106. A te la scelta

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Devlin

Ho immaginato tante cose quando ho scoperto dell'omosessualità di Spencer, ma questo... mi ha letteralmente spiazzato. Aveva una relazione con Gerard, una storia che forse continua tuttora. Ha ragione la signora quando dice che se mai uscisse allo scoperto scoppierebbe uno scandalo. Un altro ne avrebbe approfittato, ma io non sono come gli altri avvoltoi. Per quanto possa provare ogni tipo di sentimento negativo nei loro riguardi, non farei mai una cosa del genere. Se devo avere la meglio su di loro lo farò giocando pulito. 

Però, Gerard e Hector... non posso togliermelo dalla testa. Certo che deve essere stato un incubo per loro vivere un amore che niente ha di sbagliato, ma che purtroppo ancora oggi da molti viene definito immorale. Magari proprio da gente come Spencer, che predica bene e razzola male.

Per un momento ho provato quasi empatia per i ragazzi che sono stati. Ma poi mi dico: come posso provare empatia per un uomo come Hector Spencer? Dopo quello che ha fatto a me e a mia madre, a Belle, a Matias, a Genevieve, a tutte le ragazze e i ragazzi gettati in pasto a uomini senza scrupoli, che comprano sesso, che distruggono giovani vite, usandoli come fossero bambole senz'anima.

No, non posso provare empatia per il mostro che è. Solo un po', forse, per il ragazzo intrappolato dentro le spire della sua anima.

Scuoto la testa. Devo ritornare in me e ricordare a me stesso che quello che ho scoperto non cambia niente, anzi lo rende ancora più marcio di quanto già non fosse.

E vedere Genevieve distrutta, annichilita da ciò che ha appena scoperto, mi fa convincere doppiamente. Belle, pare averla presa in maniera più stoica, ma io la conosco e so che lo fa soltanto per non crollare davanti a sua sorella, per darle la forza necessaria.

Nessuno di noi tre parla e forse è meglio così, a volte il silenzio aiuta più di ogni altra cosa.

D'altronde cosa mai si potrebbe dire? Ogni parola sarebbe superflua e fuori luogo.

Solo dopo essere arrivati a casa nostra finalmente Belle prende la parola.

«Tu lo sapevi, dunque?»

«Cosa?»

«Della relazione di Spencer con mio padre.»

«Non lo sapevo, ma l'ho intuito.»

«Come hai fatto ad intuirlo? Mia madre non ha detto nulla che avrebbe potuto far pensare all'omosessualità di entrambi.»

«Sapevo che Spencer lo fosse, perché la sera in cui l'ho incontrato a casa sua ci ha provato con me.»

«Cosa significa che ci provato con te?»

«All'inizio credevo che lo facesse apposta per destabilizzarmi, ma poi ho capito che era tutto vero e oggi ne ho avuto la conferma.»

«Quando sei tornato a casa eri strano, sembravi quasi sconvolto... ecco trovato il motivo per cui abbiamo litigato, dunque. Avresti dovuto dirmelo subito.»

«Cosa avrei dovuto dirti?» dico beffardo.

«La verità, Devlin.»

«Adesso la sai. Comunque sia...» metto le mani avanti «...non è il momento di litigare questo ci sono cose più importanti a cui pensare.»

Mia per vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora