Cap. 70

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Niccolò si gira verso di me con le braccia incrociate, i muscoli sono tesi e tutta l'atmosfera mi sembra irreale, come se fossimo in un film, come se tutto quello che sta succedendo fosse frutto di un sogno.
N: "allora? Che voleva?"
Io: "sta venendo qui per farci gli auguri, e cerca di essere gentile!"
Lo fulmino con lo sguardo ma lui non sembra rimanere scosso o impressionato.
N: "io me ne vado"
Afferra il giubbotto in pelle, dà un bacio sulla piccola testa di Wendy ed esce, senza dare ulteriori spiegazioni, senza nemmeno discutere.
Appoggio la schiena contro il muro e lentamente mi lascio cadere per terra, sento le lacrime rigarmi le guance mentre osservo Wendy che gioca tranquilla, ignara di tutto.
Io: "come vorrei tornare piccola, senza problemi, senza pensieri"
Prendo Wendy in braccio e vado nella stanza di Niccolò.
Io: "questo è il mio posto preferito anche se Niccolò non vuole che ci entri nessuno"
Mi siedo al pianoforte e inizio a suonare "Piccola stella".
Inconsciamente prendo tra le dita il ciondolo che Niccolò mi regalò... sei la piccola stella che porto, nei momenti in cui non luce.
Vorrei poter tornare in dietro nel tempo, quando io e Niccolò non litigavano, quando ci volevamo bene e quando bastava poco per essere felici.
Domani è Natale e non sono così sicura che lo passerò bene, Niccolò deve sempre vedere il male anche dove non c'è.
Wendy inizia a piangere, le preparo il biberon e poi finalmente riesco a farla addormentare.
Mi faccio una doccia veloce e proprio quando mi sto rivestendo qualcuno suona il campanello.
Corro ad aprire sperando che sia Niccolò ma al posto del mio moro mi trovo davanti Ermal.
E: "hey, come va?"
Io: "hey, tutto bene... te?"
Lo lascio entrare anche se la mia testa è completamente occupata da Niccolò.
Chissà dov'è?
Chissà cosa sta facendo?
Chissà se mi ama ancora?
E: "hey, mi ascolti?"
Io: "emm... certo... vuoi una tazza di te?"
E: "Kristal ti ho chiesto un bicchier d'acqua"
Mi guarda preoccupato e non capisco perché, non mi conosce e non ha senso che si preoccupi per me.
Lo guardo negli occhi e improvvisamente non ci vedo, la vista si annebbia e mi ritrovo con grosse lacrime che mi solcano impetuose il viso.
E: "uoh calma"
Sento le sue forti braccia avvolgermi il corpo e poi, non so come, mi ritrovo abbracciata a lui sul divano.
Lo stesso divano dove poche ore prima io e Niccolò abbiamo fatto l'amore.
E: "shh.. calmati"
Mi accarezza dolcemente i capelli, canticchiandomi una canzone dolce.
Cerco di respirare profondamente e in qualche modo le sue parole dolci mi aiutano.
E: "va meglio?"
Annuisco e alzo lo sguardo per guardarlo
Io: "scusa Ermal"
Provo ad alzarmi ma le sue braccia mi stringono i fianchi e mi tira a sé facendomi cadere sulle sue gambe.
E: "dove scappi? Voglio vedere un bel sorriso sul quel faccino triste"
Lo guardo confusa e anche leggermente arrabbiata, insomma, chi è lui per prendersi tutta questa confidenza?
Non faccio in tempo a chiedere niente perché un secondo dopo mi ritrovo sotto di lui, intenta a dimenarmi come se mi stessero scorticando viva.
Io: "Ermal... ti prego basta..."
E giù risate
E: "ooo questo è quello che volevo vedere"
Mi sfiora dolcemente la guancia con l'indice.
Vorrei alzarmi ma lui non sembra intenzionato a muoversi, semplicemente se ne sta lì, sorridendo.
Io: "grazie Ermal"
E: "non devi ringraziarmi, quando hai bisogno io ci sono"
Io: "ma se non ci conosciamo nemmeno"
Sorrido ma lui non sembra divertito
E: "possiamo sempre farlo"
Si mette a sedere ma continua a stringermi a sé tenendomi un braccio attorno alle spalle.
E: "mi chiamo Ermal Meta, sono nato in Albania ma vivo in Italia da quando ho 13 anni"
Io: "Ermal, io so tutto di te... non a caso sei uno dei miei artisti preferiti"
E: "ok, allora raccontami qualcosa di te"
Io: "perché?"
E: "beh dobbiamo conoscerci e se mi racconti la tua storia, io portò capire di che tipo di persona sei"
Lo guardo confusa e vorrei chiedergli spiegazioni ma lui sembra leggermi nel pensiero, infatti continua senza che io debba aprire bocca.
E: "quello che abbiamo vissuto fa di noi la persona che siamo oggi"
Annuisco e dopo aver preso un bel respiro, inizio a raccontargli la mia storia, tutto quanto, anche le parti che nessuno sa e che perfino io avevo dimenticato.
Io: "e questo è il motivo per cui io e Niccolò stiamo insieme"
E: "quindi state insieme perché c'è di mezzo una bambina?"
Scuoto violentemente la testa, sperando che non pensi cose che in realtà non sono.
Io: "no no! Io amo Niccolò, probabilmente l'ho sempre amato ma sono stata talmente stupida da non rendermene conto"
Scuoto la testa triste e Ermal si presta subito ad abbracciarmi
E: "l'importante è che tu te ne sia resa conto, no?"
Io: "forse sì"
Improvvisamente la chiave inizia a girare nella porta e dopo un secondo Niccolò e Fabrizio fanno il loro ingresso nel salotto.
N: "vedo che non hai perso tempo"
Guarda prima me e poi Ermal e solo in un secondo momento mi ricordo che il braccio del riccio è ancora attorno alle mie spalle.
Mi alzo in piedi di scatto e corro ad abbracciare Niccolò che stranamente non si sposta e non mi allontana, anzi mi stringe a sé come se avesse paura che io possa sgretolarmi da un momento all'altro.
Io: "ti amo Niccolò"
N: "anch'io e mi dispiace se mi comporto sa idiota la maggior parte delle volte, è che sei troppo importante per me e perderti significherebbe morire"
Mi posa un dolce bacio tra i capelli, poi mi prende il viso tra le mani e mi bacia sulle labbra.
F: "beh, tutto è bene quel che finisce bene"
E: "già..."
Guardo Ermal ma percepisco un po' di tristezza nei suoi occhi, anche se non riesco a capire perché.

- hey!! Scusate per l'attesa ma a scuola hanno già iniziato a riempirmi di compiti... comunque spero che questo nuovo capitolo vi piaccia! Ciao. -

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