«Buonasera, papà.» La voce di Genevieve è bassa e cupa. Nessun tremito, nessuna incertezza né nella voce né nella mano che tiene la pistola. È sicura di sé, spinta da una forza di volontà alimentata dal dolore e dalla vendetta. Ci avevo visto giusto, avevo il dannato sentore che avrebbe fatto qualcosa di stupido, forse, in cuor mio sapevo che sarebbe arrivata a questo. Chiunque al di fuori da questa situazione penserebbe che ha perso la testa. Io, invece, credo che per la prima volta nella sua vita stia pensando con la sua testa. Per la prima volta è uscita dal vortice di manipolazioni in cui suo padre Gerard l'aveva trascinata. Il suo gesto è avventato. Irresponsabile. Sbagliato. Ma è il suo gesto. È il suo sbaglio. La ammiro per questo, ma comunque decido di intervenire prima che qualcuno si faccia male sul serio. Dubito che abbia mai usato una pistola in tutta la sua vita.
«Genevieve.» Faccio un passo avanti all'interno della stanza. Lei trasalisce, ma non si gira verso di me. Non so se ti aspettasse di trovarmi qui, in ogni caso non lo da a vedere. Mi avvicino passo dopo passo verso di lei tenendo d'occhio tutti, in particolar modo Damiani, che è quello che potrebbe potenzialmente reagire nel modo più avventato.
«Gen» ripeto una volta più vicino a lei. Faccio capire a Spencer e ai suoi uomini che ci penso io a tranquillizzarla.
«Cosa stai facendo?» le chiedo calmo. Lei ancora non distoglie lo sguardo da Spencer.«Fatti da parte, De Rossi. Questa è una cosa tra me e mio padre.»
Vista da vicino la sua sicurezza è fragile come un castello di carte.«De Rossi fa come ti dice» interviene Spencer immobile sul divano, più che spaventato sembra incuriosito dalla ragazza di fronte a sé. La osserva affascinato, poco importa se è lui stesso l'oggetto delle sue negative attenzioni. È la prima volta che, nel bene o nel male, gli vedo dimostrare interesse per qualcuno. Per sua figlia.
Gli faccio cenno di tacere, voglio che Gen ritorni in se e lui non mi è per niente di aiuto.«Genevieve, abbassa quella pistola, ti riporto a casa» dico in tono più duro, ora sono a pochi passi da lei. Prende un respiro profondo.
«Casa? Io non ho una casa. Grazie a te, papà, non ho più niente. Non ho una casa, non ho un fidanzato, non ho una famiglia.» La voce le trema leggermente, è piena di tensione nervosa. È una bomba pronta a esplodere. Spencer sorride.
«È grazie a me se tu sei qui oggi, se sei venuta al mondo. E io sono fiero di te. Sei proprio come tuo padre. Come me.»
La mano con cui tieni la pistola ha uno spasmo, rinsalda la presa, con più forza.«Io non sono come te» borbotta con un filo di voce. Stringe forte l'arma così come stringe i denti. L'uomo ride.
«Non puoi reprimere ciò che sei. Tu sei come me, Genevieve...» scandisce bene. «Sei sempre stata la più sottovalutata, mentre invece sei la più forte di tutta la tua famiglia. Da chi pensi di aver ereditato il carattere? Che ti piaccia o no sei mia figlia e mi somigli. Devi fartene una ragione.»
La sua sicurezza inizia a vacillare pericolosamente.
«Che razza di padre ucciderebbe l'uomo che amo?»
Spencer per un attimo la osserva senza rispondere, non perdendo mai la sua tranquillità.«Ho fatto ciò che era necessario fare.» Lei lo guarda incredula.
«Ciò che era necessario fare?»
«Quel ragazzo era freccia, un ladruncolo da quattro soldi che voleva raggirarti per il suo tornaconto personale. Voleva solo i tuoi soldi e prima o poi ti avrebbe abbandonata. Io ho solo accelerato le cose.»Gen scuote la testa più e più volte.
«Tu non sapevi un cazzo di Matias! Era la persona migliore del mondo, non avrebbe mai fatto male a una mosca e tu me lo hai portato via!»
Genevieve ha più che ragione, anche a me fa male il petto per la rabbia. Matias non era un ladro né un delinquente, era solo un ragazzino ribelle, un orfano abbandonato a se stesso. Non meritava di finire ammazzato come una bestia.
«Sapevo abbastanza da proteggere mia figlia e la sua reputazione.»
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Mia per vendetta
ChickLit⚠️La storia è in revisione, quindi se trovate incongruenze è perché la sto modificando Si odiano, ma sono inevitabilmente attratti l'uno dall'altra. ..... "Amore mio starò via solo cinque minuti" così gli disse sua madre, mentre erano di fronte all...