sono le 16.00 e dato che non ho niente da fare, decido di iniziare a preparare gli argomenti per il prossimo esame, che dovrò dare la settimana successiva.
tra una cosa e l'altra finisco alle 18.00 e così vado a farmi una doccia.
mi lavo, ma i capelli decido di raccoglierli in una treccia con qualche ciuffo che ricade sulla fronte.
metto un vestito nero non troppo elegante, in fondo è solo un ritrovo con un amico, e ai piedi le vans nere.
decido di non truccarmi e, dopo essermi spruzzata un po' di profumo posso dire di essere pronta.
guardo l'orologio e sono giusto in tempo, così prendo una borsetta, ci metto dentro il cellulare, le chiavi e il portafoglio ed esco.
in quel momento vedo arrivare l'Alfa bianca di Adriano
A: "buonasera"
abbassa il finestrino e mi regala uno dei suoi immensi sorrisi
Io: "ciao"
salgo in macchina e per salutarmi meglio mi lascia un bacio sulla guancia
A: "come va?"
Io: "sono stanca, ho studiato tutto il pomeriggio"
A: "non posso capirti, quando facevo le superiori non studiavo mai e ora lavoro"
Io: "hahaha beato te"
rimaniamo in silenzio ed è imbarazzante così decido di romperlo io
Io: "dove mi porti?"
A: "in una pizzeria un po' fuori dal centro, non voglio andare in mezzo alla confusione"
Io: "nemmeno io, sono stanca di stare in mezzo alla gente"
dopo un quarto d'ora arriviamo in una pizzeria tipica romana, rustica ma pur sempre bellissima.
entriamo e subito una cameriera ci porta al nostro tavolo
Io: "è bello qui, non ci sono mai stata"
A: "ma dimmi la verità"
eccolo, ora mi chiederà di nuovo di Niccolò.
A: "non sei romana, vero?"
Io: "senti io... cosa?"
non mi aspettavo una domanda del genere
A: "guarda che mica te giudico! ahaha"
ridacchio, sono proprio una stupida, rischio di rovinarmi la serata pensando sempre a Niccolò, anzi chissà che doveva fare stasera.
Io: "no in effetti non sono romana, vengo da Vicenza"
A: "ahh vicentina, non sono mai stato in Veneto"
Io: "cosa? davvero? neanche a Venezia?"
A: "purtroppo no"
Io: "beh, ti ci porto io! tutti prima di morire devono visitare Venezia"
A: "d'accordo!"
scoppiamo a ridere
A: "e perché sei venuta qui?"
Io: "per una serie di motivi..."
rispondo vaga perché non voglio dirgli che i miei genitori mi hanno cacciata di casa
A: "ok"
forse ci è rimasto male per la mia risposta, ma per fortuna arriva la cameriera
A: "io una diavola"
Io: "e per me una brie pomodorini"
x: "e da bere?"
A: "birra media"
Io: "una coca media grazie"
x: "perfetto, arriviamo subito"
A: "quindi fai l'università?"
Io: "già, sono al primo anno"
A: "e cosa studi?"
Io: "psicologia, vorrei tanto aiutare le persone che sono in difficoltà"
A: "capisco"
annuisco
A: "e come hai conosciuto Niccolò?"
lo sapevo che il discorso Niccolò sarebbe uscito durante la serata ma non sono pronta psicologicamente
Io: "beh ci siamo conosciuti in un locale, un ragazzo mi stava un po' importunando e Niccolò mi ha salvata, diciamo così"
A: "già, lui ha l'indole dell'eroe"
annuisco, cavolo devo togliermi questo vizio!
in realtà non gli ho detto tutta la verità, perché io in quel locale ci andavo per fare da intrattenitrice,
dovevo convivere i ragazzi a rimanere e più loro rimanevano, più erano indotti a spendere.
Purtroppo è un circolo vizioso e io ne aprofittavo per guadagnare.
Quella sera mi vestii un po' troppo scollata e un tizio ubriaco iniziò a darmi fastidio, nella confusione caddi addosso a Niccolò, che in tutto ciò si ritrovò con una birra rovesciata sulla camicia bianca.
fu quella sera che, dopo essere andati a letto insieme, mi propose l'accordo.
Io, disperata e in cerca di soldi, accettai senza pensarci troppo e da lì stringemmo il rapporto che abbiamo ora.
A: "beh in ogni caso, sta facendo un sacco di successo, la vittoria a Sanremo giovani l'ha portato alle stelle e si spera continui così"
Io: "è un gran cantautore, lo ammiro tanto!"
ed è così, nonostante io abbia questo rapporto con lui, come artista lo seguo e un giorno senza dirgli niente andai ad un suo concerto.
le pizze arrivano e mangiamo in silenzio, un silenzio un po' troppo imbarazzante.
Io: "e tu come hai conosciuto Niccolò?"
A: "beh siamo migliori amici fin da piccoli, è il mio amico storico. a scuola se succedeva qualcosa eravamo sempre noi in mezzo.."
ha lo sguardo malinconico
A: "mi mancano quei tempi, Niccolò c'era sempre quando avevo bisogno di lui"
Io: "e ora?"
A: "c'è, ma meno"
Io: "la vita di un artista è sempre molto impegnata"
A: "lo so, e sono assolutamente contento di tutto il successo che sta avendo, però vorrei anche che avesse più tempo per i suoi amici"
Io: "beh ma ora è a Roma"
A: "lo so, però anche stamattina era in studio"
Io: "ah.."
allora era vero, non mi aveva mentito.
A: "però sono contento per lui"
Io: "anch'io"
finiamo di mangiare e, dopo aver pagato, usciamo.
A: "dove vuoi andare?"
Io: "mmm non lo so..."
A: "ti porto su un ponte che passa sopra il Tevere, è bellissimo ti piacerà"
Io: "ok"
sorrido, in fondo è un bravo ragazzo e sembra davvero dolce.
saliamo in macchina e arriviamo in un parcheggio.
A: "vieni"
camminiamo per un po' prima di arrivare sul posto
Io: "per fortuna è solo luglio, ma sembra che l'estate finirà presto"
sospiro
A: "già, tu hai finito l'università?"
Io: "non ancora, mi mancano un paio di esami. Poi sto ferma fino a ottobre e poi si comincia con il secondo anno"
A: "capito! E poi, mare con le amiche?"
sorrido tristemente
A: "ho... ho detto qualcosa che non va?"
Io: "no tranquillo, è solo che io non ho tante amiche.. anzi a dir la verità non ne ho neanche una..."
arriviamo al ponte e ci appoggiamo al parapetto
A: "mi dispiace..."
Io: "tranquillo, è sempre stato così, io contro il mondo"
sta qualche secondo in silenzio ma poi improvvisamente mi abbraccia.
mi coglie impreparata, ma alla fine mi lascio andare e gli circondo i fianchi con le mie braccia.
A: "ora però hai me"
sorrido
Io: "grazie"
mi stringe ancora un po' a se' ma poi si stacca
A: "che serata, hai visto quante stelle?"
alzo la testa imitandolo, e mi rendo conto che ci sono davvero tante stelle
Io: "già, ho sempre amato guardare il cielo, mi ha sempre affascinata e incuriosita"
A: "è molto bello sì!"
prende il pacchetto di sigarette e ne tira fuori una per poi portarsela tra le labbra
A: "ne vuoi una?"
solitamente non fumo tranne quando sono sotto stress
Io: "grazie"
ne prendo una e la porto anch'io alla bocca
A: "vieni qui"
me la accende con l'accendino e aspiro
A: "non mi aspettavo che una ragazza come te fumasse"
alzo le spalle
Io: "infatti non fumo, però ogni tanto ci sta"
A: "hai ragione, io purtroppo l'ho preso come vizio"
fumiamo in silenzio, ognuno con i propri pensieri, entrambi con la testa rivolta verso il cielo ad ammirare le stelle.
ad un certo punto un brivido mi percorre la schiena facendomi tremare
A: "hai freddo?"
Io: "un po'.."
in realtà non so il perché di questo brivido ma lui sembra crederci e così sto zitta.
A: "allora andiamo"
torniamo alla macchina e mi accompagna a casa.
sto per scendere quando mi sento triste nel lasciarlo così
Io: "vuoi salire? ti faccio vedere casa mia e magari ti offro qualcosa"
dalla sua espressione capisco che è quello che aspettava e infatti accetta subito
A: "d'accordo"
Io: "allora andiamo"
spegne la macchina e scendiamo
Io: "non è la casa più bella del mondo e in realtà non posso neanche definirla casa dato che sono due metri quadrati, però è accogliente e perfetta per una persona sola, tra l'altro ti è andata bene perché ho pulito oggi"
A: "ahahaha"
la sua risata mi riecheggia nelle orecchie
Io: "eccoci qui"
entriamo e chiudo la porta
Io: "qui c'è il salotto, qui la cucina e di là la mia camera, il bagno e uno studio dove appunto.. studio, hahah, e dove c'è il pianoforte"
A: "suoni il pianoforte?"
Io: "ogni tanto, mi diletto"
A: "mi fai sentire qualcosa?"
Io: "magari un giorno"
gli sorrido in modo provocatorio e gli passo davanti
Io: "vuoi qualcosa?"
A: "sì, sentire te che suoni"
Io: "se vuoi ho del limoncello, liquirizia e altri liquori"
A: "ti prego Kristal, fammi sentire qualcosa"
Io: "prima tu bevi e poi ti faccio sentire"
A: "ci sto! hahhaha"
scoppio a ridere e vado in cucina seguito da lui.
Io: "quindi, cosa vuoi?"
A: "limoncello"
Io: "ok"
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Stasera
FanfictionKristal: "ma sempre a suonare stai?" Niccolò: "è l'unica cosa che mi riesce bene"