96. I giorni contati

23.8K 983 220
                                    

Raga ve lo scrivo all'inizio del capitolo così lo leggete tutti. Avendo ricominciato a lavorare non ho più il tempo che avevo prima a disposizione, quindi devo giostrarmi tra questo e altri impegni. Io credo che aspettare una settimana o dieci giorni sia un tempo più che ragionevole, tenendo conto degli impegni che ognuno di noi ha. Quindi vi pregherei di non farmi pressioni se vedete che l'aggiornamento sfora di un giorno  o più, perché se vi dico che aggiorno lo faccio sicuro, non lascerei certo la storia incompleta. Fuori da wattpad tutti noi abbiamo una vita, un  lavoro, impegni vari, se sforo di qualche giorno non significa che vi trascuro o che ho abbandonato la storia, quindi rilassatevi. Detto questo buon proseguimento e scusate se vi sono sembrata antipatica, non era mia intenzione.💎

○●○

Isabelle

Non so come, ma sono riuscita a riposare per un'ora buona. Quando mi sveglio trovo mia madre seduta accanto a me intenta ad accarezzarmi i capelli. I suoi gesti cadenzati e delicati mi riportano alla mia infanzia, quando di tanto in tanto non riuscivo a dormire e allora mi infilavo nel lettone di mamma e papà. Lei mi abbracciava forte e mi accarezzava la schiena e i capelli. Ma sono passati così tanti anni da allora che quasi questo gesto carino, stona.

«Come stai, tesoro?»

Io appoggio entrambe le mani sul letto morbido e mi metto a sedere. «Meglio, grazie. Devlin ha parlato con Gen?»

Mia madre annusice. «Sì, poco fa è venuta a cercarti, però tu stavi dormendo come un sasso e non volevamo disturbarti.»

Subito scatto come una molla fuori dal letto. 

«Dove vai?» mi chiede presa alla sprovvista.

«È ancora qui?»

«Sì, è in una delle camere per gli ospiti, credo, ma...»

Non sento quello che dice, sono già fuori dalla mia camera, scalza, con i capelli ancora arruffati e senza occhiali. Sono così felice che sia venuta a cercarmi da non voler perdere altro tempo.

«Gen, posso entrare?» Busso alla sua porta. Lei risponde di sì.

«La mamma ha detto che sei venuta a cercarmi» dico incerta, ma il fatto che sia venuta da me mi fa intendere che c'è ancora speranza per riappacificarci. 

Lei annusice. «Non ho voluto svegliarti.»

Faccio un goffo sorriso. Non so bene cosa dire  di fatto resto in silenzio.

«Comunque riguardo a poco fa... mi dispiace di averti trattata in quel modo. Tu non hai colpa, Isa. Avrei agito nella stessa maniera se fossi stata al tuo posto. Scusami, sono stata dura ed egoista. Ho pensato solo al mio dolore e neanche minimamente al tuo. Eri solo una bambina spaventata» dice tutto d'un fiato con gli occhi puntati nei miei.

Io scuoto la testa. «Non preoccuparti. Comprendo il tuo dolore. Ho sbagliato a non dirtelo prima, avevi tutto il diritto di saperlo. Sono stata una codarda, la paura per Spencer mi ha sempre frenata. Da quando sto con Devlin ho trovato il coraggio, con lui al mio fianco non ho più paura di nulla.»

Gen sorride, i suoi occhi divengono lucidi. «Oh, vieni qua.» Mi abbraccia forte. «È tutto risolto adesso. È stato un modo terribile di scoprire la verità, ma almeno adesso so che non mi ha mai lasciata, anche se, per come stanno davvero le cose, avrei preferito che fosse andata davvero così. Almeno adesso sarebbe vivo.» La sua voce si spezza e i suoi occhi non riescono a trattenere le lacrime. La stringo più forte a me, ma non dico nulla, credo che nessuna parola sarebbe mai davvero di conforto. Mi metto nei suoi panni e non vorrei mai passare quello che ha passato allora e che sta passando adesso. Io senza il mio De Rossi, non resisterei neanche un giorno.

Mia per vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora