cap. 1

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Ho una relazione un po' strana con Niccolò Moriconi, in arte Ultimo.
In pratica, ci vado a letto insieme in cambio di soldi.
Ma non è solo questo; nel tempo abbiamo costruito un rapporto di amicizia, anche se strano, infatti non mi ha mai presentata ai suoi amici, tutti sono ignari di quello che succede tra di noi.
Ora penserete che lo faccio solo per la fama o cose del genere, ma la realtà è ben diversa; i miei genitori mi hanno cacciata di casa e devo pagarmi la retta per l'università.
Sono in piena sessione, devo preparare quattro esami, e tutto quello che mi serve è silenzio e concentrazione.
questa sera starò a casa a studiare, almeno spero perché può chiamarmi da un momento all'altro e devo subito essere da lui altrimenti mi "licenzia" e lo sa che io ho bisogno di quei soldi.
sono le 8.00 di sera quando sento suonare il cellulare.
lo prendo con il cuore in gola, pregando che sullo schermo non ci sia quel nome, ma tanto lo so che non sarà così, perché l'unica persona che mi chiama è lui.
guardo e c'è quel nome 'romano', mi ha costretta a salvarlo così, in modo che nessuno sapesse di noi.
rispondo con voce tremate
Io: "pronto...?"
N: "ciao"
la sua voce mi trafigge come una lama di ghiaccio, quella voce profonda mi entra nelle orecchie e rimbomba come un eco.
lo: "che c'è?"
so che sul suo volto si è formato un sorriso malizioso
N: "beh sono nella vasca da bagno e mi sei venuta in mente tu. ti aspetto a casa mia tra 10 minuti"
lo: "Niccolò io devo studiare, domani ho un esame"
N: "mi vuoi dire che io sono meno importante del tuo esame?"
La sua voce si fa profonda e so che se andrò da lui mi urlerà contro come è solito fare quando mi oppongo ma se non vado, verrà qui, a costo di avermi.
sospiro e gliela do vinta, rispondo che sarò da lui in breve tempo e lui, dal canto suo, ridacchia vittorioso.
Mi preparo velocemente, indosso le prime cose che trovo, senza curarmi troppo dell'aspetto estetico.
prendo le chiavi e il telefono; sospiro prima di chiudermi la porta alle spalle ed entrare in macchina per dirigermi a casa di Niccolò.
Quando suono il campanello mi viene ad aprire un ragazzo alto con i capelli e gli occhi scuri
x: "hey, chi sei?"
N: "Kristal, entra!"
Niccolò si avvicina e mi prende per un braccio portandomi dentro; è a petto nudo con una sigaretta tra le labbra.
la sua mano è calda e stretta attorno al mio braccio
N: "lui è Adriano"
mi indica con la testa il moro che è ancora sulla porta
A: "lei chi è?"
guarda confuso Niccolò, in attesa di spiegazioni, ma l'amico non sembra interessato a presentarmi nello specifico.
N: "una mia amica"
A: "hahah e Federica che dice? non è gelosa?"
Rivolgo il mio sguardo ad entrambi, chiedendomi chi sia questa Federica.
N: "no! ora vai"
A: "ma stasera c'è la partita"
N: "te la guardi da solo, io ho da fare"
Adriano fa scorrere lo sguardo da me a Niccolò, che si è seduto sul davanzale della finestre e butta fuori il fumo guardando Roma
A: "non fare cazzate!"
N: "chi sei mia madre?"
A: "no, il tuo migliore amico e so che se fai qualche cazzata poi te ne penti perciò ti avviso già da subito"
N: "ho 23 anni, so cavarmela! ora va"
A: "certo"
esce chiudendo la porta alle sue spalle e lasciandomi da sola con Niccolò.
getta la sigaretta dalla finestra e si gira verso di me.
N: "scusa, non pensavo che sarebbe passato, non voglio metterti in brutte situazioni.."
Io: "non vuoi mettere me o non vuoi essere tu quello messo in brutte situazioni?"
Alzo la testa sfidandolo, pur sapendo che ha lui il coltello dalla parte del manico.
N: "sei un po' scontrosa questa sera"
Si alza e viene verso di me, appoggia le mani suoi miei fianchi e mi spinge delicatamente sul divano.
Io: "ho un esame domani e dovrei essere a casa a studiare"
N: "d'accordo, allora non ti tratterò a lungo"
Se c'è una cosa che devo riconoscere a Niccolò è che le promesse le mantiene, nel giro di mezz'ora abbiamo fatto e i suoi soldi sono nelle mie tasche.
N: "sei sicura che non vuoi restare?"
Io: "non posso davvero, e poi sia mai che tu abbia qualche altra visita"
Alza lo sguardo su di me e mi scruta dubbioso.
N: "che vuoi dire?"
Io: "chi è quella Federica di cui parlava il tuo amico?"
Niccolò si alza bruscamente accendendosi un'altra sigaretta.
N: "non sono affari tuoi"
Io: "ne sei sicuro?"
Mi piace provocarlo, per quanto possa essere rischioso, ma vederlo in difficoltà mi fa sentire potente.
N: "al cento per cento"
Spegne la sigaretta nel posacenere e si dirige in bagno, dove sento l'acqua della doccia aprirsi, senza curarsi di me.
vado in cucina dove trovo una busta con i soldi.
decido di scrivergli un bigliettino, così prendo carta e penna e scrivo: "lo so che mi vuoi bene! ti va di accompagnarmi all'esame domani mattina?"
lo metto in modo che lo veda e torno a casa mia.

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