92. Tu mi stai cambiando

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Inizio così: Voglio precisare (per chi me lo ha chiesto) che in questo libro non ci saranno altri capitoli dal punto di vista di Genevieve, il cap 91 era una prova per capire se il personaggio vi piace o meno ora che lo so posso continuare a dedicare il resto del libro a Devlin e Isabelle e in futuro creare una storia che parli di Genevieve in quanto protagonista😉. Sto facendo anche un sondaggio su insta al riguardo (se volete  votare a favore o sfavore). Spero di essere stata chiara, buona lettura!💎

°•°•°

Isabelle

Siamo appena arrivati a casa e stiamo aspettando mia sorella.

«Secondo me sono carini insieme» ci sta dicendo Riccardo riferendosi a Genevieve e a Vinnie.

«È per questo che hai insisto nel voler tornare in macchina con noi, eh?» dico fingendo incredulità. «Se lo scopre Gen non ti parla più.»

Lui ridacchia e io per dispetto gli scompiglio i capelli.

«Hey, ma cosa avete tutti con il mio povero ciuffo!»

Devlin ride sotto ai baffi mentre ci guarda, poi però la sua espressione cambia di colpo e mi fa segno di girarmi verso la porta. Gen sta rincasando, tiene lo sguardo basso e il passo veloce. Prima che riesca a chiedere che cosa le prende, lei mi precede.

«Ho bevuto troppo. Vado a letto.» Lo farfuglia in maniera così veloce che comprendo a malapena le sue parole. Tutti e tre la guardiamo mentre sale di fretta le scale.

«Credi che sia colpa di Vinnie? Forse ha detto qualcosa che l'ha fatta arrabbiare.» Rickey si rivolge a suo fratello.

«Vado a vedere se è ancora fuori.»

«No» intervengo io. «Lui non c'entra. È che a volte...» Cerco di trovare le parole giuste. Per chi non conosce Genevieve è difficile da capire. «... A volte ha dei momenti un po'... così. Meglio lasciarla sola per stanotte. Domani mattina andrò a vedere come sta.»

Devlin annuisce serio e richiude la porta di casa, poi si rivolge a Rickey. «Hey campione che ne dici di andare a letto?»

Lui sbuffa. «Ma io non ho sonno.»

Io sorrido.

«Lo so. Ma se andiamo tutti a letto, domattina potremo alzarci presto e fare un giro in moto.»

Il viso del ragazzino si illumina e immediatamente corre ad abbracciarlo. «Vado subito a dormire. Mi è venuto improvvisamente un gran sonno!» F

inge uno sbadiglio.

Rido mentre corre a salutarmi e poi, in un attimo, è già salito su per le scale ed è sparito oltre il corridoio.

«È così che corromperai nostro figlio quando non vorrà andare a letto?»

Lui fa un sorrisetto. «Probabile.» Mi prende per i fianchi abbassandosi per darmi un bacio sul collo. Io respiro il suo profumo a occhi chiusi.

«Andiamo a fare pace?» mormora con le labbra ancora lievemente premute sul mio collo. Io lo abbraccio da sotto la giacca, accarezzandogli la schiena. Il suo corpo emana un calore così piacevole e invitante.

Mia per vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora