Nella foto Vittorio e Diletta De Rossi da giovinciuelli⬆️⬆️
Tutta questa storia sembra un labirinto da cui è impossibile trovare l'uscita e quando finalmente, in lontananza, vedi uno spiraglio di luce, avvicinandoti scopri che è un vicolo cieco.
Mi chiedo come possa una donna morta essere viva? Come può questa stessa donna essere Beatrice De Santis, la madre di Devlin?
Idee macabre affollano la mia mente. Mi chiedo... e se la moglie e il figlio di Vittorio De Rossi fossero in realtà Beatrice e Devlin? Riusciti in qualche modo a salvarsi dall'incendio. Ma come? E, in tal caso, quei due corpi carbonizzati a chi appartenevano realmente? Possibile che l'incendio sia stata solo una messa in scena pianificata per nascondere... un rapimento, magari?
«Grazie per il suo aiuto, Lia.» La voce roca di Devlin mi riporta al presente. Lo osservo per un attimo. Anche se fuori sembra per nulla scosso dalle parole di Lia, anche se esteriormente sa mascherare i suoi sentimenti alla perfezione, so che dentro di sè in realtà ne è distrutto.
«Signor De Rossi, ho da dirle un'altra cosa...» Lia lo ferma, mentre stiamo uscendo dalla cucina. «... nella tenuta c'è una cappella, vi sono le lapidi della mamma e del bambino. Suo padre, dopo l'incendio, ha fatto ricostruire quel luogo apposta per contenere le loro ceneri.»
Devlin si acciglia. «Dice nella cappella dietro la casa? Che io ricordi è sempre stata serrata da una catena e adesso è quasi del tutto inaccessibile.»
«Sì, solo il signor De Rossi aveva le chiavi, ma io so dove le teneva.»
°•°•°
«Quindi per prendere le chiavi dobbiamo affrontare il drago» faccio io, mentre ci avviamo verso l'auto.
«Quella è anche casa mia. Posso entrare e uscire quando mi pare.»
Lia ci ha riferito che le chiavi si trovano nello studio del signor De Rossi. Dentro a una custodia che funge da libro. Non sarà difficile trovarle, no? Quanti libri potrà avere dentro quello studio?
«Cosa pensi di tutta questa storia?» gli chiedo, intanto che ci avviamo verso villa De Rossi–Monforte.
«Sinceramente? Non so più che pensare. Mi sembra tutto così complicato.» Sospira.
Io annuisco. «Hai mai pensato che potessi essere davvero figlio di Vittorio De Rossi? Voglio dire hai fatto vedere la foto di tua madre a Lia, quindi suppongo che tu abbia avuto dei sospetti.»
«È complicato da spiegare.»
«Andiamo... non me ne hai mai parlato. Mi piacerebbe sapere che rapporto avevi con lui. Che foste legati è palese. Tu lo chiamavi papà. Credo che in cuor tuo tu l'abbia sempre saputo, Devlin.»
Lui fa scoccare la lingua sul palato, poi prende un bel respiro prima di iniziare. «Dovrei partire dal principio per spiegarti ciò che mi legava a lui. Ritornare al passato. Alla prima volta che l'ho incontrato...»
Io annuisco con forza. «Fallo, ti prego.»
Lui si morde una guancia, è pensieroso, si prende del tempo. Non sono neanche sicura che mi accontenterà.
«Era il ventidue ottobre del 2000...»
Diciannove anni prima
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Mia per vendetta
ChickLit⚠️La storia è in revisione, quindi se trovate incongruenze è perché la sto modificando Si odiano, ma sono inevitabilmente attratti l'uno dall'altra. ..... "Amore mio starò via solo cinque minuti" così gli disse sua madre, mentre erano di fronte all...