperta da quell'insignificante pezzo di stoffa, e resta ferma lì, facendo vibrare ogni parte di me.
«Dovrei toccarti così forse?»
Inizio a respirare con più fatica e il mio clitoride ha un sussulto incontrollato.
Sento caldo, mi manca l'aria.
«Smettila, togli subito la mano da lì!»
Cerco di essere convincente, ma non lo sono. Lui per tutta risposta mi pizzica un capezzolo, che si indurisce ancora di più al contatto.
«Smettila tu. Tanto anche se protesti io non mi muovo da qui.»
Ecco, lui sì che sembra convincente.
«Sei un idiota. L’altra notte in discoteca ero più che propensa a stare con te. Perché hai rovinato tutto con questa farsa del rapimento?»
Lui pare ignorarmi, poiché continua ad accarezzarmi con movimenti rotatori, sicuro ed esperto riesce a farmi gemere senza ritegno.
Mi dimeno sulla sua mano in balia di un desiderio sbagliato, sporco e incontrollabile.
«Non cambierà nulla, te l’ho detto non voglio farti del male. E non mi pare in tutta onestà che te ne stia facendo» soffia al mio orecchio.
Io degluitisco a fatica.
«Sì, invece, cambia tutto» annaspo.
La danza sensuale dei miei fianchi fa risvegliare una parte ben precisa del suo corpo, che duro e teso spinge contro la mia schiena nuda. Sfiora il mio collo con le sue labbra morbide e calde, mentre mi guarda attraverso lo specchio, come se volesse sfidarmi a protestare.
«Ricordati che sono io che te lo lascio fare» riesco a dire con fatica.
«Povera, piccola illusa.»
Il ritmo delle sue dita cresce, il desiderio di entrambi cresce, i nostri respiri si mescolano.
Mi mordo forte il labbro inferiore per evitare di gemere.
Non voglio dargli anche questa soddisfazione, ma è dannatamente difficile resistere. Sentire il suo corpo caldo ed eccitato dietro di me, le sue dita che mi torturano la carne bagnata e sensibile, mentre siamo di fronte a uno specchio, è troppo per me.
Sfiderei chiunque a resistere e a non venire all'istante.
«Avanti, Belle. Lo so che stai per venire.»
La sua voce bassa e roca mi infiamma ulteriormente.
La lingua e la bocca mi accarezzano l'orecchio e io sono sempre più vicina alla perdizione.
Sento il piacere crescere, ma mi costringo a non cedere.
Non voglio dargliela vinta. Non posso.
Artiglio il suo braccio con le unghie, nel tentativo di mantenere un minimo di autocontrollo.
Il mio corpo comincia ad avere degli spasmi che non riesco a controllare, intanto che le sue dita mi assecondano con un ritmo sempre più incalzante.
Sto per perdere. Ma non mi importa più.
Ci sono quasi e non riesco più a sostenere il suo sguardo attento, velato da un desiderio che non fa altro che alimentare il mio.
Lui prontamente mi alza il mento con la sua mano grande e calda.
«Guardami Belle, guardami mentre vieni per me» mi ordina con la voce impastata dall'eccitazione.
Io lo guardo e sono pronta ad arrendermi all'orgasmo.
Non mi importa più niente, sto per...
La porta si apre di scatto, spezzando brutalmente la magia che si era creato fino a quel momento.
«Scusate, io non pensavo...»
Emilia.
Emilia mi ha appena salvata a un passo dalla perdizione e io per ringraziarla vorrei tirarla per i capelli e sbatterla fuori dalla camera.
«Emilia, non tollero la gente che entra senza bussare e ancora meno chi mi interrompe» le fa presente lui parlando tra i denti, irritato dalla sua improvvisa e quanto mai indesiderata presenza.
Le lancia un'occhiata che ha il potere di pietrificarla sul posto.
Io colgo l'occasione per staccarmi da lui è riavvolgermi l'asciugamano intorno al corpo, ancora stordita e ansimante.
«Lo so, mi scusi.» Il suo volto diventa rosso esattamente come i suoi capelli.
«Ora esci, prima che perda la pazienza» le ordina perentorio.
Prima di uscire vedo Emilia lanciargli uno sguardo sconfortato, quasi deluso.
Ma non ci faccio molto caso, sono troppo intenta a riprendere il controllo di me stessa.🌹🌹🌹
Ragazzi piccolo cambio di programma, da domani in poi aggiornerò tutti i giorni tranne: mercoledì, sabato e domenica.
Perché in questi tre giorni aggiorno già le altre mie due storie🖤
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Mia per vendetta
Literatura Feminina⚠️La storia è in revisione, quindi se trovate incongruenze è perché la sto modificando Si odiano, ma sono inevitabilmente attratti l'uno dall'altra. ..... "Amore mio starò via solo cinque minuti" così gli disse sua madre, mentre erano di fronte all...