60. Quanto mi sei mancato

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Isabelle

«Ci sono io con te ora. E giuro, che se mai lui o qualsiasi altro schifoso figlio di puttana sulla faccia della terra prova ad avvicinarsi a te, lo ucciderò con le mie mani. Gli strapperò il cuore dal petto e banchetterò col suo sangue. Perché tu sei mia, Belle, non per una dannata vendetta... ma perché ti amo. E per te darei la mia stessa vita.»

Io sgrano leggermente gli occhi e dischiudo le labbra. Il cuore galoppa veloce al pari del mio respiro. Mai mi sarei aspettata una tale dichiarazione dall'uomo di fronte a me. Mi sembra di star sognando, tanta è la gioia e la sorpresa. Non riesco neanche a parlare, allora lo stringo forte a me e inalo il suo profumo intenso. Piango bagnando il suo collo, il colletto della sua camicia. Piango di felicità. Mi stacco un poco dal suo corpo e alzo leggermente il volto per guardarlo negli occhi. Quegli occhi così belli e profondi, che adesso mi appaiono limpidi e chiari, mi parlano con sincerità.

«Meriti di sapere tutto, Devlin. Anche se per me è difficile, poiché non l'ho mai raccontato ad anima viva.» Chiudo gli occhi e prendo un bel respiro.

«Ehi...» Devlin mi prende il viso tra le mani e mi accarezza le guance con i pollici. «Non devi farlo per forza adesso se non te la senti, puoi dirmelo quando vuoi.»

Io scuoto il capo. «No, voglio farlo ora. Ma è una storia molto lunga, spero tu non abbia impegni per oggi.»

Lo vedo sorridere. «Tutto può aspettare, Isabelle. Tutto. Tu no.»

Tu no.

Sentirgli pronunciare apertamente certe parole, mi fa strano. Mi mette in subbuglio anima e corpo. Sorrido a mia volta avvicinandomi alle sue labbra piene e perfette.

«Non ti facevo così romantico.»

Anche lui si avvicina alle mie, le fissa per qualche breve istante, poi riporta il suo sguardo nel mio. «Non lo sono infatti. Non abituarti troppo» mi sussurra a fior di labbra.

«Peccato» mormoro e prima che lui possa controbattere, intreccio le mie dita ai suoi capelli e poso le mie labbra sulle sue. Lui resta per un attimo sorpreso, poi le sue mani scendono fino alla mia vita e sia stringono a essa. Il bacio diventa più approfondito, le nostre lingue si rincorrono a perdifiato, in una danza selvaggia; le bocche affamate cercano di cibarsi delle nostre rispettive anime. Siamo un tutt'uno di gemiti, respiri e brividi intensi. Siamo un tutt'uno di passione, amore e desiderio che dalle nostre labbra fatica a esprimersi, ma che dai nostri cuori urla a gran voce e si propaga ai nostri corpi, che parlano in loro vece.

Quanto mi sono mancati le sue labbra, i suoi baci. Sentire il calore del suo corpo uniformarsi al mio, mi è mancato come l'aria che respiro.

Le mani vagano sui nostri corpi. La sua camicia sbottonata già per metà. Il mio vestitino con la lampo abbassata.

Lui si alza trascinando su anche me. Siamo in piedi, ora, una difronte all'altro. Siamo un ammasso di respiri affannosi e capelli arruffati. Fa scivolare il mio vestito dalle spalle, accarezzando delicatamente il mio corpo mentre lo fa. Resto in intimo davanti alle sue pupille dilatate dall'eccitazione.

Ma è un istante, l'attimo dopo mi ritrovo con le gambe serrate alla sua vita e il sedere poggiato al lungo tavolo della sala da pranzo, dove poco prima stavamo facendo colazione.

Velocemente e con mani impazienti e tremanti lo spoglio della camicia, slaccio la cintura e il bottone dei suoi jeans, mentre i nostri respiri si mescolano in un nuovo bacio esigente, sensuale.

Le sue dita percorrono delicate la mia coscia sinistra, provocandomi brividi simili a piccole scosse elettriche al centro della mia femminilità. L'altra mano corre verso il mio seno, lo palpa attraverso la stoffa del reggiseno, sfiora i miei capezzoli che si induriscono immediatamente grazie al suo tocco. Gemo tra le sue labbra, mentre infilo una mano dentro ai suoi boxer. Sono estremamente impaziente di unirmi a lui. Stringo con ferma delicatezza il suo membro già duro nella mia mano e lo accarezzo piano. Lui si lascia scappare un gemito e si agita sopra di me, come un' anima in pena. Non servono altri inviti, la mia richiesta è fin troppo esplicita. Fa sparire in un attimo le mutandine che ancora coprono la mia intimità e con un fluido movimento del bacino si fa strada dentro di me. Impaziente. I suoi occhi profondi non lasciano i miei neppure per un secondo. Le mie labbra si schiudono lasciando uscire un sonoro sospiro di piacere. Le dita si stringono alle sue spalle ampie, esattamente come le cosce si stringono ai suoi fianchi saldi.

«Dio, quanto mi sei mancato.» Riesco ad articolare tra una spinta e l'altra.

Lui mi prende per i polsi e mi fa stendere con la schiena completamente sopra il tavolo.

«Allora ammetti di aver fatto una cazzata andando via?»

«Solo quando tu ammetterai che anche io ti sono mancata» ribatto. Cosa rispondi ora?

«Credo di averti dato una risposta molto più eloquente poco fa.» Esce quasi completamente da me per poi penetrarmi ancora con una spinta decisa, che mi fa sobbalzare e inarcare la schiena verso di lui. I polsi serrati nella sua stretta ferrea mi rendono ancora più irrequieta. Mi muovo languida sotto di lui e ansimo ad un soffio dalle sue labbra, provocandolo.

«Tu vuoi farmi impazzire.» Lo sento borbottare a denti stretti, mentre pompa con sempre maggiore foga dentro la mia intimità gonfia e palpitante.

Gemo forte e gli mordo leggermente il labbro inferiore. Lo succhio e rilascio con uno schiocco umido. Sento il mio intero essere surriscaldarsi ancora di più e riempirsi di piccoli e intensi brividi che si irradiano fino alla parte più recondita del mio cervello. Sto per venire e, Dio mio, non capisco più niente.

Farfuglio parole a caso, senza senso, mi agito sotto l'assalto delle sue spinte, assecondando il suo piacere e alimentando il mio sempre più al limite.

Lui respira affannosamente, è completamente bagnato di sudore dalla testa ai piedi. I capelli gli ricadono sulla fronte dandogli un'aria selvaggia, così tremendamente eccitante.

«Quello che mi hai detto... vale moltissimo per me. Tu non immagini neanche quanto. So che con te non potrà mai capitarmi nulla di brutto. Non più.» I miei occhi si appannano, la voce trema al pari del mio corpo scosso da un orgasmo intenso, diverso dal solito. Pare irradiarsi direttamente dal mio cuore che corre impazzito di pari passo con le spinte secche e profonde di Devlin. Anche lui è a un passo dalla via del non ritorno.

«Io... io non l'avrei mai creduto possibile, ma... ti amo anch'io, Devlin. Dio, se ti amo.»

Finalmente l'ho detto. Finalmente ho avuto il coraggio di aprire il mio cuore come lui ha fatto con me.

Sento il suo seme caldo riversarsi dentro di me, mentre i suoi occhi eloquenti non mi mollano per un istante, mentre le sue labbra morbide baciano le mie guance bagnate.

Mai mi sono sentita più felice di adesso in tutta la mia intera esistenza.
Così coccolata e venerata.
Così viva.

Ed è tutto merito di lui.
Devlin De Rossi.
Il mio nemico.

💎💎💎
Ragazze ho avuto degli impegni e non ho potuto aggiornare prima.
Un bacio e alla prossima 💙

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