27. Ora lo so

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Saliamo le scale che portano alle camere del piano superiore. Ho la testa che mi gira leggermente, quindi stringo più forte la mano di De Rossi nella mia. Ci dirigiamo verso il lato destro dove si trova la mia camera. I nostri passi risuonano nel corridoio avvolto dal silenzio. Quando arriviamo davanti alla porta lui la apre e mi fa entrare per prima. Lo osservo mentre se la richiude alle spalle e poi si gira a guardarmi. Mi tolgo le scarpe, che mi stanno uccidendo i piedi, e le scalzo senza un minimo di classe. Sospiro soddisfatta. Vedo le labbra di De Rossi incresparsi in un mezzo sorriso, mentre osserva la scena.

Mi sento nervosa e al contempo eccitata al pensiero di ciò che sta per succedere. Voglio aspettare che sia lui a fare il primo passo, ad avvicinarsi a me, ma resta fermo davanti alla porta a osservarmi. Allora faccio una cosa assurda, qualcosa che da sobria probabilmente non farei. Mi avvicino a lui e, senza darmi neppure il tempo di ragionare, lo afferro per la giacca e lo bacio. Gemo appena le mie labbra entrano in contatto con le sue morbide e calde.
De Rossi si piega verso di me per permettermi di approfondire il bacio, senza bisogno di alzarmi in punta di piedi. Stringo le mie dita tra i suoi capelli e  faccio aderire il mio corpo al suo. Lui mi lascia fare assecondando il mio bacio con la mia stessa voglia e intensità. Porta una sua mano sulla mia nuca, spingendomi verso la sua bocca con una lieve pressione, mentre l'altra scivola verso il mio fianco, accarezzandolo e stringendolo.

Gemo ancora e il mio respiro si fa sempre più corto e veloce. Le miei mani corrono ovunque, incontrollate e smaniose di toccare la sua pelle calda. Troppo tempo è passato dall'ultima volta in cui siamo stati così vicini. Bisogna recuperare.

Chiudo gli occhi. Le nostre lingue si intrecciano, i nostri respiri si fondono e la nostra pelle a contatto sembra prendere fuoco. Un languido calore si fa strada nel mio ventre, sciogliendomi le membra.
Rendendomi folle di desiderio.

Le mie mani salgono frenetiche fino alle sue spalle con il chiaro intento di sfilalargli la giacca. Lui agevola i miei movimenti e in breve tempo l'indumento finisce dimenticato sul pavimento. Le mie dita corrono verso i bottoni della camicia iniziando a sbottonarla dal colletto, tra un bacio e l'altro.

Tocco i muscoli sodi e scolpiti del suo petto, per poi scendere verso gli addominali in una languida carezza fino alla cintura dei jeans. Sono già intenta a slacciarla, quando una mano di De Rossi si posa con decisione sul mio polso bloccando i miei movimenti.

«Belle» inzia respirando tra le mie labbra, «ascolta dolcezza, quando ti ho detto andiamo a letto non intendevo questo.»

Cerca di mantenere un tono di voce controllato, ma la verità è che non riesce a nascondere l'eccitazione che sta montando dentro di lui.

«È troppo tardi ormai non credi?» gli chiedo. Comunque un moto d'orgoglio mi porta a togliere le mani dai sui jeans e ad allontanarmi di un passo da lui. «E non chiamarmi dolcezza» mormoro irritata.

Lui resta per un attimo senza parlare, fissandomi  e basta. In piedi di fronte a me, con la camicia sbottonata, i capelli arruffati dalle mie dita e il respiro affannoso che fa vibrare il suo petto in un movimento quasi ipnotico.
Dio, non posso fare a meno di pensare che è una visione paradisiaca per i miei poveri occhi.

«Fin dalla prima volta è stato già troppo tardi... dolcezza. Ma non finiremo a letto insieme. O almeno non stasera.» Scuote la testa con decisione, le sue labbra si stringono in una linea sottile e la sua postura da rilassata si fa rigida.
Ed è chiaro come il sole che ciò che mi sta dicendo gli costa fatica.

«Ma... perchè?» gli chiedo alzando le spalle.

«Perché sono certo che se domani incontrassi Michael tu... tu faresti la stessa identica cosa che hai fatto quella sera al ristorante. Ribadiresti ciò che gli hai detto su di me... su di noi.» La sua voce è dura, tutto il desiderio che ho letto nei suoi occhi fin ora è scomparso. Ancora una volta torna a farsi scudo con la sua solita, imprenetrabile maschera  di freddezza.

Le sue parole mi feriscono. Ma come lui anch'io so perfettamente indossare la mia maschera.
Accuso il colpo senza battere ciglio. Ingoio il boccone amaro e faccio un respiro profondo.
Annuisco prima di rispondere.

«Certo che lo rifarei. Ognuno di noi due gioca le sue carte come meglio crede. Dopo tutto sono cresciuta agirandomi tra i tavoli da gioco del casino di mio padre, so giocare bene le mie carte.»

Lui schiocca la lingua e infila le mani in tasca.

«Che vinca il migliore allora.»

Lo guardo incredula. Mi aspettavo una reazione diversa, credevo di smuovere qualcosa dentro di lui, ma invece sembra che il gelo e l'indifferenza si siano impossessati del suo intero essere. E quando lo vedo girarsi pronto a uscire dalla camera qualcosa scatta dentro di me.
Non era questa la fottuta reazione che volevo che avesse.
No, no è tutto sbagliato.

«Che cosa volevi che ti rispondessi, eh? Vorresti che gridassi al mondo che gradisco la tua fottuta compagnia? Che non me ne frega un cazzo se mi hai rapita, perché un solo giorno con te ne vale cento passato insieme a lui? Che un tuo dannatissimo bacio vale un'intera scopata con Mike?»

Mi da ancora le spalle, fermo con una mano sulla maniglia. La tiene talmente stretta che ho quasi timore che la possa rompere.

«Non capisci quanto io sia confusa in questo momento. Tu hai sempre tutto sotto controllo nella tua vita, io no! Agisco di impulso, sbagliando per carità, ma non me ne puoi fare una stramaledetta colpa. Non an...»

Le parole mi muoiono in gola nello stesso momento in cui si gira e i suoi occhi si posano su di me. Succede tutto in una frazione di secondo.
Lui che percorre a grandi passi la stanza.
Lui che annienta la distanza che ci separa.
Lui che mi stringe tra le sue braccia forti.
Le sue labbra che si fiondano sulle mie.
Impazienti.
Rabbiose.
Piene di un desiderio selvaggio, che mi travolge come un'onda anomala, facendomi tremare come una foglia.

Il cuore mi sta scoppiando nel petto. Pieno di un'emozione che annienta ogni ragione.
E che sia gioia, desiderio o pura follia poco importa.
Era questa la dannata reazione che volevo.
Ora lo so.

  🌹🌹🌹
Buongioooornooo come state tutto bene?💎
Vi è garbato questo capitolo?
È da troppissimo tempo che non vi chiedo😂😂💕

Mia per vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora