Cap. 62

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La luce filtra dalla finestra svegliandomi, mi giro su un fianco e osservo Niccolò dormire.
N: "quanto so bono?"
Io: "sei bono sì!"
scoppio a ridere e mi allungo per baciarlo
N: "perché mi fissavi?"
alzo le spalle continuando a coprirlo di baci
N: "dimmi!"
si mette seduto con la schiena appoggiata al poggiatesta
Io: "ma niente... sei bello e ti stavo guardando"
alza il sopracciglio divertito e sul suo viso si apre un mezzo sorriso
N: "grazie amore"
mi siedo a cavalcioni su di lui e subito ne approfitta per mettere le mani sul mio corpo
Io: "Niccolò!"
N: "dimmi piccola"
sbuffo esasperata e mi alzo, ovviamente andando contro alle sue proteste
N: "ma 'ndo vai?"
Io: "a svegliare Wendy, sono già le 10.. a proposito, tu non vai in studio?"
N: "hey, sono in vacanza... anzi perché non andiamo da qualche parte?"
mi cambio mettendomi un vestitino leggero, anche se è mattina, il caldo si fa già sentire.
Io: "tipo?"
N: "non so... Grecia?"
si alza dirigendosi verso il bagno
Io: "e Wendy? non possiamo lasciarla ad Adriano"
N: "la portiamo con noi"
vado anch'io in bagno per lavarmi la faccia ma ovviamente Niccolò deve sempre capire pan per focaccia, infatti appena mi vede entrare mi osserva maliziosamente.
Io: "non voglio fare niente con te mentre stai pisciando!"
lo guardo male mentre apro l'acqua per lavarmi il viso.
N: "e se quando torni di là sono nudo... Faresti qualcosa con me?"
mi stringe i fianchi facendomi sussultare
Io: "Niccolò!"
mi asciugo velocemente e inizio a rincorrerlo per tutta la casa.
Io: "vieni qui Moriconi!!!"
N: "eddai Kris, stavo a scherzà!!"
cerco di prenderlo ma inutile dire che non ci riesco perché lui è decisamente più agile di me.
alla fine tento il tutto e per tutto e mi butto, con conseguenza che finiamo entrambi per terra.
N: "hai visto che hai fatto?"
Io: "però ti ho preso!"
scoppio a ridere mentre mi stendo sopra di lui, inizio a baciarlo vagando con le mani sul suo petto nudo.
N: "mi piace quando fai così!"
con uno slancio si alza, mi prende in braccio e ci chiudiamo in camera.
Io: "Moriconi, mi sembri un adolescente in calore"
N: "io so molto mejo!"
si stende sopra di me e mi sfila il vestito, poi il reggiseno e infine le mutandine.
Io: "perché sono sempre io ad essere nuda per prima?"
incrocio le braccia sul petto e metto il broncio
N: "ora mi spoglio io, tranquilla"
mi fa l'occhiolino alzandosi
Io: "dove vai?"
lo guardo confusa ma capisco subito cosa vuole fare
N: "oggi ti vizio"
scoppio a ridere per la sua goffaggine
Io: "Nì, nun sei bono"
si sfila sensualmente i pantaloncini ma è proprio negato perché inciampa su di essi e finisce per terra.
rido ancora più forte, lui si alza facendo il finto arrabbiato e si stende sopra di me, bloccandomi i polsi sopra la testa e iniziando a baciarmi con foga.
N: "non ridere di me"
non riesco a smettere di ridere e mi contorgo sotto il suo corpo.
N: "smettila!"
si alza mettendosi seduto a gambe incorniciate, mette il broncio e continua a guardami male, i suoi occhi sono scuri ma scorgo ugualmente una nota di divertimento.
Io: "ok ok"
si metto seduta anch'io, esattamente di fronte a lui, le nostre ginocchia si toccano perché anch'io ho le gambe incrociate.
noto un mezzo sorriso sul volto di Niccolò e lo guardo confusa per questo
Io: "che c'è?"
stende le gambe ai lati del mio corpo e poi anche le braccia in modo da semistendersi, allungandole dietro alla schiena.
N: "sei bellissima! adoro il fatto che non ti vergogni a stare nuda davanti a me"
a quel commento arrossisco violentemente, faccio di tutto per alzarmi e andarmi a vestire ma Niccolò mi trattiene e cado sopra di lui.
Io: "Niccolò!!"
nascondo il viso sulla sua spalla ma ovviamente si deve spostare per guardami e quindi farmi vergognare ancora di più.
N: "smettila!! sei stupenda! hai un fisico meraviglioso! sei una delle più belle ragazze che io abbia mai visto! lo vuoi capire? e la vuoi smettere di vergognarti?"
mi tiene ferma, o forse sono io che non riesco a muovermi, il suo sguardo mi penetra fin dentro alla mente e lì si incide come un tatuaggio, i suoi occhi sono scuri, severi ma anche terribilmente preoccupati, noto un velo di sudore sulla sua fronte e i muscoli sono tesi sotto la pelle.
Io: "scusa ma..."
allenta la presa, mi sposto dal suo corpo e appoggio la testa sul suo petto, le sue mani sono strette attorno a me e mi accarezza lentamente la schiena, creando cerchi immaginari e provocandomi brividi lungo la spina dorsale.
N: "ma?"
Io: "quando ero alle superiori mi prendevano in giro per il mio fisico, mi dicevano 'balena', 'foca'..."
stringo gli occhi perché sento le lacrime minacciare di uscire ma mi rifiuto di piangere, mi rifiuto di rivivere quei momenti, mi rifiuto di credere che le perone possano essere così cattive!
Io: "venivano sotto casa mia, lanciavano uova contro i muri, sassi, spaccavano i vetri, imbrattavano la strada con insulti..."
N: "perché non li hai denunciati?"
il suo respiro diventa irregolare, capisco che si sta innervosendo
Io: "l'ho fatto, ma non è cambiato niente, i miei genitori erano sempre assenti, l'unico che si interessava di me era mio fratello, l'unico a cui era rimasto un briciolo di pietà per me... poi un giorno..."
scoppio in un pianto straziante, sento i muscoli di Niccolò irrigidirsi, le sue braccia si stringono attorno a me, come se avesse paura che io possa dissolvermi, come se avesse paura di non riuscire a proteggermi.
Io: "stavo tornando a casa, era sera, mi hanno seguita e incastrata in un vicolo cieco... erano in 6..."
N: "piccola no..."
Io: "mi hanno violentata... erano animali Niccolò... uno dopo l'altro senza pietà.. non sembravano esseri umani, avevano gli occhi fuori dalle orbite..."
non riesco a tenere gli occhi aperti per le troppe lacrime, non riesco a respirare, credo di avere un attacco di panico.
mi tiro su e cerco di respirare, cerco di riprendere fiato e ce la faccio solo quando Niccolò mi posa una mano sulla schiena.
Io: "rimasi incinta"
butto fuori l'aria che ho dentro e sospiro, sentire quelle parole a distanza di anni mi fa male, ma mi sento sollevata.
Io: "iniziai a fumare e autolesionarmi, i miei genitori non sapevano niente, l'unico a cui ho parlato è stato mio fratello, ma non ha potuto fare molto se non ascoltarmi, mi ha sempre consolata, di notte avevo gli incubi e lui mi faceva dormire con lui, ma niente di più..."
mi giro e vedo Niccolò con le labbra serrate, le mani chiuse a pugno e gli occhi velati di rabbia.
Io: "poi i miei hanno deciso che ero la rovina della famiglia, che se sporcavano la casa con le uova era colpa mia, che ero grassa, che non avrei mai trovato qualcuno che mi amasse e quindi mi hanno cacciato di casa e sono venuta a Roma"
N: "dove io ti ho procurato altro dolore..."
stringe la mascella e le nocche diventano bianche, le vene del collo si gonfiano e i suoi occhi iniziano a lacrimare.
Io: "no Niccolò... io non valevo niente, mi sentivo inutile, non avevo un anima, i sensi di colpa mi divoravano per aver ucciso un bambino! ma con te ho scoperto cosa vuol dire essere felici! Niccolò io con te ho avuto il coraggio di rialzarmi, ho capito che non c'è solo odio al mondo, che le persone sono buone e poi guarda cosa abbiamo creato insieme, abbiamo una figlia che cresce ogni giorno in salute! Niccolò io ti sono in debito per avermi salvata!"
N: "perché non me ne hai mai parlato?"
abbasso la testa e mi mordo il labbro
Io: "forse per vergogna... quando venivo a letto con te non mi importava se mi usavi, poi ho conosciuto Adriano e anche con lui sono in debito, mi ha sempre amata nonostante tutto e poi quando ho scoperto di essere incinta, beh.. il peso che portavo sulle spalle si è come alleggerito, il fatto di aver perso un bambino non mi ha più fatto male, anche se a volte ci ripenso e so che finirò all'inferno per questo"
mi sdraio di schiena appoggiando le mani all'addome
N: "non è vero! sei la ragazza più buona che conosco, non andrai all'inferno"
lo ossevo attentamente e rimango a leggere il tatuaggio che ha sul collo.
vivere male x scrivere bene.

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