Riesco a convincere Genevieve a lasciare casa di Spencer. Mi concentro sui due uomini che ancora litigano aspramente. Damiani sempre con la pistola puntata contro di lui, i suoi uomini con le loro non lo perdono d'occhio neppure per un secondo.
«Signori...» mi avvicino ad entrambi. «Ora sono io ad essermi stancato delle vostre chiacchiere.» Punto la mia pistola contro Damiani e quella che ho preso in prestito da Genevieve contro Spencer, che non sembra tanto sorpreso del mio gesto. I suoi due uomini si dividono i compiti uno continua a puntare l'arma contro Damiani, l'altro si dedica gentilmente a me.
«Dì ai tuoi cani da guardia di abbassare le armi, prima che riescano ad uccidermi io ti avrò già sparato un colpo in testa, Spencer.» Fa una risata cupa.
«Tu moriresti pur di uccidermi?» Annuisco sicuro. «Non ho paura di sacrificarmi per la causa.»
«Tra tutti quelli che stasera mi vogliono morto, tu sei quello più interessante.» Il suo occhio buono fissa i miei intensamente.
«Come sta tua madre, Devlin?» il suo ghigno spietato mi corrode dentro come il più letale dei veleni, la cattiveria con cui si prende gioco di me... lui sapeva ha sempre saputo.
«In effetti mi sembravi un tipo troppo sveglio per non riconoscermi.» Cerco in tutti i modi di restare calmo. Sogno questo momento da tutta la vita. So cosa dire, cosa fare, so chi ho davanti a me. Qualsiasi giochetto farà non funzionerà, perché lo conosco perfettamente.
«Come avrei potuto non riconoscere il piccolo bastardo che mi ha fatto questo?» Fa segno verso l'occhio bendato.
«Oh, andiamo, Spencer, era il mio regalo di addio. Non dirmi che non ti è piaciuto.» Lui fa un'impercettibile smorfia.
«Sapevo che eri qua per un motivo De Rossi, bravo, hai le palle.» Mi dice in italiano Damiani.
«Ma Spencer è affar mio se non ti dispiace.»
«Tu non immagini neanche da quanto aspetto questo momento, Damiani, quindi fatti da parte.»
«Non ci penso proprio, dovrai uccidere me prima di lui, se lo vuoi tanto.»
«Bene.» Tolgo la sicura all'arma.
Due colpi di pistola.
Ma non sono stato io né Damiani.
Pochi secondi e gli uomini di Spencer si accasciano al suolo. Quest'ultimo guarda di fronte a sé e, strano ma vero, sembra parecchio stupito.
«Tranquillo Spencie sono proiettili narcotizzanti, non sono mica un'assassina.» Per un momento ho pensato che Geneviève fosse ritornata ma la voce, seppur di una donna, non è la sua.
È di Natalia la fidanzata barra puttana di Alessio. «Non provarci nemmeno a chiamare qualcun altro dei tuoi uomini.»
«Ben fatto, tesoro.» Si congratula Damiani.
«Ora occupiamoci del vecchio.» Natalia punta l'arma contro Spencer, così Alessio è libero di puntarla contro di me.
«Mio caro De Rossi, a meno che tu non voglio fare la stessa fine delle guardie decidi adesso da che parte stare.» Questa storia sta prendendo una piega che non mi piace, quindi o sistemo le cose o soccombo sotto il peso di Damiani. Opto a man basse per la prima opzione.
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Mia per vendetta
ChickLit⚠️La storia è in revisione, quindi se trovate incongruenze è perché la sto modificando Si odiano, ma sono inevitabilmente attratti l'uno dall'altra. ..... "Amore mio starò via solo cinque minuti" così gli disse sua madre, mentre erano di fronte all...